"Combinatorie. Arte programmata anni '60" di Lucia di Luciano e Gianni Pizzo. A 40 anni dalla mostra alla Galleria Numero e' riproposta l'analisi della struttura astratta del pensiero logico-matematico applicata all'arte, corredata da altre opere significative del percorso cognitivo dei due artisti prima e dopo il 1966; a cura di Mariastella Margozzi. Alle 22, nel Giardino Aldrovandi, performance "Lupus in fabula" di Myriam Laplante: un massacro di peluches.
Ore 18.00: Inaugurazione della mostra "Combinatorie. Arte programmata anni '60" di Lucia di Luciani e Gianni Pizzo, a cura di Mariastella Margozzi. Sala Dossier.
La mostra, partendo da una ricerca iniziata sin dal 1966 attraverso due installazioni presentate alla Galleria Numero di Roma, contiene i dati estetico/operazionali e la genesi strutturale delle immagini segniche prioritarie nella ricerca degli artisti, attraverso un'indagine della geometria elementare, della logica matematica e della psicologia. Nello spazio espositivo sarà diffuso il pezzo musicale realizzato nel 1966 da Pietro Grossi in occasione della mostra.
La storia di questi due artisti, romani d’adozione, si incrocia sul finire degli anni cinquanta con quella della Galleria Nazionale d’Arte Moderna. La mostra di Piet Mondrian voluta da Palma Bucarelli, “un grande regalo” lo definirà Pizzo, insieme alla lettura del libro di Russell “La logica della matematica”, li porta a intraprendere la strada della coerenza astratto-sintetica. Alle prese con il radiograph Lucia Di Luciano e Giovanni Pizzo cominciano ad esplorare una grammatica diversa, un universo di segni geometrici, linee, quadrati, rettangoli, in bianco e nero, in nero e bianco, una progressione logico-matematica dapprima elementare poi via via più complessa, fino a diventare una vera e propria sintassi, un metalinguaggio ritmico, una combinazione di minuti elementi ad andamento orizzontale-spaziale e verticale-temporale, il tutto realizzato con pennelli e colori morgan e inchiostro di china.
Nell’ambito delle nuove tendenze dell’arte contemporanea europea che si definisce “programmata”, rientra anche la sperimentazione di Di Luciano e Pizzo, che nel 1963 si uniscono a Lia Drei e Francesco Guerrieri nel Gruppo 63, inserendosi così anche nel fenomeno tipico di quell’epoca della sperimentazione artistica di gruppo. Nel 1966, alla Galleria Numero di via del Babuino i due artisti presentano una istallazione con ambientazione sonora, anch’essa programmata, di Pietro Grossi. L’evento, intitolato “Per una ricerca estetico-operazionale come metalinguaggio” è presentato da Giulio Carlo Argan, che lo definisce: “la più esplicita, rigorosa ed avanzata analisi strutturalistica e operazionistica”. A quarant’anni da quella performance la Galleria Nazionale vuole riproporre la stessa esperienza di analisi della struttura astratta del pensiero logico-matematico applicata all’arte da Di Luciano e Pizzo, corredandola con altre opere significative del percorso cognitivo dei due artisti prima e dopo il 1966. Tale evento, che oggi inevitabilmente definiremmo “ludus matematico”, ci permette di rendere omaggio ancora una volta alla figura di critico lucido e lungimirante di Giulio Carlo Argan.
Il catalogo originale del 1966 sarà ampliato ed arricchito di nuovi testi critici di Maria Vittoria Marini Clarelli, Maria Stella Margozzi, Simonetta Lux, Daniela Tortora.
Ore 22.00: Performance "Lupus in fabula" di Myriam Laplante. Cortile adiacente il Giardino Aldrovandi.
Nell’ambito della Notte dei Musei 2007 e per la prima volta in Italia e in Europa, Myriam Laplante presenta la sua performance Lupus in Fabula.
Il titolo deriva dalla favola dei fratelli Grimm “Il lupo e i sette capretti”. Nella storia, la mamma capra va a cercare cibo lasciando i suoi capretti soli a casa. Durante la sua assenza, il lupo entra in casa con l’inganno, se li mangia con un solo boccone, e va a sdraiarsi a pancia piena all’orlo del bosco. Al suo rientro, la capra lo trova, gli apre la pancia con dei forbicioni e salva i suoi capretti.
All’inizio, l’installazione consiste in tre grossi lupi di peluche sdraiati per terra con la pancia fremente. Durante la performance di circa un’ora, l’artista squarcia i lupi, ne estrae 45 coniglietti meccanici che vanno a spasso nello spazio, e comincia a costruire un salottino insolito: un tavolino con gli ossi estratti dai corpi dei lupi, un tappeto con le loro pelli e un pouf con i coniglietti dopo averli ammazzati con un grosso martello perché facevano troppo baccano.
L’installazione finale è un salottino. Gli spettatori si siedono sul pouf davanti ad un monitor posto sul tavolino da cui possono rivedere un montaggio di 10 minuti della performance. Lo spettatore è seduto sui resti del massacro, rendendosi complice della carneficina, come coloro che vedono le notizie di guerre e disastri comodamente seduti sul divano di casa, sentendosi distaccati da fatti che succedono lontano.
Immagine: Myriam Laplante
Ore 18.00: Inaugurazione della mostra
Ore 22.00: Performance "Lupus in fabula" di Myriam Laplante
Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM
Viale Delle Belle Arti 131 Roma