Parco delle Madonie
15 comuni della provincia di Palermo
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Le vie dell'arte
dal 1/6/2007 al 1/7/2007

Segnalato da

Francesca Sallusto




 
calendario eventi  :: 




1/6/2007

Le vie dell'arte

Parco delle Madonie, 15 comuni della provincia di Palermo

Johanna Grawunder, Konstantin Grcic, Domenico Mangano, Gabriele Picco, Rob Pruitt, Ettore Spalletti, vedovamazzei. Un percorso di sette opere d'arte, in luoghi di particolare interesse ambientale, sara' percorribile nei pressi di strade che collegano tra loro i 15 paesi del Parco delle Madonie. Ogni opera installata nel Parco e' stata svelata dall'artista che l'ha realizzata.


comunicato stampa

Sette artisti per il Parco delle Madonie

Durante il fine settimana è stato inaugurato Le Vie dell'Arte, un progetto realizzato dall'Ente Parco Madonie - con la direzione artistica di Salvatore Lacagnina e con la consulenza del fotografo paesaggista Salvatore Gozzo - nato dal desiderio di arricchire la fruizione del Parco attraverso la creazione di opere d'arte contemporanea realizzate da sette artisti di fama internazionale e installate nel territorio.

Un percorso di sette opere d'arte, in luoghi di particolare interesse ambientale, sarà percorribile nei pressi di strade che collegano tra loro i 15 paesi del Parco delle Madonie, l'unica area protetta, in Italia, ad accogliere opere d'arte contemporanea.

Ogni opera installata nel Parco è stata svelata dall'artista che l'ha realizzata. Johanna Grawunder, Konstantin Grcic, Domenico Mangano, Gabriele Picco, Rob Pruitt, Ettore Spalletti, vedovamazzei hanno avuto modo di raccontare l'esperienza vissuta durante la loro permanenza nel territorio madonita e il percorso che li ha guidati alla realizzazione della propria opera.

I sette lavori, che oggi costituiscono parte integrante del territorio e arricchiscono l'alfabeto dei segni madoniti, oltre ad assecondare il "gioco di relazioni visive" tra i siti prescelti per gli interventi, occupano le loro posizioni come concisi stralci narrativi, in grado di raccontare aneddoti inediti sui singoli contesti, favorendone la comprensione, se non addirittura una nuova significazione.

"La collocazione delle opere", ha commentato Massimo Belli dell'Isca, Presidente dell'Ente Parco delle Madonie, "permetterà al visitatore di attraversare tutta l'area del Parco, in un percorso che coinvolgerà tutte le strade che collegano i Comuni del Parco delle Madonie".

"Per la prima volta in Italia, un Parco naturale regionale accoglie nel proprio habitat storico-naturalistico monumenti della cultura, quella contemporanea, da contrapporre, in una dimensione volutamente antinomica, ai suoi monumenti – querce, faggi, ulivi, frassini – di età stimata tra i cinquecento e mille anni" -ha continuato Massimo Belli dell'Isca- "Questo progetto è uno stimolo in più a valorizzare il nostro paesaggio e a rafforzare l'impegno e la qualità del rapporto con i visitatori e con i residenti ai quali, siamo certi, arriverà un ritorno culturale che va oltre i confini nazionali".

Il catalogo de Le Vie dell'Arte è pubblicato da Silvana Editoriale.

Il progetto

Le Vie dell'Arte è un'iniziativa realizzata nell'ambito di Sensi Contemporanei, un progetto avviato nel 2003 da un'intesa tra il Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, oggi del Ministero dello Sviluppo Economico; il Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee; la Fondazione La Biennale di Venezia e 7 Regioni del Sud d'Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia.

Sensi Contemporanei è finalizzato alla promozione e diffusione dell'arte contemporanea e alla valorizzazione di siti e contesti architettonici e urbanistici del Sud d'Italia, con l'obiettivo di sperimentare un nuovo modello di sviluppo economico e sociale.

