Guido Anderloni
Elizabeth Aro
Nanni Balestrini
Milena Barberis
Rossana Campo
Grace Canotto
Marco Cingolani
Salvatore Cuschera
Silla Ferradini
Fiorido & Battaglia
Cesare Fullone
Moreno Gentili
Meri Gorni
Silvia Levenson
Running Mannarelli
Andrea Mattoni
Michelangelo jr
Claus Miller
Giancarlo Minelli
Bruno Munari
Amira Munteanu
Silvia Palombi
Marco Pedroni
Gigi Rigamonti
Mariuccia Secol
Carlo Steiner
Alberto Tignola
Marlene Winkes
Una mostra fatta con il DAS da artisti che, in modi diversi, si cimentano con il comune, mirabolante materiale brevettato e venduto per poche lire nel 1962 da Dario Sala. La mostra, con piccoli lavori di molti artisti, testimonia evanescenza, deperibilita' e fatiscenza dell'oggetto a favore dell'idea che l'ha concepito.
Opere d'arte di Das
Tiro avanti perchè ho una mia filosofia . Il nulla è impossibile che ci sia. Qualcuno di più grande deve esistere. Nei prati quei fiorellini piccoli e ben disegnati da chi sono andati a scuola? (Dario Sala)*
Lo Spazio Anfossi apre una mostra rivolta al piccolo, al micro, all’attitudine plastica del bambino prima, dell’artista dopo. E’ una mostra fatta con il DAS da artisti che, in modi diversi, si cimentano con il comune, mirabolante materiale brevettato e venduto per poche lire nel 1962 da Dario Sala.
Antiquario - poeta - chansonnier, scrittore reduce pacifista, Dario Sala (DAS dalle iniziali del suo nome) ha chiuso la sua vita a novantatre anni nel 2005 a Trecallo, una frazione di Como, dove ha abitato sempre.
Tra ciò che è destinato a sparire come nel “Paese delle ultime cose” di Auster e l’accumulazione maniacale protagonista di “Le cose” di Perec, coesiste un’accelerata realtà di perdita disperata o di convulsa acquisizione: atteggiamenti estremi di ricerca e possesso comunque inappaganti.
Le cose dell’artista, per l’artista stesso devono ineluttabilmente nascere, poi non importa quali strade prenderanno: all’autore interessa l’idea, il suo riconoscimento e la non dimenticanza. I contemporanei non puntano più sull’eternità dell’opera, giocano (o si dannano) sulla testimonianza della propria contemporaneità. In questa mostra “cose”, come giochi d’arte, danno un immediato divertimento e piacere a chi le crea e a chi ne usufruisce.
Bruno Munari, donandomi un suo lavoro intitolato “le ore piccole della notte” mi disse che era molto fragile, ma che se si fossero staccati degli elementi (palline di legno) avrei potuto tranquillamente sostituirle con il magico Das. (questo lavoro aggiustato sarà qui esposto).
La mostra con piccole cose di tanti artisti testimonia, attraverso il Das (che imita l’antichissima creta), evanescenza deperibilità fatiscenza dell’oggetto a favore dell’idea che l’ha concepita. Il Das, un materiale malleabile dolce con tante possibilità d’uso che ha ispirato i bambini dell’ultimo mezzo secolo, pieno dell’ingenuità e genialità di chi l’ha inventato. Milli Gandini
Vorrei che qualcosa di ciò che ho fatto lasciasse un segno - ha detto Sala poco tempo prima di morire - ma non me ne cruccio più di tanto. (*Intervista di Giorgio Bardaglio, Corriere di Como 4/4/1999)
Espongono: Munari Anderloni Aro Balestrini Barberis Campo Cingolani Cuschera Ferradini Fullone Fiorido&Stella Gentili Gigirigamonti Gorni Levenson Mattoni Michelangelo jr. Miller Minelli Palombi Pedroni Secol Steiner Togola Winkes
Inaugurazione ore 19
Spazio Anfossi
via Anfossi - Milano
Orario: da lunedi a venerdi 14,00 19,00
Ingresso libero