La mostra comprende 10 disegni, 18 incisioni, 4 ex libris e due terrecotte frutto di una produzione plastica finora quasi sconosciuta. Le opere sono state realizzate tra il 1975 e il 2007.
Incisioni e disegni
L’ultima mostra della stagione è dedicata ai disegni e alle incisioni dell’artista torinese Vincenzo Gatti. La mostra comprende 10 disegni, 18 incisioni, 4 ex libris e due terrecotte frutto di una produzione plastica finora quasi sconosciuta. Le opere sono state realizzate tra il 1975 e il 2007.
… [la mostra] offre la possibilità di entrare nell’universo colto e poetico di un artista fortemente impegnato nel suo ruolo, il cui canone armonico fonde e rielabora il mondo delle forme e delle idee con risultati ad alta densità emotiva.
Razionalità e sentimento, inquietudine e senso di pace, sembrano infatti percorrere quasi antiteticamente l’opera di Gatti, che vibra di profonda commozione e al contempo si rivela come ossessionata dall’ideale di una perfezione tecnica costantemente inseguita e sperimentata con lucida razionalità.
Tuttavia non è tanto il virtuosismo a interessare questo artista, bensì il preciso desiderio di esprimere, attraverso lo strumento e il mestiere, l’altrettanto complesso e stratificato afflato interiore: messo a nudo, analizzato con precisione chirurgica, quindi rielaborato e progettato scientificamente, per trasformarsi, sul foglio, in visione concreta. Siano dunque disegni o incisioni, il tratto centrale affiorante dalla mano e dalla sensibilità di questo maestro contemporaneo che della grafica ha fatto la sua espressione fondamentale, risulta quello di un racconto che indaga nel finito l’evocazione dell’infinito.
Ricercatore di poesia, Vincenzo Gatti scava nelle cose e nelle persone per trovarne la chiave segreta, svelata nelle sue pagine da un’eloquenza sonora visibile. Nei disegni, ad esempio, i corpi nudi traggono densità, peso, forza volumetrica, da un segno impalpabile, frutto di velature ottenute con lunghe ore in punta di matita. Simili ad apparizioni, sembrano effetto di vapori e sogni, ma a una più attenta osservazione pulsano della concretezza della carne, delle passioni, degli stati emotivi umani.
Se dal sogno partono e si sviluppano gran parte dei disegni recenti, le incisioni all’acquaforte, più incentrate sugli oggetti del quotidiano visti e inscritti nell’involucro abitativo, prendono invece spunto dal tangibile: impatto di partenza dal quale poi l’artista ci riporta ancora una volta al sogno. La nostalgia pervade ogni particolare, ma la compiaciuta malinconia spesso assume connotazioni inquiete, qualche volta misteriose. … Silvana Nota - 2001
Vincenzo Gatti è nato nel 1948 a Torino, città in cui vive e lavora.
Per un ventennio è stato titolare della cattedra di Tecniche dell’Incisione, che fu già dei suoi maestri Mario Calandri e Francesco Franco, all’Accademia Albertina di Torino; nel 1991 / 92 è stato Direttore di questa Istituzione.
A partire dalla esposizione nel 1970 alla galleria “La Darsena” di Milano, numerose sono state le mostre personali dedicate all’artista. Tra le tante si possono ricordare: Studio d’arte grafica – Milano 1974, Galleria Tardy – Enschede (Olanda) 1976, Galleria “Venezia Viva” – 1977, Istituto Italiano di Cultura – Bucarest 1981, Galleria “Le Immagini “ – Torino 1986 e 1990, Galleria Davico – Torino 1995, Galleria Fogolino – Trento 2000, Triennale di Incisione – Premio Città di Chieri 2001, Galleria 44 – Torino 2006.
Gatti è stato varie volte invitato alle più importanti rassegne nazionale ed internazionali della grafica. Oltre a numerose partecipazioni al Premio Biella (che nella edizione del 1996 lo ha visto insignito di un Premio speciale della giuria), ha partecipato a: Triennale dell’Incisione di Milano, Biennale Internazionale della Grafica di Palazzo Strozzi a Firenze (Premio della Repubblica Federale tedesca nel 1976), Biennale dell’Incisione di Cittadella, Intergrafik di Berlino Est, Biennale di Lubiana, Biennale dell’Incisione A. Martini di Oderzo, Biennale di Belgrado, Biennale di Varna, Biennale dell’Incisione di Acqui Terme (premiato nel 1995), Biennale dell’Incisione Josif Iser di Ploiesti – Romania (premiato nel 1999), Triennale d’Incisione Città di Chieri (premiato nel 1999), Premio Suzzara.
Tra le mostre collettive si segnalano: Incisori Italiani contemporanei – Castello di Barolo (1993), Quattro Incisori di Torino – Istituto Italiano di Cultura di Madrid (1993), Biblioteca Sormani di Milano (1995), Cabinet des Estampes et des Dessins – Liegi (1997), Cinque Incisori Torinesi – Chapelle de la Visitation di Thonon – Svizzera (2001).
Ha curato mostre, collaborato a cataloghi, pubblicato vari scritti sulle problematiche della pratica e della didattica dell’incisione.
Galleria Sant'Angelo
Corso del Piazzo, 18 - Biella
Orario: dal martedì alla domenica 15.30 / 19.30 - chiuso il lunedì
Ingresso libero