Le Vie dell'Arte è un progetto realizzato dall'Ente Parco delle Madonie per creare e promuovere nuovi itinerari di turismo culturale legati all'arte contemporanea. Un percorso di sette opere d'arte, in luoghi di particolare interesse ambientale, percorribile nei pressi di strade che collegano tra loro i 15 paesi del Parco delle Madonie.

Il Parco delle Madonie si estende per circa 40.000 ettari nella provincia di Palermo. Questo paradiso botanico, la cui vetta raggiunge i 1979 metri di quota (Pizzo Carbonara), ospita oltre la metà delle 2600 specie presenti in Sicilia e circa 150 dei suoi 200 endemismi. La fauna è caratterizzata dal 65% degli uccelli nidificatori e da tutti i mammiferi presenti in Sicilia. Molto significativi sono anche gli aspetti geologici e paesaggistici: da vari punti è possibile osservare straordinari scenari naturali, che abbracciano l'Etna, i Nebrodi e le Isole Eolie.

Dallo studio del paesaggio del Parco delle Madonie, condotto durante i primi mesi del progetto, è nata la convinzione che una riscrittura del paesaggio madonita attraverso la collocazione di opere d'arte consenta una nuovo modo di vivere il territorio.

Attraverso lo studio del fotografo paessagista Salvatore Gozzo, si è analizzato il carattere visivo del paesaggio madonita e in particolare la sua leggibilità in relazione al suo attraversamento. Si è inteso cioè sottolineare la facilità con cui le parti di tale paesaggio vengono riconosciute, anche se viste da punti diversi del territorio, per poi organizzarle in un sistema di relazioni coerente.

L'approccio di partenza, per valutare gli attributi visivi del sistema, si è sviluppato attraverso l'osservazione del paesaggio dalla strada che lo attraversa. All'interno di tale sistema sono state individuate le aree per accogliere le opere d'arte previste dal progetto: Pianetti, Gimmeti, Scillato, C.zzo Minneria, Gole di Tiberio, La Quacella, Portella dei Bifolchi.

I sette luoghi sono stati scelti perché hanno potenzialità visive più spiccate di altri; da questi si possono riconoscere molti altri elementi - centri abitati, strade, autostrade, ponti, manufatti architettonici, pizzi, monti, fiumi - interni ed esterni all'area del Parco.

A ciascuno degli artisti, selezionati attraverso un bando di concorso internazionale -Johanna Grawunder, Konstantin Grcic, Domenico Mangano, Gabriele Picco, Rob Pruitt, Ettore Spalletti, Vedovamazzei- è stato poi proposto di sviluppare un tema sulla base delle peculiarità naturali, paesaggistiche, storiche, antropologiche, geologiche, morfologiche della via assegnata per trovare ispirazione e procedere alla creazione artistica.

Le opere sono state immaginate come sentinelle, come punti di riferimento per conoscere il paesaggio, mettere in relazione luoghi lontani geograficamente, e anche spesso storicamente e culturalmente vicini. Nel tentativo di offrire un'idea unitaria di un territorio vasto e talvolta disomogeneo.

Il viaggiatore che visiterà il Parco per scoprire le opere d'arte installate lungo le strade di collegamento tra i vari centri abitati, potrà soffermarsi ad ammirare il paesaggio circostante e riconoscere elementi scoperti durante gli spostamenti o luoghi precedentemente visitati. Potrà dunque seguire diverse strade che lo porteranno a incontrare emergenze puntuali e/o estese, naturali o industriali, secondo un sistema di riferimento dettato proprio dalla dislocazione delle opere nel territorio. Attraverso un gioco di riferimenti visivi che sono i "confini" esterni del Parco: l'Etna, le isole Eolie, il golfo di Palermo o di Termini Imerese, le autostrade; i comuni del Parco i cui centri urbani ricadono esternamente al territorio dell'Ente Parco; o le emergenze naturali quali i picchi più alti.

