Doppia personale del pittore Bruto Pomodoro e dello scultore Roberto Vecchione. A cura di Alberto Veca.
Bruto Pomodoro e Roberto Vecchione
a cura di Alberto Veca
Mercoledì 9 maggio alle ore 18 alla Galleria Scoglio di Quarto, nel nuovo
spazio di via Ascanio Sforza 3, si inaugura la doppia personale del pittore
Bruto Pomodoro e dello scultore Roberto Vecchione.
Vi è una sottile linea, precisa Alberto Veca, che collega i lavori di Bruto
Pomodoro e Roberto Vecchione, a prima vista separati da soluzioni
linguistiche di diversa origine: che la scelta figurale sia divergente è
evidente perché in un caso il referente organico risulta vincolare
l’immagine protagonista in relazione con un “fondo” dalla fisionomia
variabile; nell’altro, invece, la struttura architettonica sembra riferirsi
più all’artificiale che al naturale, anche se la linea curva e quella retta
appartengono a un mondo senza confini, dove eventualmente il primo imita,
più o meno inconsapevolmente, il secondo. […]
il tema centrale, in dialogo, è quello dell’"iterazione", una figura antica
della retorica come della realtà - letta a occhi nudi o al microscopio non
importa - che percorre, con ruolo a volte marginale ma anche centrale, in
modo durevole l’immaginario espressivo.
La ripetizione è per sua natura uno
strumento aperto al dialogo in quanto, già di per sé, costituisce una
"frase", non l’unica parola detta, irripetibile o imparagonabile; è una
misura, perché prima di tutto dialoga con se stessa, secondariamente con lo
spazio che determina con il suo ingombro o in cui è ospitata. Dove si parla
di misurabilità e di determinazione dello spazio, in un caso, quello di
Bruto, un’invasione di una figura centripeta allusiva tanto alla
tridimensione quanto al movimento rotatorio in un campo variamente
discrezionato, capace di incidere anche sull’evidenza plastica del soggetto;
nell’altro, quello di Roberto, il modulo prescelto, iterato in queste opere
in modo lineare secondo la logica della stele, tende a determinare
nettamente vuoti e pieni, ingombri e pesi: la successione della figura
identica, nella percezione diversa che ne deriva, mette in crisi,
volontariamente, l’esattezza del calcolo.
Catalogo in galleria con testo di Alberto Veca.
Vernissage: mercoledì 9 maggio 2007 dalle ore 18
Galleria Scoglio di Quarto
via Ascanio Sforza 3 – Milano