Galleria Stefano Forni
Bologna
p.zza Cavour, 2
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Alberto Cottignoli
dal 7/9/2001 al 4/10/2001
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7/9/2001

Alberto Cottignoli

Galleria Stefano Forni, Bologna

A due anni di distanza dalla sua prima esposizione bolognese, la Galleria Stefano Forni ripropone una personale di Alberto Cottignoli composta dalle ultime opere realizzate dall'artista. Inaugurazione alle ore 17.


comunicato stampa


A due anni di distanza dalla sua prima esposizione bolognese, la Galleria Stefano Forni ripropone una sua personale composta dalle ultime opere realizzate dall'artista.

Alberto Cottignoli nasce il 5 febbraio 1948 a Ravenna, città dove vive e lavora. Si laurea nel 1974 in filosofia all'Università di Bologna. La sua formazione artistica avviene nel corso di diversi anni impiegati a studiare le tecniche rinascimentali e per ciò che riguarda l'attività letteraria si cimenta esclusivamente in ricerche personali di carattere filosofico-psicologico. Scoperto, durante la personale di Roma (1989), da Kiyoshi Tamenaga, proprietario di una delle più grandi catene mondiali che trattano arte figurativa (Tokyo-Osaka-New York-Parigi), stipula con quest'ultimo un contratto di produzione. L'ultimo importante contributo di critica è di quest'anno e porta la firma di James Beck, docente di storia dell'arte presso la Columbia University di New York e presidente fondatore di ArtWatch International.


"Conosco Alberto Cottignoli da poco tempo, se vogliamo considerare il modo normale in cui di solito il tempo si misura, ma i nostri vivaci incontri sono lo stesso dominati dalla sua energia senza fine, dal suo temperamento esuberante, dalla sua passione profonda. Alberto è un pozzo infinito di idee e tutte convergono nel tentativo di risolvere quei problemi massimamente complessi ed intricati che ritroviamo non solo nell'arte ma anche nella natura. Quella che Alberto dimostra è un'intelligenza da artista che niente ha a che fare, grazie a Dio, con quella professionale o, peggio, professionalistica; anzi, è l'opposto.

Nel caso suo si può certamente parlare di mera intuizione, di cui è estremamente dotato, perché il suo modo di ragionare è caratterizzato da una salutare e dominante sicurezza quando egli fonde il mondo delle immagini con quello degli oggetti e della natura. Su un certo piano il suo modo di pensare tende all'astratto, al concettuale, ma come pittore egli non è per niente un astrattista o un concettualista. Al contrario.

Senza dubbio Cottignoli, che io interpreto come un artista che aborre la casualità accidentale come la peste, è totalmente direzionato verso una intenzionalità totale ed è convinto che la mente umana deve imporsi sopra il mondo dell'arte ma anche fuori dall'arte.

Nelle sue pitture non troviamo quelle cadute "accidentali" di colori ben maneggiate e neanche quei trucchi dadaistici dove lo spettatore possa decidere da che parte è girato il quadro oppure assumersi il compito di decidere egli stesso il significato dell'opera e tradurla secondo le sue proprie esigenze ed il suo pensiero. Ci sono le parti che stanno sotto e quelle che stanno sopra, come quelle di sinistra e di destra per questo artista di Ravenna, i cui dipinti sono profondamente modulati, meditati e misurati. Non c'è mai coincidenza, se di coincidenza si può parlare, che egli è profondamente impressionato dall'arte di Piero della Francesca, uno dei pittori in cui riconosciamo l'intenzionalità più determinata all'interno del Rinascimento, epoca che Cottignoli ammira senza confini. "
James Beck, Alberto Cottignoli. Grandi finestre opache e sogni trasparenti, 2001.

Inaugurazione sabato 8 settembre 2001 ore 17

Orari: 10.30-12.3016.00-19.30 tutti i giorni chiuso lunedì e martedì mattina, domenica aperti

Galleria Stefano Forni
P.Cavour 2, Bologna
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