La rassegna presenta dipinti, affreschi, sculture. Il suo percorso artistico ebbe inizio dopo un viaggio a Praga, nel 1965, per vedere con i propri occhi i luoghi e il dolore conseguenti al nazismo.
Personale
a cura di Luigina Mazzocca
La città di Castelfranco, Assessorato alla Cultura, e la Galleria “Art & Media” rendono omaggio al grande maestro friulano Giorgio Celiberti con una grande rassegna dove saranno esposti dipinti, affreschi, sculture. La mostra verrà inaugurata domenica 3 giugno alle ore 11.
La vernice si svolgerà in Teatro Accademico, nella cui galleria troveranno posto molte delle opere del Maestro che espone per la prima volta nella città murata. Presenterà Raffaella Ferrari.
L’altro luogo della grande mostra-evento sarà la Galleria “Art & Media” in via Roma 38, proprio di fronte alla torre sud ovest del Castello. Teatro e Galleria saranno idealmente unite da un “percorso artistico” all’aperto. Lungo i giardini sud-ovest del Castello, infatti, verranno esposte alcune sculture e le inconfondibili stele graffite di Celiberti.
Perno della mostra – curata da Luigina Mazzocca, titolare di “Art & Media” - saranno in particolare le opere ispirate a Celiberti dai “graffiti di Terezin”.
“Dopo aver letto alcune poesie dei bambini del campo di concentramento di Terezin – scrive Raffaella Ferrari, critica d’arte - il maestro decise di fare un viaggio a Praga per vedere con i suoi occhi i luoghi-dolore dove il nazismo colpì con tutto il suo furore. Era il 1965. Fu un viaggio che segnò per sempre il suo cuore e la sua opera. Da lì iniziò un periodo di sofferenza interiore. Le sue lunghe giornate davanti al cavalletto furono da allora scandite da momenti di profonda angoscia, intervallati ad altri di rabbia nei confronti del genocidio e dell’uomo, vero artefice del dolore.
Ciò che s-colpì nel profondo dell’animo Giorgio furono in particolare i messaggi incisi sui muri del lager dai bambini ebrei deportati. Eccolo quindi a “rubare”, sublimandoli nell’arte, i cuori rossi e bianchi, le lettere, le cancellature, gli elenchi, i segni grafici. Emblematiche, però, sono soprattutto le farfalle. Il simbolo dell’anelata libertà e soggetto principe della poesia di Pavel Friedman: “Ma le farfalle non vivono nel ghetto”. Altrettanto significative le “X”, che scandivano il lento scorrere dei giorni e delle settimane, dei mesi, in rari casi degli anni. Ma sempre lo scorrere del tempo lungo, infinito, della sofferenza”.
Questo filo conduttore sarà sottolineato anche durante la presentazione della mostra. Sul palco del Teatro, infatti, è prevista una performance di letture riguardanti la Shoa. Saranno intervallate da brani musicali a tema, eseguite dagli allievi del Consevatorio A. Steffani, coordinati dal Maestro Roberto Scalabrin. Letture e monologhi, tratte da Primo Levi, Wislawa Sziborska e Bertold Brecht saranno interpretate dall’attrice Alessandra Smania e dall’attore ed autore teatrale Carlo Rao. Carlo Rao, a sua volta pittore, ha scritto e portato in scena assieme ad Ugo Pagliai e Paola Gasmann numerosi lavori teatrali.
La mostra è realizzata grazie anche a: "Il Teatro dei Sapori" - Castelfranco; Pettenon cosmetici - San Martino di Lupari (PD); DOTTO Trains - Castelfranco Veneto; Credito Cooperativo Trevigiano; Assicurazioni Generali - Agenzia di Castelfranco.
Inaugurazione 3 giugno 2007 h 11
Galleria Art&Media
via Roma, 38 - Castelfranco Veneto (TV)
Orario: dal martedì al sabato ore 10 - 12,30 e 16 - 19,30; domenica ore 16 - 19,30
Ingresso libero