Elogio dell'entropia - carte assorbenti 1942-1976. In mostra 42 carte, dense di segni e colore, sono superfici profonde che accolgono la storia di un uomo e di un poeta.
a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani
L'Accademia
di
Belle
Arti
di
Macerata
è
lieta
di
annunciare
Leonardo Sinisgalli.
Elogio dell'entropia –
carte assorbenti
1942-1976,
la nuova mostra, a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani,
che
si
terrà
negli
spazi
della
GABA.MC
–
Galleria
dell'Accademia
di
Belle Arti di
Macerata
,
in
piazza
Vittorio
Veneto
7,
dal
06 al 26 febbraio
2015, realizzata in collaborazione con la Fondazione Leonardo Sinisgalli, con
il
patrocinio del DISPAC – Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (Università di Salerno) e della
Fondazione Filiberto Menna – Centro Studi d'Arte Contemporanea (Salerno-Roma).
Dopo una prima tappa a Montemurro, negli spazi della Fondazione Leonardo Sinisgalli (22 dicembre 2014 |
31 gennaio 2015), la mostra si sposta a Macerata per seguire un programma itinerante che si concluderà
presso
l'Istituto Centrale per la Grafica
di Roma
e proporre 42 carte assorbenti dense di segni e colore,
raccolte in un album del Fondo Sinisgalli acquistato all'asta nel 2003.
«C'è
un'arte
che
accoglie
e
un'arte
che
esclude»:
così
Leonardo
Sinisgalli
aveva
annotato
nelle
pagine
inquiete
di
Horror
vacui
(1945)
e
l'arte
che
il
poeta
ha
intessuto
in
queste
rare
carte
colorate,
realizzate
con
furia
e
pazienza
nell'arco
di
oltre
trent'anni,
è,
non
c'è
dubbio,
un'arte
che
accoglie
le
occasioni
del
tempo,
momenti
di
vissuto,
tracce
di
inchiostro
e,
come
pure
accadeva
nei
fogli,
disegnati
e
dipinti,
da
Montale,
residui,
volubili,
di
materiale
organico.
Accoglie
e
mostra,
soprattutto,
il
corpo
a
corpo
di
un
poeta
con
la
scrittura,
lo
spessore
di
una
memoria
che
dimentica,
che
si
riversa
sulla
superficie
per
resistere
alle
intemperie
del
contingente,
del
fuggitivo.
Per
scongiurare
la
«rapace
entropia
cosmica»,
di
cui
queste
opere
di
barocca
geometria
sono
il
paradossale
elogio.
Sono, infatti, superfici profonde, carte assorbenti, appunto,
che accolgono e trasformano la storia, ordinaria e straordinaria, di un uomo e di un poeta, che disegnano il
fluire del tempo e costruiscono via via una trama, fitta o diradata, di segni, immagini e parole, calligrafie e
scarabocchi che il colore complica, accende di misurata passione. «Qualunque ritmo è legato ai moti di cui il
nostro corpo è capace» – attraverso i quali gli strumenti linguistici sono sottoposti ad una verifica costante,
ad una luminosa, inevitabile sofisticazione intellettuale.
GABA.MC – Galleria dell'Accademia di Belle Arti
piazza Vittorio Veneto, 7 Macerata