Teatro Franco Parenti
Milano
via Cadolini, 19 (angolo via Tertulliano)
02 599944700
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Il teatrino delle meraviglie
dal 28/5/2007 al 30/5/2007
Martedì e Sabato ore 19,30, Mercoledì, Giovedì e Venerdì ore 20,30, Domenica ore 16

Segnalato da

Cinzia Santomauro




 
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28/5/2007

Il teatrino delle meraviglie

Teatro Franco Parenti, Milano

Due astuti commedianti girovaghi portano in un paesino di provincia il loro "Il teatrino", avvertendo pero' il pubblico che le meraviglie del loro show potranno essere viste solo da chi non abbia una sola goccia di sangue ebreo tra i suoi ascendenti...Regia di Andrea Dalla Zanna.


comunicato stampa

Spettacolo. Regia di Andrea Dalla Zanna.

Di Miguel de Cervantes

Con Alessio Cogliati,Camilla Pedesin, Ludivine Bréard, Annalisa Calanducci Deborah Bertagna, Giorgio Secoli, Carlo Musetto, Francesco Cevaro, Daniele Mauri, Francesco Pellino, Alessandro Nicosia

Siamo in un epoca di macchinosi processi sulla purezza della razza cristiana e di spietate persecuzioni razziali contro ebrei o ebrei convertiti, detti "Marrani". Due astuti commedianti girovaghi portano in un paesino di provincia il loro "Il teatrino delle meraviglie", avvertendo però il pubblico che le meraviglie del loro show potranno essere viste solo da chi non abbia una sola goccia di sangue ebreo tra i suoi ascendenti. Giunta la sera della rappresentazione si accendono le luci sul palco e i due gigioni incominciano ad evocare una serie di strabilianti visioni inesistenti. Davanti al sipario aperto sul nulla accade l’impensabile: tutti i presenti, a partire dalle autorità, nel timore di compromettere la propria reputazione, asseriscono di vedere ciò che non esiste, facendo a gara per convincere anche i più scettici. Nel rapido variare delle finte figure, con abile orchestrazione psicologica, i comici trascinano presto l’intera comunità in una delirante grottesca esperienza di allucinazione di massa, portata alle sue estreme conseguenze.

Nel suo "Teatrino delle Meraviglie" Cervantes mette a nudo la tragica realtà del pregiudizio e della rimozione, che consiste nella scelta consapevole di vedere quello che non c’è e non vedere quello che c’è.

Appunti di Regia

L’intreccio del "Teatrino" è semplice: due astuti commedianti portano in un borgo rurale il loro “Il teatrino delle meraviglie”, avvertendo che tali meraviglie potranno essere ammirate solo da chi non abbia una goccia di sangue ebreo. A causa dei propri pregiudizi, l’intero borgo vivrà una delirante allucinazione di massa. Ma non è l’intreccio la sola cosa che mi ha colpito.

Vidi per la prima volta il "Teatrino delle Meraviglie" rappresentato nel 1982, all’interno del cortile del Collegio Romano. L’autunno seguente entrai all’Accademia d’Arte Drammatica. Non esito quindi ad affermare che il "Teatrino" ha per me un valore affettivo, e perciò non riesco ad attribuirgli meriti sproporzionati.

Per convivere con El retablo de las maravillas ho imparato ad accettarne la leggerezza e ad apprezzare la griglia creativa che l’autore stesso si è imposto: l’entremés (Intermezzo). L’etimologia di entremés, genere praticato da Lope de Ruega a Quinones de Benavente, dal XII° al XIX° rivela una curiosa instabilità etimologica: pasos, sainete, genere chico.

Genere chico, dunque, qualcosa che si assapora, intercalato fra il primo e il secondo atto di una commedia, come una ghiottoneria tra un piatto e l’altro. Ma un termine altrettanto convincente per me potrebbe essere bonsai: piccolo, delizioso, completo di tutto seppur in proporzioni minime.

La brevità del “Teatrino” non è solo strutturale, ma qualitativa. Perciò non ho cercato di “allungare” con trovate sceniche lo spettacolo. Allungare il testo è come sottrarre all’autore l’arte di sapersi esprimere efficacemente investendo in minima misura il suo genio. La dilatazione Cervantes l’ha riserbata al “Don Chisciotte”.

Ma anche la leggerezza del “Teatrino” è più geniale che formale, direi congeniale alla natura dell’autore: è Calvino a osservare che l’immagine di leggerezza di Don Chisciotte che viene trasportato in aria da una pala del mulino a vento, resta uno dei luoghi più famosi della letteratura di tutti i tempi.

Ebbene il siparietto del “Teatrino” è fatto della stessa tela che riveste le pale dei mulini a vento, ma dietro quello straccio, quali meraviglie si celano!? Nessuna. Dietro quella vacuità c’è la consistenza di tutte le nostre illusioni, le nostre chimere. Nel teatrino delle meraviglie infatti gli spettatori possono vedere ciò che non esiste.

Con questa leggerezza Cervantes conduce i suoi personaggi davanti al meccanismo illusorio di un baraccone, dove ciascuno è libero di credere alla menzogna, o di negare la verità. La loro stessa coscienza è responsabile della propria cecità. Ecco il vero motivo d’interesse. Vale la pena citare Edgar Allan Poe: “Non tutte le cose complicate sono necessariamente profonde”. Andrea Dalla Zanna 2007.

Progetto a cura di Tino Danesi

Produzione Associazione Tetrale Dorainpoiteatro

In collaborazione con Centro Teatro Attivo

Ufficio Stampa
Cinzia Santomauro
Teatro Franco Parenti
tel. 02 599944218
fax 02 5455929
andreabisicchia@teatrofrancoparenti.com
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Teatro Franco Parenti
Sala Pirelli – Sede temporanea
Via Cadolini 19 (angolo via Tertulliano) - MIlano
Orari spettacoli: Martedì e Sabato ore 19,30, Mercoledì, Giovedì e Venerdì ore 20,30, Domenica ore 16,00
Prezzi: intero € 22,50, ridotto under 18 € 8,00, ridotto under 26 € 15,00, ridotto over 60 € 11,00

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