L'esposizione siracusana di Enzo Cucchi ed Ettore Sottsass e' la naturale conseguenza di un'intenso dialogo tra i due importanti personaggi della cultura artistica europea, e non il frutto di un accostamento casuale. La loro collaborazione ha avuto inizio gia' nell'autunno del 1999. Ne sono nate opere realizzate a quattro mani (gia' esposte alla Galleria Memphis di Roma - gennaio 2000 - e alla Postdesign di Milano - Novembre 2000).
La mostra è una produzione del Comune di Siracusa, Assessorato ai Beni
culturali, in collaborazione con la Regione Siciliana, Assessorato ai Beni
culturali e ambientali e alla pubblica istruzione. E' realizzata con il
contributo di: Banca di Credito Popolare, Siracusa (Gruppo Antonveneta);
AAT, Siracusa; So. Cop. srl, Priolo.
Alla sua realizzazione ha collaborato inoltre la Galleria Memphis di Roma.
Cenni biografici sugli artisti
ENZO CUCCHI (1949) è uno dei protagonisti della Transavanguardia, movimento
che alla fine degli anni settanta determinò il ritorno alla pittura. Sue
opere sono presenti nelle collezioni dei maggiori musei di tutto il mondo.
Tra gli altri, gli hanno dedicato mostre personali il Guggenheim Museum di
New York (1984) e il Centre Pompidou di Parigi (1985). Presente alle
principali rassegne internazionali degli ultimi vent'anni, fra le quali
Biennale di Venezia e Documenta di Kassel.
ETTORE SOTTSASS (1917) è uno dei massimi architetti del dopoguerra, attivo
in vari campi dall'architettura al design industriale, alla gioielleria,
alla ceramica etc..., ha lavorato per case produttrici quali Olivetti,
Alessi, Knoll, Zanotta e Venini. Nel 1981, insieme ad amici e giovani
architetti, ha fondato Memphis, un marchio ormai mitico di "New design". I
suoi lavori sono stati esposti nei musei di tutto il mondo tra cui il Museum
of Modern Art di New York. La prima retrospettiva della sua opera, nel 1976,
ha addirittura avuto carattere itinerante, toccando le città di Berlino,
Venezia, Barcellona, Parigi, Gerusalemme e Sydney. La Biennale di Venezia
del 1997, gli ha reso omaggio con una mostra personale.
LA MOSTRA
Montevergini, la Galleria Civica d'arte contemporanea di Siracusa, (che
prende il nome dal prestigioso convento secentesco che ne ospita la sede)
inaugura la stagione espositiva 2001-2002, con una mostra di Enzo Cucchi e
Ettore Sottsass. La collaborazione tra i due, cioè tra un artista e un
architetto tra i più prestigiosi che l'Italia abbia avuto nel Secondo
Novecento, bene esprime la volontà di Montevergini di rapportarsi alle
problematiche più attuali elaborate nel panorama internazionale nel corso
degli ultimi decenni.
L'esposizione siracusana di Enzo Cucchi ed Ettore Sottsass è la naturale
conseguenza di un'intenso dialogo tra i due importanti personaggi della
cultura artistica europea, e non il frutto di un accostamento casuale. La
loro collaborazione ha avuto inizio già nell'autunno del 1999. Ne sono nate
opere realizzate a quattro mani (già esposte alla Galleria Memphis di Roma -
gennaio 2000 - e alla Postdesign di Milano - Novembre 2000). La mostra a
Montevergini testimonia così la volontà di non interrompere il dialogo, che
trova così a Siracusa uno dei suoi momenti più significativi: Cucchi e
Sottsass non pensano a se stessi come ideatori di oggetti, ma come
"architetti" in senso lato, ideatori cioè di luoghi (in questo caso i locali
di Montevergini) da abitare e trasformare, un "tetto" da condividere.
Muovendo da queste premesse, il direttore della Galleria Civica, Salvatore
Lacagnina, ha chiesto ai due artisti di realizzare delle opere che si
legassero alla città . Ettore Sottsass ha così realizzato un contenitore per
due splendide sculture greche del V sec. a. C. - un torso di kouros e una
protome leonina in marmo (appartenente al tempio di Atena, attuale sede del
Duomo, a pochi passi dalla sede espositiva). I due reperti, attualmente
conservati al Museo archeologico "Paolo Orsi" di Siracusa, e saranno
presentati per l'occasione sul fondo di due corridoi paralleli concepiti da
Sottsass.
L'appuntamento a Montevergini ha reso così possibile spostare, seppur
momentaneamente, due importanti sculture della Grecia antica negli spazi di
un'istituzione dedicata all'arte contemporanea. L'incontro tra passato e
presente che ne viene fuori porta a un avvenimento forse unico e di buon
auspicio nella storia dei rapporti tra arte antica e avanguardia nel nostro
Paese.
Anche Enzo Cucchi ha concepito la sua opera rapportandosi alla città di
Siracusa e alla sua tradizione. Ispirandosi infatti alle piante di papiro
che crescono naturalmente solo a Siracusa e al Cairo, l'artista ha
realizzato su grandi stuoie di canne fluviali un lavoro pittorico (400 x 600
cm) di rara bellezza. Nessuna forzatura: i temi del mare e la visionarietÃ
quotidiana di Cucchi ben si adattano alla mitologia (che tanto si respira
nella città di Siracusa), trasferendo la visionarietà di figure e storie
fantastiche nella sfera quotidiana.
Per l'occasione verranno inoltre presentate a Montevergini, in anteprima
mondiale, le quattro tavolette di ceramica realizzate da loro in
collaborazione e intitolate I disuguali. Cucchi e Sottssass considerano
questi piccoli bassorilievi in tiratura limitata, una vera e propria
"rivista", una pubblicazione periodica edita dalla Memphis di Roma.
