La Nube di Oort
Roma
via Principe Eugenio, 60
338 3387824
WEB
Renee Lavaillante
dal 12/6/2007 al 29/6/2007
da martedi a venerdi dalle 17.30 - 19.30
338 3387824

Segnalato da

Cristian Stanescu



approfondimenti

Renee Lavaillante



 
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12/6/2007

Renee Lavaillante

La Nube di Oort, Roma

Je ne suis pas partie d'un seul. Disegni. Pinne retrattili, occhi d'acciaio, presa ghermente, pelle di serpente, palpebra che scatta con suono metallico e artigli che afferrano con rugginosa lentezza.


comunicato stampa

Je ne suis pas partie d'un seul

Parti di un tutto non assemblabili. Parti disgiunte, non combaciabili, ma similari, assonanti - fra il meccanico e l'organico - fra l'osservazione e l'invenzione. Pinne retrattili, occhi d'acciaio, presa ghermente, pelle di serpente, palpebra che scatta con suono metallico e artigli che afferrano con rugginosa lentezza, oltre che cucchiai e palette, plinti su basi concave e sferette.

Artigli sono studiati da vicino, non è possibile dire dal vero. Vero è una nozione artificiale in arte. Sarebbe così un animale sognato, reiterato da un pensiero privo di controllo, la notte. Il tempo, necessariamente inchiavardato al lasso che intercorre tra naturale e astratto, batte come la pallina di un flipper tra i disegni.

Lo studio è condotto con avvicinamenti e appostamenti, con sovrapposizioni di punti di vista differentemente angolati. Se si potesse guardare come scattando foto, senza aggiustamenti, si avrebbe ciò che è differente sempre presente. Nessuna continuità, infatti, è rilevabile in questa costellazione, nemmeno collegando con linee i disegni, nella assurda pretesa di comporre l'impossibile animale. Eppure, l'immaginazione consente di sovrapporre la continuità inesistente della natura con la continuità della coscienza. Potrebbe essere uno studio su aquile o coleotteri, su quel che di scabroso c'è in natura, sulla peluria o sulle squame.

Occhi fuoriescono, simili a periscopi, e zampe hanno acquisito un che di arrotondato. La matita leviga ciò che è insopportabile. Studia meccanismi di giunzione. Penetra nelle impercettibili fasi del movimento e riaggrega un pensiero retrattile. Non si riscontrano imprecisioni nell'osservazione, ma, necessariamente, ambiguità nella classificazione. L'inaccostabile sembra tangente. Si rende inutilizzabile il principio astratto della minor differenza possibile tra le cose. Corazze, piume e corni: animali non sono mai completamente appartenenti all'organico. Pesano nei nostri sogni densi come piombo.

Si sarebbe tentati di ripartire tali oggetti nelle tre classi: i minerali, cui viene riconosciuta la crescita, ma non il movimento né la sensibilità; i vegetali che sono capaci di sensazione; gli animali i quali si muovono spontaneamente. Eppure, sarebbe un errore, poiché un'unica classe può accogliere tali campioni: quella dell'artificio. Non si potrebbe individuarne il nome esatto, ma allo sguardo si rendono manifeste analogie che è saggio non definire col linguaggio. Identità restano silenziose. Variazioni si producono con salti, non con gradazioni approssimabili all'infinito. Qui non ci sono esseri che continuamente variano nel tempo e nello spazio né il loro infinito perfezionarsi. Arte è già perfetta nel finito.

Inaugurazione ore 18.30
La Nube di Oort
via Principe Eugenio, 60 - Roma
Orario: da martedì a venerdì dalle 17.30 - 19.30, e per appuntamento
Ingresso libero

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