For istance. Pinguini, conigli di plastica, piccoli santi di creta, eleganti statuine di ceramica, anonimi soldatini, minuscoli animali in vetro, dividono la scena con un mickey mouse, un chierichetto, un nazista. Giocattoli che l'artista fa vivere nelle sue fotografie, nelle incisioni, nei disegni.
For istance
A cura di Irma Arestizàbal, con la collaborazione di Nicole Mathysen-Gerst
Si inaugura mercoledì 23 maggio alle ore 18.00 nello spazio dell’associazione culturale Valentina Bonomo Roma la mostra personale di Liliana Porter. Pinguini, conigli di plastica, piccoli santi di creta, eleganti statuine di ceramica, anonimi soldatini, minuscoli animali in vetro, omini che tracciano disegni giganteschi o alle prese con lavori forzati dividono la scena con un mickey mouse, un chierichetto, un nazista. Giocattoli appartenenti al mondo delle fiabe o presi in prestito dalla realtà popolano il colorato universo di Liliana Porter. L’artista li fa vivere nelle sue fotografie, nelle incisioni, nei disegni, creando la sensazione che, liberati dalle regole della vita reale, siano in grado di dialogare tra di loro e vogliano e chiedano di poter raccontare se stessi a noi che li guardiamo.
Si stabiliscono così empatie che destabilizzano le relazioni convenzionali e suggeriscono nuovi confronti, invitandoci ad immergerci in una dimensione gioiosa, senza spazio né tempo nella quale l’assenza di coordinate ci apre nuovi orizzonti della percezione. La mostra sarà accompagnata da un catalogo con un saggio di Irma Arestizàbal, direttrice culturale dell’Istituto Italo-Latino Americano.
Nata a Buenos Aires nel 1941, Liliana Porter si trasferisce nel 1964 a New York, dove vive e lavora. Nel 1965 insieme a Luis Camnitzer e Jose Guillermo Castillo fonda il New York Graphic Workshop. Liliana Porter ha da sempre seguito un rigoroso percorso visivo esprimendosi attraverso l’incisione, il disegno, la pittura, il collage e la fotografia. L’intuizione dell’artista, già evincibile da una serie di incisioni degli anni ’70 basate sulla riproduzione di lavori di Magritte, consiste nella consapevolezza che con l’avvento della riproduzione di massa il sottile confine tra immagine e realtà si sia spezzato; è così che spesso nei lavori degli anni ’80 l’immagine è fratturata in pezzi che si muovono sul piano senza mai ricombinarsi in un insieme, bensì coesistendo in uno stato di insicurezza. I lavori della Porter si arricchiscono quindi di figurini suppellettili giocattoli che, in un primo tempo giustapposti alle tele, da metà degli anni ’90 diventano i protagonisti dei ritratti fotografici dell’artista. Sul finire degli anni ’90 la Porter allarga gli orizzonti della sperimentazione realizzando “pellicole” poi trasformate in formato video.
Liliana Porter ha esposto con mostre personali nei più importanti musei di arte contemporanea, quali il Museum of Modern Art (MOMA) di New York, il Museo de Arte Moderno di Bogotá, il Museo de Arte Contemporáneo di Panama, al Bronx Museum for the Arts di New York. I suoi lavori fanno parte di importanti collezioni in America Latina, Europa e Stati Uniti. Ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali, quali il Guggenheim Scholarship nel 1980 e il New Cork Foundation for the Arts Scholarship nel 1985.
Immagine: Please Don't Move! (Blue Girl), Duraflex photograph, Edition of 5, 32" x 45", 2005
Inaugurazione mercoledì 23 maggio 2007 ore 19
Valentina Bonomo
via del Portico d'Ottavia 13 - Roma
martedi' - venerdi' ore 11-13 e 15,30-19,30
Ingresso libero