Il Comitato Scientifico che ha selezionato gli artisti che hanno aderito al bando è composto da: Massimo Belli dell'Isca, Presidente dell'Ente Parco delle Madonie (e Presidente anche del Comitato Scientifico); Salvatore Lacagnina, direttore artistico del progetto Le Vie dell'Arte; Anna Mattirolo, direttore del Servizio Arte Contemporanea della Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali; Alberto Versace, Presidente del Comitato di coordinamento di Sensi Contemporanei, Sergio Gelardi, funzionario regionale e project manager del progetto Sensi Contemporanei in Sicilia; Angela Rorro, funzionario della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e membro dell'AMACI (Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani); Paolo Picone, Direttore dell'Ente Parco delle Madonie.

Gli artisti, le opere, i luoghi

Johanna Grawunder - Madonie Chaise Longue
Pianetti (Cefalu' - Isnello)

Madonie Chaise Longue - Legno, Cemento, Colore Fluorescente, 2007
Le strade si snodano sinuose tra le montagne delle Madonie, curve continue dietro le quali si apre improvviso un paesaggio straordinariamente vario e maestoso. Alla lussuosità di queste visioni, rimanda l'imprevedibile chaise longue per due persone, dal dorso fluorescente, invito esplicito ad abbandonare l'idea di controllo e di centralità, per fermarsi a contemplare il paesaggio che da questo punto si dipana a 360°.

Per visitare l'opera:
Pianetti (S.P. 28, Gratteri – Bivio Piano delle Fate – Cefalù/Isnello).

Johanna Grawunder
Nata a San Diego nel 1961; vive e lavora tra San Francisco e Milano. Architetto e designer, dal 1985 al 2001 collabora con Ettore Sottsass, di cui diviene partner in Sottsass Associati. All'interno del gruppo si occupa prevalentemente di progetti architettonici, di architettura d'interni e di allestimento di mostre. Allo stesso tempo e fino ad oggi, si dedica alla produzione di edizioni limitate di mobili, lampade ed oggetti per varie gallerie (Design Gallery e Post Design, Milano; Galleria Roberto Giustini, Roma; La Galerie Italienne, Parigi; Gallery Mourmans, Knokke-Zoute in Belgio; LIMN Gallery, San Francisco) e alla elaborazione di progetti per un selezionato gruppo di aziende (Salviati, Boffi, Flos e Mikasa).

Nel 2001, lasciata la Sottsass Associati, inaugura uno studio personale con doppia sede a Milano e a San Francisco. Dalla sua prima mostra personale (Galleria Antonia Jannone, Milano 1993) Johanna Grawunder è stata, ed è impegnata, in mostre personali e collettive in Italia e all'estero e in progetti site-specific, mirati alla ridefinizione del paesaggio. Tra questi, il progetto "Wall lamps" (2003) realizzato in collaborazione con la Galleria Roberto Giustini di Roma per Montevergini, Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Siracusa o le mostre "Mosche da Bar", Senigallia (2003) e "Enzo Cucchi/ceramiche, Johanna Grawunder/mobili", presso l'Istituto Italiano di Cultura a Praga (2005).

Konstantin Grcic - In the Middle of Nowhere
Gimmeti - Petralia Sottana

In the Middle of Nowhere – 2007
"Essere in mezzo al nulla". Questo detto esprime la bellezza silenziosa di un luogo lontano, un punto remoto su questo pianeta senza distrazioni o confusione. Per noi Gimmeti è un luogo così. Dove ogni cosa riguarda la pura sensazione dell'incontaminato paesaggio madonita che ci circonda. Un ambiente che invita a essere qui, ad attardarsi, a contemplare; che ti fa sentire lo spazio esteso, l'infinito; dove la tua vista è libera e priva di restrizioni in ogni senso.
Per creare uno scenario che intensifica questo spirito, abbiamo collocato cinque frecce bianche nel paesaggio, su una collinetta. Ciascuno ha un orientamento non specifico. Non c'è nessuna scritta. Questi segnali sono bianchi, aiutano l'immaginazione. Mostrano soltanto alcune direzioni, linee dello sguardo.

