Nei fiori l'artista ritrova l'eleganza e la simmetria delle forme, ma anche la fragilita', la tenerezza, la bellezza dell'essere femminile. In mostra stampe fotografiche, pitture, legni, sculture, poesie.
Flowers
La Creatività si mette nuovamente al servizio del corpo, della mente e dello spirito. Arte, cucina ed ottimi vini s'incontrano a Scriò per dar vita ad un'esperienza multisensoriale e completa sotto tutti i punti di vista.
Il quarto appuntamento con Arte, profumi, sapori, vede esposte alla Barrique le opere liriche ed eleganti di Patrizia Simionato, che per l'occasione si è lasciata ispirare proprio dal Collio e dall'atmosfera accogliente e familiare di Scriò, realizzando così lavori per lei nuovi, completamente diversi dai bassorilievi in ceramica che costituiscono la maggior parte della sua produzione artistica, anche se assolutamente affini a quelli nello spirito che li permea.
Il programma dell'inaugurazione della mostra, che avverrà il 13 maggio 2007, è ricco ed appetitoso: si comincia alle 11.30, con la presentazione dell'artista e delle sue opere, e, per chi vorrà fermarsi a pranzo, è previsto un ricco assaggio delle migliori ricette di Daniela e nonna Teresa, rigorosamente a base di ingredienti di stagione, accompagnate dai vini più adatti ad ogni piatto.
Patrizia Simionato è una giovane donna dinamica e sognatrice: ama la Natura, il mondo che la circonda; ama guardare, esplorare, viaggiare, per provare sempre nuove emozioni, sensazioni che la arricchiscono e che vengono tradotte nel suo lavoro. Ama la manualità, il contatto con la materia. Ama la Bellezza, la Donna, la Femminilità, la Sensualità, l'Eleganza.
Basta guardare le sue pittosculture (così molta critica ha definito i suoi bassorilievi) per cogliere la passione con cui Patrizia ritrae un'idea di Bellezza che, grazie a quelle sue forme morbide e alle sue linee nitide, può far parlare di Classicità, rivisitata attraverso la plastica del Canova e l'idealizzazione raffinata di Tamara da Lempicka. Ed ecco volti, corpi, profili armoniosi sublimati in una materia levigata, pulita, spesso monocroma.
Il segno è grafico, inciso, freddo, ma nell'unione con il rilievo della ceramica dà vita ad opere sensuali e passionali. Particolarissimo è l'uso del colore, che non conosce mezze vie: sculture e bassorilievi sono dominati dal bianco puro o da colori forti, vivi, brillanti. Spesso il candore di un'opera viene interrotto da un segno dorato, o da una macchia rossa che, provocando un effetto di scossa e di sorpresa, fanno meglio percepire ciò che si cela in profondità.
L'eleganza e la ricerca estetica che dominano i lavori di Patrizia non sono infatti mai fini a sé stesse, bensì nascondono una certa ricerca interiore, mentre la simmetria e la regolarità delle forme spesso fanno emergere simbologie e significati che rivelano il bisogno dell'artista di scavare, scoprire, andare oltre. Anche il colore usato è importante per quel sostrato filosofico e simbolico che porta con sé: il blu, ad esempio, è Spirito, Spiritualità, il rosso Passione, il bianco Candore, Purezza. La stessa ricerca è presente anche nelle pitture di Patrizia Simionato, non estranee al mondo onirico ed allegorico dei Simbolisti.
Da sempre affascinata dal mistero, dall'alchimia, dalle antiche civiltà, ha scelto come proprio simbolo-firma una spirale arricchita da sette raggi: il movimento della spirale ci conduce al suo interno, al centro dominato dallo spirito, in continuo dialogo e rapporto con il mondo grazie a quei 7 raggi che si propagano verso l'esterno.
Il tutto ritorna nei Fiori esposti a Scriò: soprattutto stampe di fotografie rielaborate al computer, ma anche pitture, legni, piccole sculture, poesie. E' la prima volta che l'artista ritrae dei fiori, pur avendone sempre ammirato le forme, i colori, la varietà. In essi ritrova l'eleganza e la simmetria delle forme, ma anche la fragilità, la tenerezza, la bellezza dell'essere femminile, da lei esplorato in quanto donna lei stessa.
