Galleria Comunale d'arte contemporanea ai Molini
Portogruaro (VE)
via Roma, 9
0421 277224
WEB
Luce corpo e Cursus Recursus
dal 15/9/2001 al 7/10/2001
WEB
Segnalato da

Diego Collovini




 
calendario eventi  :: 




15/9/2001

Luce corpo e Cursus Recursus

Galleria Comunale d'arte contemporanea ai Molini, Portogruaro (VE)

Alle ore 11.00 inaugurano le mostre Luce e corpo con Federica Bottoli e Amos Crivellari e Cursus e Recursus con Annibel Cunoldi. La Bottoli, fotografa di moda, (...) riesce ad inquadrare il corpo umano in una dimensione più intensa, più vigorosa e nello stesso tempo surreale. L'azione creativa di Amos Crivellari si snoda su pochi elementi: il movimento, la luce, l'obiettivo. Le installazioni di Annibel Cunoldi sono, per la maggior parte, marcate dall'uso della parola.


comunicato stampa


Luce e corpo
con Federica Bottolo e Amos Crivellari

Cursus e recursus
con Annibel Cunoldi

Francesca Bottoli, fotografa di moda, attraverso una forte luminosità dei bianchi e un'ovattata intensità dei neri, riesce ad inquadrare il corpo umano in una dimensione più intensa, più vigorosa e nello stesso tempo surreale. La forma non è quella immediatamente visibile, o quella reale, ma quella della staticità, quella del riflesso, quella della luce; è il volume della forma che l'artista vuole raccogliere. Ciò che Bottoli evidenzia è dunque la ricerca dell'immobilismo, come a creare una pausa che sottolinea la consistenza fisica del corpo, ne dà così una dimensione spaziale, mentre l'obiettivo segue la forma, ne fa risaltare la materia, raccoglie e descrive la luce che questa dirama. E se da un lato la staticità segna ogni composizione, dall'altro l'instabilità della posizione, il precario equilibrio, conduce lo spettatore a leggere le opere con lo sguardo curioso dell'indagatore.

L'azione creativa di Amos Crivellari si snoda su pochi elementi: il movimento, la luce, l'obiettivo. La sua fotografia tende a raccogliere il movimento della luce e di seguirla nelle sue variazioni cromatiche e nei cambi di intensità. Allo spettatore non viene offerta la realtà o l'oggetto materiale, ma ciò che questo riflette o come fonte luminosa origina. Allora le luci colorate dei neon permettono "una fotografica che diventa pittura" (Aloisi) che però con questa, almeno sotto l'aspetto squisitamente tecnico, poco ha da condividere, se non l'azione puramente gestuale, che diventa così protagonista poiché la fotografia di Crivellari non subisce modificazione in fase di stampa, né viene filtrata attraverso tecniche digitali; tutto origina dal movimento, da quello stretto rapporto esistente tra l'occhio dell'artista e l'obiettivo della macchina.

Le installazioni di Annibel Cunoldi sono, per la maggior parte, marcate dall'uso della parola che, grazie alla sua flessibilità interpretativa (poiché carica di significati semantici), ci pone in uno stato di riflessione e di ripensamento. Il filo rosso, che l'artista ha inteso costruire, si muove all'interno della linea del tempo. Lo fa citando l'origine delle civiltà più conosciute, riportando le date di nascita di alcune culture e delle loro religioni, rendendo così evidente l'originalità di ogni storia, le loro diversità temporali, ma soprattutto l'impossibilità di trovare un'unica ed esclusiva genesi che possa essere espressione di un unico mondo, e così la negazione della possibilità di un solo sentiero del divenire. Mediante questa diversità Annibel Cunoldi materializza la sua concezione dell'evolversi del pensiero attraverso le griglie linguistiche, una forma espressiva che rende evidente la forza comunicativa della parola. Il quotidiano berlinese "Tagesspiegel" ha scritto in un profilo dell'artista: chi frequenta abitualmente inaugurazioni, tavole rotonde o serate artistiche con artisti o curatori, deve incontrare Annibel Cunoldi, riconoscibile dal suo cappello nero, nelle sue incursioni sulla scena artistica. Non si può immaginare una testimone chiave più adatta del processo di trasformazione della città, in quanto Annibel Cunoldi lo osserva da artista e da autrice al tempo stesso. Le due forme d'espressione s'incrociano nel suo lavoro e gli conferiscono chiarezza intellettuale e precisione estetica. La metafora da lei sviluppata della griglia linguistica venne già presentata in varie occasioni, ma sempre creata per il luogo specifico (...).

Catalogo con testi di Diego Collovini

Inaugurazione domenica 16 settembre ore 11

Orari di Galleria
martedì, mercoledì e sabato 17.00 - 19.30
giovedì e festivi 10.00 - 12.30; 17.00 - 19.30

AI MOLINI
Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
Portogruaro (VE)

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