Per visitare l'opera:
Gimmeti (S.P. 54, Km. 26.8, Petralie – Bivio Munciarrati – Collesano/Isnello).

Konstantin Grcic
Nato a Monaco 1965, dove vive e lavora. Dopo gli studi di design al Royal College of Art di Londra, lavora nello studio di Jasper Morrison e nel 1991 fonda a Monaco il suo studio Konstantin Grcic Industrial Design (KGID). Negli anni ha realizzato arredi, prodotti e soluzioni di illuminazione per alcune tra le più importanti aziende europee di design (Agape, Authentics, Cappellini, ClassiCon, Driade, Flos, Iitala, Krups, Lamy, Magis, Moormann, Moroso, Muji, Plank, SCP, Thomas/Rosenthal, Whirlpool).

Diversi i riconoscimenti e i premi internazionali di cui il designer è stato insignito per alcuni prodotti e, in generale, per la qualità della sua ricerca, caratterizzata da una cifra espressiva che combina rigore formale, funzionalità e humour: nel 2000 è nominato "Ospite d'Onore" alla Interieur Biennial di Kortrijk in Belgio, nel 2001 è il vincitore del Compasso D'Oro, una delle sue lampade (MAYDAY, 1998 prodotta da Flos) è nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York.

Domenico Mangano - Ponte a due fasi
Bivio Lamanna / Case Firrione (Scillato)

Ponte a Due Fasi - 2007
"Un ponte è una struttura utilizzata per superare un ostacolo, naturale o artificiale, che interrompe la continuità di una via di comunicazione. Avremo dei ponti propriamente detti, se l'ostacolo è rappresentato da un corso d'acqua, avremo dei viadotti se l'ostacolo è una vallata (discontinuità orografica), avremo dei cavalcavia se l'ostacolo è rappresentato da un'altra via di comunicazione." (http://www.wikipedia.it)

Questo ponte di età fascista, antica via d'accesso alle Madonie, immobile, privo ormai di funzionalità, è stato abbandonato e sostituito da un ponte più moderno, e sovrastato dal cavalcavia dell'autostrada. Di notte, quando appare sulla collina di contrada Firrione, rivive come fantasma, a voler preservare la memoria di quel luogo di passaggio, l'integrazione sociale, la contaminazione, lo scambio.

Per visitare l'opera: Scillato (S.P. 24, sotto il cavalcavia dell'autostrada CT-PA, Scillato – Caltavuturo)

Domenico Mangano
Nato a Palermo 1976. Vive e lavora tra Palermo e Roma.
Diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Palermo esordisce nel 2000 con una mostra fotografica presso la Galleria Civica di Palermo. La sua ricerca artistica si fonda sul recupero di atmosfere, sensazioni, simbologie e folclori di realtà quotidiane semplici il cui localismo è assunto come elemento distintivo capace di riscattare la personalità di luoghi, di personaggi e di tessuti sociali raramente esplorati. Vincitore della terza edizione del Genio di Palermo, nel 2003 è finalista del Premio Querini Stampalia Furla per l'Arte e nel 2004 fruisce dell'Art Omi International Artists' Colony di New York. Tra le partecipazioni a mostre collettive in Italia e all'estero si ricordano: la "XIV Quadriennale d'Arte", Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma nel 2005; la "2° Biennale Internazionale di VideoArte", Tel Aviv; "Mobilitalyarte", Maxxi ,Roma; "Moltitudini-Solitudini", Museion, Bolzano nel 2003; "Exit", Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino nel 2002. Tra il 2001 e il 2004 le sue opere sono state esposte in occasione delle mostre personali: "Preview", Magazzino d'Arte Moderna, Roma; "Primo maggio", Galleria Alberto Peola, Torino; "Archivio: Merano 2000-Palermo 2001", Magazzino d'Arte Moderna, Roma; "La storia di Mimmo", Luciano Inga-Pin Contemporary art; "Viaggio straordinario DI J.2, presso Tohu-Bohu, Marsiglia e presso i Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo.

