... la santa alleanza. In mostra le opere di uno dei più grandi artisti italiani del dopoguerra, Alberto Burri, e sul rapporto che egli ebbe con il suo gallerista, Peppino Palazzoli, fondatore della galleria nel 1957.
... la santa alleanza
La mostra che si compone di una selezione accurata di opere fondamentali e di numerosi documenti di particolare rilievo storico "vuole ricostruire - scrive
in catalogo Elena Pontiggia - attraverso opere, lettere, fotografie,
recuperando alcune tra le tracce rimaste (cataloghi, locandine, biglietti,
ritagli di giornale, carte e documenti vari), la storia di quel rapporto di
lavoro. O meglio, la storia di quella amicizia, che accompagnò un segmento
importante della vicenda artistica di quegli anni. Perché tale fu: un’amicizia.
Loro, Alberto Burri e Peppino Palazzoli, chiamavano Santa Alleanza quel
contratto esclusivo che li legò dal giugno 1957".
Quelli non erano anni facili per l’arte di Burri: era, sì, apprezzato dai
critici e dagli intellettuali più aperti (Tapié, Arcangeli, Seuphor, Argan,
Marchiori, Calvesi, Ponente, Crispolti, Sinisgalli, E. Villa, Carrieri, ecc.),
ma non dal grande pubblico. L’acquisizione di uno dei suoi sacchi da parte
della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1959 (direttrice era
l’attentissima Palma Bucarelli) suscitò quindi numerose critiche che giunsero
anche in Parlamento dove il senatore Terracini presentò un’interrogazione
tendente a sapere quanto fosse stata pagata "quella vecchia sporca e sdrucita tela da
imballaggio che, sotto il titolo Sacco grande è stata messa in cornice da tale
Alberto Burri".
La Galleria Blu, con un corpus di 20 opere significative per la ricostruzione
del percorso dell’artista, che datano dal 1953 al 1973, riconsidera in modo
estremamente positivo il rapporto avuto con un artista che può essere
considerato il più internazionale dei maestri italiani del Novecento e ne
traccia il percorso creativo partendo dai famosi sacchi della metà degli anni
Cinquanta per poi passare alle combustioni, che nel decennio seguente
sperimentano vari materiali (dalle carte e dai legni alle plastiche), per
concluderla con un cretto che inaugura la stagione relativa agli anni
Settanta.
Un percorso segnato fra l’altro da opere capitali della ricerca di Burri, come
il Grande sacco del 1954 (cm 150 x 250), Sacco e rosso del 1955, Nero,
combustione su tela (cm 190 x 54) del 1956, o, ancora, Nero con punti rossi del
1957, Plastica del 1964 e Bianco, 1973.
I numerosi documenti esposti - tra di essi figura la Lettera aperta ai
Diret-tori di tutti i quotidiani d’Italia dal titolo Dovrebbe riempirci
d’orgoglio in cui Palazzoli segnala (sollecitandone l’attenzione)
l’assegnazione del Gran Premio della Biennale di San Paolo del Brasile a Burri
nel 1965 - e alcune foto inedite realizzate dall’artista costituiscono infine
una testimonianza fondamentale di questa singolare alleanza.
La mostra è accompagnata da un catalogo di assoluto interesse storico-culturale
poiché comprende preziosi documenti inediti quali lettere, fotografie e
testimonianze oltre a numerosi ritagli di giornale, biglietti, carte, cataloghi
e opere che consentono di ricostruire e ripercorrere il clima di quel momento
cruciale della vicenda artistica di quegli anni.
Il catalogo di 104 pagine è corredato da un testo di Elena Pontiggia e
comprende 109 illustrazioni in nero e a colori.
Inaugurazione: lunedì 17 settembre, ore 21.00
Orario: 9.30-12.30 / 15.30-19.30; sabato 15.30-19.30; chiuso festivi
Con il patrocinio del COMUNE DI MILANO SETTORE CULTURA E MUSEI
Milano, Galleria Blu
Via Senato 18, Milano
tel. 02 76022404 02 782398