Accademia di Belle Arti
Macerata
piazza Vittorio Veneto, 7
0733 405111 FAX 0733 230410
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Maimuna Feroze-Nana
dal 3/5/2007 al 16/5/2007
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Segnalato da

Silvana Gainotti




 
calendario eventi  :: 




3/5/2007

Maimuna Feroze-Nana

Accademia di Belle Arti, Macerata

Tramare il silenzio. Le sue sculture rappresentano donne e mani, busti enigmatici e singolari personaggi. Sono corpi di stoffa, riempiti di lana, sui quali l'artista pakistana ricama le prove della sofferta esistenza femminile: cicatrici, parole evocative, simboli.


comunicato stampa

Tramare il silenzio

a cura di Lucia Cataldo

Le sculture cucite di Maimuna urlano l’inquietudine dell’essere. Maimuna Feroze-Nana, un nome che ci riporta alle sue origini pakistane, agli avi musulmani. Le sue sculture rappresentano donne e mani, busti enigmatici e singolari personaggi. Sono corpi e mani di stoffa, riempiti di lana, sui quali Maimuna ricama le prove della sofferta esistenza femminile: cicatrici, parole evocative, simboli.

Maimuna, originaria del deserto pakistano, “rompe il silenzio” e mette in mostra le sue sculture cucite, che incarnano personaggi nati da una profonda riflessione sulla propria storia e sulla storia delle donne tra Oriente e Occidente. L'artista è arrivata in Italia negli anni sessanta. Dopo aver frequentato in India una delle migliori scuole di pittura di tutta l’Asia e poi altri corsi in Inghilterra, ha studiato pittura e incisione all’Accademia di Brera in cerca d’immagini in cui esprimersi. Maimuna vive in Italia da molti anni ma ha mantenuto intatto il legame con la sua terra e la cultura d’origine.

Le opere, realizzate con materiali riciclati collezionati durante le passeggiate solitarie nella campagna umbra, saranno in mostra a Macerata dal 4 al 17 maggio, presso lo spazio "Mirionima" dell'Accademia di Belle Arti, (Piazza della Libertà), a cura di Lucia Cataldo, in contemporanea con la mostra personale di Gubbio (PG) presso Palazzo della Porta, a cura di Angela Madesani.

“Tramare il silenzio”, insieme all'esposizione,curata dalla prof.ssa Lucia Cataldo, prevede un laboratorio museale plurisensoriale a cura dei laureati della Cattedra di Museologia e Museografia dell'Accademia. Nella mostra le opere di Maimuna saranno fruibili anche attraverso il tatto e l'olfatto; nel laboratorio saranno anche attuate esperienze museali innovative quali l'"immagine vivente", largamente usata nel Nord Europa, in cui una performer, abbigliata come una delle sculture cucite, interagirà con il pubblico trasmettendo le emozioni stesse dell'artista. Il laboratorio performativo verrà attuato in occasione dell'inaugurazione e, nei giorni seguenti, su appuntamento (tel. 320-0143751)

(dal testo di Lucia Cataldo)

[...]Il laboratorio consente di evidenziare anche l'importanza dell'azione (il tessere o il cucire) e della materia (la stoffa): il ricamo di Maimuna, allude alla "durata" del lavoro femminile, introduce il concetto del tempo nello spazio dell'arte e della vita. Viene amplificato anche il significato del velo e la sua esasperata allitterazione, nelle centinaia di monosillabi ricamati, del "no" alla sofferenza. Una registrazione audio, affidata alla voce della stessa Maimuna, consente di immergersi nelle sue origini orientali, attraverso i suoni, la musica, l'accento dellla voce, il racconto elaborato dall'artista stessa e redatto secondo i ritmi del percorso espositivo e dell'incedere del personaggio.

Attraverso quest'esperienza si cerca di affermare la comunicazione dell’arte contemporanea non passa solo attraverso la fruizione visiva e che è possibile oltrepassare gli aspetti di "difficoltà" di comprensione dei pubblici. In alcune analoghe esperienze museali già realizzate risulta che le persone interiorizzano le espressioni degli attori e alla fine della visita ricordano dettagli che in condizioni “normali” sarebbero passati quasi certamente inosservati. Attraverso la metodologia della ricerca e della scoperta, il pubblico non è più il semplice spettatore di verità precostituite, ma diventa protagonista nel porsi delle domande, fare confronti, trovare significati, immaginare possibili scenari.

Nella comunicazione della contemporaneità artistica si può quindi anche non fornire soluzioni, spiegazioni delle opere già stabilite in partenza, ma fare in modo che tutto venga acquisito secondo la riflessione personale, trasformandosi in una molteplicità di significati che oltrepassano la riflessione estetica per trasformarsi in "emozione estetica" (V. Ruggieri). L'arte non va recepita solo come “conoscenza” ma soprattutto come “esperienza” e riflesso della vita, e chi accetta le innovazioni e si pone apertamente nei confronti del nuovo, può essere certo di poterne godere appieno.

Inaugurazione venerdì 4 maggio ore 16.30
Spazio Mirionima dell'Accademia di Belle Arti
Piazza della Libertà - Macerata

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