Thomas Mulcaire
Joseph Kpobly
Sue Williamson
Willem Boshoff
Kendell Geers
Zwelethu Mthethwa
Tracey Rose
Minnette Vari
F. Krige
Roberto Pinto
Clive Kellner
Si inaugura presso lo spazio-laboratorio Openspace e presso lo Spazio Venti Correnti Atmosfere metropolitane. Johannesburg, Johannesburg mostra di arte contemporanea a cura di Clive Kellner, organizzata dal Settore Giovani del Comune di Milano in collaborazione con il Comitato Ubuntu.
Giovedì 8 giugno 2000, alle ore 18.00, si inaugura presso lo spazio-laboratorio Openspace e presso lo Spazio Venti Correnti Atmosfere metropolitane. Johannesburg, Johannesburg mostra di arte contemporanea a cura di Clive Kellner, organizzata dal Settore Giovani del Comune di Milano in collaborazione con il Comitato Ubuntu.
L'esposizione rientra nell'ambito della rassegna di quattro mostre (New York, Milano, Londra, Johannesburg) e otto incontri, in cui alcuni giovani curatori provenienti dai nuovi centri nevralgici del sistema artistico e culturale propongono una riflessione sulla relazione tra identità locale e situazione internazionale. Il progetto si pone l'obiettivo di avvicinare i giovani ai nuovi linguaggi espressivi e, in particolare, alla realtà artistica internazionale e di renderli partecipi del dibattito culturale in corso in altri paesi.
La mostra dedicata a Johannesburg si presenta come uno spazio di documentazione relativo a diversi aspetti sociali e politici del Sudafrica. Parte centrale dell'installazione è l'African Reading Room di Thomas Mulcaire & Joseph Kpobly: poster, cataloghi, periodici, video e Cd-Rom a disposizione del pubblico in un luogo dedicato alla lettura, la discussione, la creazione di contatti ecc. Sarà inoltre possibile consultare il Bailey's African History Archive e un'opera multimediale realizzata da Sue Williamson. Completeranno l'allestimento i lavori di Willem Boshoff, Kendell Geers, Zwelethu Mthethwa, Tracey Rose e Minnette Vari, nonché una selezione di brani musicali a cura di Joachim Schonfeldt. Saranno inoltre in mostra alcuni quadri di F. Krige, pittore sudafricano degli anni '30.
Il sito internet (www.undo.net/atmosfere), oltre a fornire informazioni sul progetto, costituirà un evento parallelo all'interno del quale il pubblico potrà compiere un viaggio nelle città prese in esame dalle mostre e dal ciclo di conferenze guidato da critici.
Il progetto Atmosfere metropolitane è ideato e coordinato da Roberto Pinto.
E' inoltre previsto per il 9 giugno prossimo, alle ore 17.30, presso la Sala del Grechetto, Palazzo Sormani, via F. Sforza 7-Milano, un incontro con Clive Kellner.
La mostra all'Openspace rimarrà aperta dal lunedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00, domenica dalle 13.00 alle 17.00
La sezione presso lo spazio Venti Correnti, Via Cesare Correnti 20, Milano, rimarrà aperta dal lunedì al sabato dalle 15.00 alle 19.30
Ingresso gratuito.
Per informazioni rivolgersi a: Settore Giovani - tel. 0262083379 - fax 02865067
http://web.tin.it/MILANOGIOVANIESPORT
Johannesburg, Johannesburg trae ispirazione da una brano di Nat Nakasa (Classic, 1966):
'Chi più si diverte a Johannesburg sono i visitatori. Quelli che si fermano
per uno o due mesi e poi riprendono il volo verso casa, con i ricordi quali
unico legame a Johannesburg. Li ho visti arricciare il naso e sgranare gli
occhi di fronte all¹opulenza dei quartieri settentrionali abitati dai
bianchi. Queste persone, di solito corrispondenti stranieri dei giornali
all¹estero, trovano che ci sia del calore addirittura nello squallore degli
slum dei neri. Essi osservano Johannesburg da ogni angolo, più o meno nello
stesso modo in cui assedierebbero un importante uomo di stato a una
conferenza stampa. Pongono domande cruciali senza farsi coinvolgere nelle
preoccupazioni della città .'
La mostra Johannesburg, Johannesburg è incentrata sulla trasformazione del
Sudafrica verso una società democratica. Una volta riconosciuto nel comitato
'Truth and Reconciliation Committee' un momento cruciale per il processo di
transizione, il Sudafrica può essere considerato una nazione in continuo
mutamento, con l¹urgenza di costituire un senso di nazione, simbolizzato da
slogan quali 'Unità nella diversità ' e 'Rainbow Nation'.
Johannesburg è un organismo vitale per la comprensione dei complessi livelli
in cui si struttura la società sudafricana. Rivela infatti diverse
problematiche legate al bisogno di inventare la nazione, dovendosi allo
stesso tempo interrogare sulla propria nazionalità e identità . Appurato che
l¹apartheid non è più un¹autorità attiva, la nuova legislazione suggerisce
il bisogno impellente di verità , narrazione, colpa e ricostruzione.
La sezione all'Openspace si presenta come un archivio di testi, video e
lavori multimediali incentrati sulla narrazione dell¹epoca post-apartheid.
La narrazione è un veicolo efficiente per esplorare il rapporto tra verità e
finzione e lo sforzo di creare immagini in una realtà assurda.
Allo Spazio Venti Correnti la mostra apre con Portrait of a Man, quadro
storico del pittore degli anni -30 F. Krige, a caratterizzare Johannesburg
quale uno sfondo del capitalismo, rappresentato attraverso gli agglomerati
di miniere e i primi grattacieli.
La mostra consiste di diversi video, installazioni e fotografie che
propongono di esaminare le questioni dello spazio urbano, la criminalità , la
mappatura di geografie e la nozione di cittadinanza. Sono stati selezionati
lavori specifici che rappresentano esempi pertinenti di tutte le questioni
citate, centrali per l'identità di Johannesburg quale metropoli moderna.
Combinando immagini e narrazione, la mostra si propone di favorire un nuovo
momento estetico dopo l'apartheid.