Gabriele Picco - senza Titolo
Cozzo Minneria (Pollina)

Senza titolo – 2007
"Quando sono arrivato nel Parco delle Madonie, ho passato un pomeriggio sdraiato a pancia in su nel cassone della jeep che mi portava in giro. Ho visto tanto cielo e le forme grandiose delle nuvole transitavano lente come navi gigantesche sopra la mia testa e si sfilacciavano e si deformavano in un batter d'occhio. Costruivano il paesaggio insieme ai prati, alle montagne, alle farfalle, al mar Tirreno che si scorge in lontananza.

Tutto era fermo e bloccato come un quadro, anche il mare era piatto e immobile. Ho deciso che avrei creato una nuvola che potesse stare ferma nel parco, per completare il dipinto. L'ho caricata sul bagagliaio di una FIAT 500 e l'ho parcheggiata su un cocuzzolo a strapiombo sul mare, a fare compagnia alle altre nuvole".

Per visitare l'opera:
C.zzo Minneria (S.P. 25, Km. 4.3, Pollina – Bivio S.S. 113 per Cefalù)

Gabriele Picco
Nato a Brescia 1974. Vive e lavora a New York. Un'ironia che spesso trascende nel sarcasmo, un disegno essenziale, quasi innocente, a delineare situazioni surreali e a tratti allucinatorie. Sovvertendo continuamente l'angolazione della visione, le opere di Picco (pittura, scultura, video) affrontano la contemporaneità in modo sfrontato e disinvolto, sintetizzando le sue contraddizioni in eccentrici flashes narrativi capaci di riferire nella maniera più autentica ed esplicita possibile inediti spaccati di realtà quotidiana.

Al 1998 risale la sua prima mostra personale "Disegnacci e disegnini" presso Viafarini a Milano, da allora Picco ha preso parte a numerose mostre collettive in spazi sia privati che pubblici tra cui il MAN di Nuoro per la mostra "Pay attention" al (2001) e il Museo del Corso a Roma per "Verso il Futuro: identità dell'arte italiana 1990-2002" (2002). L'artista partecipa alla Biennale di Tirana del 2001 e nel 2005 è coinvolto nella mostra "Expanded Painting" realizzata nell'ambito della Biennale di Praga. Nel 2001 è finalista del Premio Guarente mentre, nel 2000, riceve il Premio Michetti. Quest'anno ha vinto il Premio New York - borsa di studio per giovani artisti messa a disposizione dal Ministero degli Affari Esteri - in seguito al quale realizza la mostra "2 million lemons have arrived", doppia personale insieme a Rä di Martino. Il 2002 è l'anno di pubblicazione del suo primo romanzo "Aureole in cerca di santi" (Ponte alle Grazie Edizioni).

Rob Pruitt - Nudist Area
Gole di Tiberio (S. Mauro Castelverde)

Nudist Area, 2007
Nel pensare a un progetto possibile per il Parco delle Madonie, ho avuto la chiara sensazione che nessun oggetto o manufatto creato da un artista potrebbe competere con la naturale bellezza e con lo splendore del Parco. Per questa ragione, ho deciso di realizzare un'opera che possa accrescere nel visitatore l'esperienza di entrare in contatto con la natura. Così invece di aggiungere cultura al Parco, ho deciso di aggiungere più natura – i visitatori stessi, spogliati dei loro vestiti. Con i visitatori nudi che si muovono intorno, sarà come se la statuaria figurativa classica fosse tornata in vita, restituendo la cultura alla natura, e l'arte alla vita.
(Rob Pruitt)

Per visitare l'opera:
Gole di Tiberio (S.P. 60, S. Mauro Castelverde – Bivio Borrello – Bivio Finale - S.S. 113 per Cefalù).