Tavolette diverse saranno così di volta in volta affidate ad autori diversi.
Non una rivista cartacea, dunque, ma una sorta di "libro-opera".
La mostra costituisce anche l'occasione per presentare per la prima volta al
pubblico anche il secondo e il terzo numero de I disuguali: un testo
Sanscrito (Rg Veda X, 136) scelto e tradotto da Barbara Radice, ed ancora il
progetto di Mimmo Paladino e Giorgio Celli. Il significato di questa scelta,
che chiaramente rappresenta un modo nuovo di pensare l'editoria d'arte, è da
ricercare nella necessità avvertita dai due artisti di ricondurre gli
oggetti della comunicazione alla loro dimensione strettamente oggettuale e
sacrale.
LE OPERE IN MOSTRA
- Due sculture, ciascuna delle quali è costituita da due gambe in ceramica
dipinta (175 cm) capovolte e affioranti dai resti di "un misterioso
paesaggio tecnologico fatto di una grande lamiera ondulata e trafilati di
ferro tagliati, pezzi di tubo, scatolette di ferro saldate sulla lastra, una
verniciata dello stesso nero usato per le limousine, l'altra di rosso.
- Un pannello di ceramica inciso e dipinto (200 x 200 cm.) costituito da due
lastre di terra rossa colorata di nero. Il disegno raffigura due declivi
contrapposti di montagna e su questi, a sinistra la testa mozzata, a destra
i quarti posteriori di un cane nero (un sacrificio propiziatorio che
compivano i Musulmani prima di invadere un territorio). Al centro, in
lontananza, si intravede "il castello da conquistare": una costruzione
parallelepipeda su due piani, fiancheggiata da un lussureggiante giardino di
palme cinto da un muro a blocchi.
- Un secondo pannello dello stesso soggetto ma di colore nero più scuro.
- Due opere grafiche (cm 70 x 200 e cm 70 x 100) realizzate a quattro mani.
- Tre opere (inedite) su carta concepite da Sottssas come omaggio a Enzo
Cucchi.
Ma soprattutto, per la mostra di Siracusa Sottsass ha appositamente
progettato due corridoi di mattoni di cemento che conducono a due ambienti,
nei quali sono esposti un torso di kouros greco del V secolo e una protome
leonina dello stesso periodo. Sulle pareti esterne sono esposte due serie di
10 e 9 litografie (25 x 35) dal titolo "Trattato di Architettura" (1999) e
"Epifanie brevi" (1998), e una serie di 4 grandi litografie (1999).
Nucleo centrale dell'opera di Enzo Cucchi sarà invece il grande dipinto (600
x 300 cm) montato su stuoie di canne, appositamente realizzato per l'
esposizione a Montevergini.
IL CATALOGO
La mostra sarà corredata da un catalogo di 64 pagine, con testi in italiano
e inglese, studiato e disegnato da salvatore Lacagnina in collaborazione con
gli artisti. La pubblicazione rappresenta la prima documentazione del loro
lavoro comune. Oltre al testo introduttivo del curatore, Salvatore
Lacagnina, la pubblicazione comprende un testo di Barbara Radice, giÃ
autrice di una monografia dell'opera di Ettore Sottsass (Electa), oltre a un
dettagliato resoconto di Roberto Giustini - direttore della Galleria Memphis
di Roma - sulla nascita delle opere prodotte in collaborazione da Cucchi e
Sottsass.
La sede espositiva
Il Complesso di MONTEVERGINI, situato nel cuore di Siracusa, a pochi passi
dal Duomo, è costituito da un ex Monastero e da una chiesa secentesca
sconsacrata.
Il Monastero
Sul luogo del Monastero di Montevergini sorgeva anticamente il Monastero di
S. Eustachio, fondato sotto la regola Benedettina nella meta' del secolo XIV
dal Vescovo Eneco Alemannia.
A causa del terremoto del 1693 il Monastero subisce alcuni danni ai locali
della clausura, prontamente ristrutturati.
Nel 1868, in seguito alla legge sulla soppressione delle Corporazioni
religiose (1866) il Governo dona al Comune di Siracusa l'edificio.
Montevergini resta per parecchio tempo chiuso, gli arredi vengono divisi tra
le chiese di S. Francesco d'Assisi, di S. Francesco di Paola e S. Anna. Nel
gennaio del 1874, nel monastero restaurato vanno ad abitare le orfanelle.
La Chiesa
La chiesa di Montevergini, annessa al monastero, è progettata nel 1625 da
Andrea Vermexio, uno degli architetti più attivi in area siracusana.
Nel primo ordine il prospetto della facciata ha mantenuto lo stile
vermexiano, mentre il resto ha subito numerose modifiche. L'interno della
chiesa è ad una navata (che attualmente costituisce la sala espositiva
principale).
Nel 1830 la chiesa di Montevergini è stata restaurata e ornata da pregevoli
marmi con paliotto, gradinata e sacra custodia. Nel luglio del 1943, a causa
dei bombardamenti, crolla. I recenti restauri le hanno restituito l'aspetto
originario.
Lo spazio espositivo, con i suoi oltre 700 metri quadrati, appare fortemente
caratterizzato da pietra tagliata, e spazi di forme irregolari. Uno
splendido chiostro completa questo edificio di straordinaria bellezza.
Salvatore Lacagnina
Inaugurazione 15 settembre 2001
Orari di apertura mostra:
dal lunedì al sabato 09:00 - 13:00 e 16:00 - 20:00
Montevergini
Galleria Civica d'arte contemporanea
Siracusa