Mostra personale di Luisa Raffaelli a cura di Maria Campitelli promossa del Gruppo 78 International Contemporary Art in collaborazione con la Cooperativa Bonaventura.
Mostra personale di Luisa Raffaelli a cura di Maria Campitelli promossa del Gruppo 78 International Contemporary Art in collaborazione con la Cooperativa Bonaventura.
Artista torinese, da un decennio conduce una ricerca attenta e puntuale con un crescendo di uscite che ha visto il culmine nell'anno in corso. Dopo l'apparizione nella collettiva "Work in progress" del '99 con i suoi ambigui ed inquietanti "Rapaci" ecco Luisa Raffaelli alla sua prima personale triestina con foto, acetati, "Frames" da video. Linguaggi plurimi da terzo millennio, riproduttivi di una realtà sfuggente, vinta dallo strapotere dell'artificio.
Punti nodali del suo discorso - intriso di poesia ed è questo accento che dà il colpo d'ala ai suoi lavori - sono la persistenza della figura femminile, dai capelli che fluttuano come rivoli d'acqua, dolce ed elegante, frammentata ed evasiva; gli elementi naturali cui si lega, l'aria, ora rinvigorita da un vento virtuale, l'acqua; la prevalente atmosfera grigio/azzurra in cui si ravvisano cielo e mare, la trasparenza dei materiali, vera, come, a suo tempo, i gonfi cuscini di PVC sul cui fondo giace un immagine, o allusa.
Le foto digitali su acetati variamente sagomati e sospesi nello spazio - sì da costituire una mobile installazione di frammenti visivi sovrapposti e penetrabili. - è il lavoro più recente. Esso trattiene citazioni di quotidianità , sempre rotanti attorno all'universo femminile con i suoi ineludibili accessori; compresenze che annullano la sequenza diacronica degli accadimenti. Con questo tema del "volo" proiettato in un immaginario dove sogno e realtà coesistono, anche la "caduta" (The Fall) diventa un leit-motiv metaforico. "Flighties" contiene un desiderio di ascensione, magari tra il turbinio di foglie secche inseguite da un vento immaginario, ma anche il brusco precipitare nel vuoto o nel mare, che non esclude tuttavia il bisogno di risalita, oppure ancora un volo vero e proprio, sognante e liberatorio nell'azzurro di un cielo percorso dai cirri.
Dunque un sogno d'aria, d'acqua, di trasparenze in cui trascolora sublimandosi la consapevolezza della disgregazione, dell'ingannevole caducità dell'apparente, senza abbandonare tuttavia un potenziale anelito di ricomposizione.
Inaugurazione: venerdì 21 settembre ore 19
Aperta fino al 15 ottobre nell'orario del teatro
Teatro Miela, piazza Duca degli Abruzzi 3, Trieste
Maria Campitelli (Gruppo 78)
Via Monte Cengio 11, 34127 - Trieste (ITALY) -
Fax: +39-40-567136
E-mail: m.campitelli@iol.it