Rob Pruitt
Nato a Washington D.C. nel 1964. Vive e lavora a New York. Trasferitosi a New York dal 1985, l'artista si distingue fin dal suo esordio per il disinvolto utilizzo di diversi linguaggi artistici le cui peculiarità appaiono finalizzate alla denuncia degli aspetti contraddittori, trash o maniacali insiti nella società contemporanea. Dai primi anni '90 (periodo in cui opera insieme a Jack Early) l'operato dell'artista suscita scalpore per il sarcasmo e la sfrontatezza con cui interviene su temi scomodi come le contraddizioni della comunità afro-americana. Pruitt ha all'attivo una serie importante di mostre personali in gallerie internazionali (Galleria Franco Noero, Torino; Cabinet Gallery, Londra; Gavin Brown's Enterprise, New York; Leo Castelli, New York, Air de Paris, Parigi) e collettive (Glassbox, Parigi 1999; Gavin Brown's Enterprise, New York 1998; Greene Naftali, New York 1998; 303 Gallery, New York 1997). Tra le diverse opere realizzate per gallerie e musei si ricorda "Evian Waterfall", la fontana creata nel 2000 per la gradinata del PS1 di New York: scultura minimalista che riporta da un lato all'ossessione contemporanea per "un'alimentazione sana", dall'altro all'ideale classico di centralità e di monumentalità.

Ettore Spalletti - Un passo
La Quacella, Polizzi Generosa

Un Passo, 2007
Un segno azzurro tra le zolle, una sottile lama di luce tra le erbe, che attrae in un punto tutta la potenza della montagna intorno, la luce che cambia, le piante, i fiori, i colori infiniti. Ritmo del viaggio, riverbero dell'energia di uno spostamento, segmento finito, calcolo risolto, del suo essere stato e del suo ideale ripetersi sempre uguale, sempre nuovo, dall'alba al tramonto.

"Nelle mie opere non c'è racconto, ma solo il desiderio di sentire intorno a me l'aria del luogo, il suo colore e dove il colore può portarmi. Ho passeggiato il mio passo nel Parco, desiderio strapazzato di poesia."
(Ettore Spalletti)

Per visitare l'opera
La Quacella (S.P. 119, Km. 10.3, Polizzi Generosa – Bivio Colla – Petralie/ Bivio Munciarrati – Collesano/Isnello).

Ettore Spalletti
Nato a Cappelle sul Tavo, Pescara 1940, dove vive e lavora. La pratica artistica è per Spalletti elaborazione manuale della superficie (il supporto ligneo del dipinto, il marmo della scultura) trattata con pigmenti. La sua poetica si invera in forme fortemente sintetizzate. Le linee e i volumi se inizialmente emulano elementi organici, negli anni appaiono risolversi in strutture geometriche astratte il cui dato cromatico assume valore emotivo. A partire dagli anni Ottanta l'artista porta la sua opera a relazionarsi in modo sempre più armonico con lo spazio, attraverso un appiattimento dei bordi e fratture ad aggetto sui piani.

Spalletti, attivo dal 1975 e riconosciuto a livello internazionale come una delle personalità artistiche più importanti del panorama italiano, ha realizzato numerose mostre personali e preso parte a collettive in spazi pubblici e privati di rilievo. Le sue opere figurano nelle collezioni permanenti di numerosi musei italiani e stranieri (Collezione Panza di Biumo, la collezione del Castello di Rivoli e del Musee d'Art Moderne de la Ville de Paris) e sono state esposte in collettive importanti come la Biennale Internazionale d'arte di Venezia o in musei internazionali come il Musée d'Art Moderne di Parigi (1991) e il Guggenheim di New York (1993). Spalletti ha, inoltre, realizzato diverse opere pubbliche tra le quali la fontana per lo Sculpture Project di Munster (1987). Recentemente l'artista ha inaugurato l'opera permanente "Fontana" per il nuovo Palazzo di Giustizia a Pescara. Nel 2006 una sua mostra personale è stata ospitata presso Villa Medici – Accademia di Francia a Roma.

vedovamazzei - Filet
Portella Bifolchi (Geraci)