I fiori evocano la Primavera, la Natura, la gentilezza, ed ognuno di essi è portatore di un diverso messaggio, che si arricchisce del significato dei colori vivi e sgargianti che li caratterizzano. L'orchidea è sensuale, carnosa, strutturata; la campanula è semplice, elegante; i fiori a calice rimandano a quanto di più intimo è nella donna. I fiori che Patrizia Simionato predilige sono però Iris e Magnolie: sono essenziali, anche nella forma articolata e quasi scultorea che li caratterizza. Dell'Iris ama quel blu profondo che si collega alla Spiritualità, all'Interiorità di ciascuno, al Pensiero, mentre la Magnolia è percepita più a livello tattile, fisico: inoltre, è caratterizzata da bellissime foglie grandi, decise, sicure di sé, che comunicano un senso di difesa e protezione. L'artista non è attratta invece dal Garofano, che con i suoi troppi petali disordinati è contrario all'idea di forma nitida e precisa che sottende tutti i suoi lavori.
Le piccole stampe su tela realizzate studiano fiori singoli ingranditi e resi quasi tridimensionali, mentre le grandi stampe su carta giapponese mostrano la reiterazione dello stesso fiore, sovrapposto e moltiplicato più volte, tanto da sembrare in procinto di uscire dai limiti della cornice per sbocciare ed invadere lo spazio dello spettatore, immerso così in un grande prato fiorito e dominato da emozioni, gioia di vivere, un po' di mistero. Tanto che, con Patrizia Simionato, rispetto a questi Fiori viene da chiedersi: "avranno anch'essi un'anima?".
(Nicoletta Consentino)
Arte, profumi, sapori: creatività per gli occhi e per il palato - Il progetto
Arte, profumi, sapori, è un progetto che mira ad affiancare l'espressione artistica nelle sue varie forme alla buona cucina tradizionale, il tutto accompagnato dai vini, rigorosamente biologici, prodotti da oltre tre secoli dalla famiglia Sgubin. L'idea è nata grazie all'incontro quasi casuale di Realtà Non Ordinaria con l'Azienda Vitivinicola Biologica Marina Sgubin.
Realtà Non Ordinaria è un gruppo "libero, spontaneo, indipendente" formato da pittori, fotografi, scrittori ed artisti di Mestre, Marghera, Favaro e Venezia. E' un gruppo di amici che vogliono fare cultura al di fuori dei circuiti "ufficiali" e renderla fruibile a tutti. Nata nel 1977, Realtà non Ordinaria da sempre cerca di trovare canali diversi ed originali per comunicare ed esporre l'arte in modo nuovo, e per farla incontrare anche a quel pubblico che non frequenta musei e gallerie: il web, una concessionaria d'automobili, un parco, sono alcuni dei luoghi utilizzati per le loro mostre sui generis.
Nulla di più naturale, allora, per un gruppo che vorrebbe agire senza limiti né vincoli di tempo, luoghi, o pubblico, che scegliere uno scenario suggestivo ed accogliente come quello che circonda il ristorante a conduzione familiare della famiglia Sgubin.
L'Azienda Vitivinicola Biologica Marina Sgubin ormai da anni coniuga la produzione di ottimi vini, ad un tempo tradizionali ed innovativi, con la ristorazione. Situato a Scriò, al confine con la Slovenia, a 280 m. sul livello del mare, il ristorante gode di una vista splendida, a 360o: quando è molto limpido si ha una panoramica completa del Friuli, dalle Dolomiti alle Alpi Giulie, mentre dal vicino vigneto, posto sul Vrh ("sommità", in dialetto sloveno), si può spingere lo sguardo fino all'Adriatico.
La Creatività degli artisti che espongono a Scriò si coniuga così con quella che Luigi e Marina utilizzano da sempre nella produzione dei loro ottimi vini e con quella che Daniela e nonna Teresa impiegano nell'inventare sempre nuove ricette, prendendo spunto dal "sapore" dei luoghi.
Inaugurazione: domenica 13 maggio 2007 dalle 11.30
Azienda Vitivinicola Biologica Marina Sgubin
Località Scriò 13 - Dolegna del Collio
Orari: da lunedi' a domenica dalle 11 alle 15 e dalle 18 alle 20, chiuso martedi' e mercoledi'
Ingresso libero