Filet, 2007
Un dettaglio ingigantito di un ricamo eseguito a filet su una rete da di nylon si pone come tentativo di recintare in modo simbolico uno scorcio del cielo madonita, per ritagliare un'area di pascolo dedicata alla libera riflessione. Il merletto, rassicurante emblema di mediterraneità ostentato con seducente irriverenza dalla montagna, appare quindi non solo metafora della trama di pensieri che chi attraversa questi luoghi è inevitabilmente portato ad intessere, ma anche come cerniera di collegamento tra universo globale e universo locale, tra sfera pubblica e sfera privata. In questo senso, l'opera si relaziona all'ambiente circostante guidando l'attenzione di chi osserva dall'infinitamente grande (il paesaggio) all'infinitamente piccolo (la trina), dall'esterno all'interno: dall'apertura delle vallate all'intimità delle case, dove rintracciare le radici della pratica solitaria del ricamo, delle arti ornamentali, della tradizione.

Per visitare l'opera:
Portella dei Bifolchi (S.S. 286, Km. 40.8, Geraci – Bivio Ogliaro - Petralie/Gangi).

vedovamazzei
Stella Scala, Napoli 1964; Simeone Crispino, Frattaminore, Napoli 1962. Vivono e lavorano a Milano.
Il lavoro del duo artistico, formatosi nel 1990 e attivo a Milano dal 1991, si basa sul rifiuto dei pregiudizi convenzionali e sullo studio dell'ambiguo senso della realtà. Da qui la libera adozione delle pratiche artistiche più disparate (pittura, acquerello, disegno, video, installazione, scultura, fotografia, ecc.) e dei materiali, scelti in base al progetto da elaborare e al luogo con cui l'opera andrà a relazionarsi. Vedovamazzei ha preso parte a numerose mostre in spazi istituzionali e in gallerie private in Italia e all'estero.

Salvatore Lacagnina

Nato nel 1973 a Siracusa. Critico d'arte e curatore, vive e lavora tra Siracusa e Milano. Attualmente è direttore artistico della Galleria Civica d'arte contemporanea Montevergini di Siracusa. A Salvatore Lacagnina è stato dedicata la copertina di Time Europa del 10 aprile 2006. Sempre nel 2006 ha vinto il premio Abo (Achille Bonito Oliva).

Dal dicembre 1998 è redattore di tema celeste arte contemporanea. Dal marzo 2000, assume l'incarico di Assistente alla Direzione di tema celeste, divenendo responsabile del coordinamento dell'area culturale. Con tale mansione partecipa all'avvio di temaceleste.com (rivista su Internet autonoma rispetto a quella cartacea) e contribuisce alla riedizione della versione internazionale in lingua inglese della rivista, distribuita in Europa e negli Stati Uniti.

Dal febbraio al settembre 2001 collabora come editor con lo Storico e Critico d'arte Arturo Schwarz. Dal giugno 2003 è vicedirettore della rivista I LOVE MUSEUMS, edita dalla Associazione dei Musei d'arte contemporanea italiani (AMACI). Dal settembre 2003 all'Ottobre 2004 è stato titolare della cattedra di Storia dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti "Michelangelo Castello" di Siracusa.

Dal gennaio 2004 è Direttore Artistico de Le Vie dell'Arte, un progetto di arte contemporanea promosso dall'Ente Parco delle Madonie (Palermo), che prevede l'installazione di sette opere d'arte contemporanea sul territorio del Parco delle Madonie. Dal marzo 2005 è membro del Comitato Guida per l'Arte Contemporanea dell'Assessorato ai Beni Culturali, della Regione Siciliana. Dall'aprile 2005 è consulente dell'Unità Tecnica di Internazionalizzazione (UTI) del Ministero degli Affari Esteri.

Ufficio stampa:
Le Vie dell'Arte - Ente Parco delle Madonie
Francesca Sallusto
f.sallusto@libero.it
http://www.parcodellemadonie.it

Info:
Tel. 0921 684011
Fax 0921 680478

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