Mario Ceroli
Sandro Chia
Francesco Clemente
Thomas Anthony Corey
Enzo Cucchi
Gino De Dominicis
Marilu Eustachio
Giosetta Fioroni
Renato Guttuso
Luigi Ontani
Mimmo Paladino
Mario Schifano
Matthew Barney
Mario Ursino
Angelandreina Rorro
Ludovico Pratesi
Goffredo Parise e gli artisti. Il percorso espositivo si snoda attraverso le opere di numerosi artisti ai quali il letterato ha dedicato diverse pagine con le sue personali riflessioni, e costituisce un modo insolito di intrecciare pittura e letteratura. In mostra: Mario Ceroli, Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Giosetta Fioroni, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Mario Schifano e altri. "Presiding Judge" presenta 4 frame fotografici tratti da Cremaster 3 di Matthew Barney. Il video e' ambientato nella New York degli anni 30 e racconta una storia maturata nell'ambiente della massoneria.
Goffredo Parise e gli artisti
fino al 2 settembre
A cura di Mario Ursino
Dal 27 giugno al 2 settembre, un itinerario attraverso le collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea da Balla a De Pisis, da Guttuso a Schifano, da Ceroli alla Transavanguardia, è tracciato con i commenti che lo scrittore aveva dedicato agli artisti a lui più cari, in varie occasioni di articoli, presentazioni, lettere. I brani selezionati figureranno accanto alle opere di questi maestri come una guida insolita per il visitatore.
Goffredo Parise (Vicenza 1929 – Treviso 1986) è stato tra gli scrittori più originali del secondo Novecento con un notevole interesse per le arti figurative e, in particolare, per talune personalità artistiche da lui assiduamente frequentate da quando si trasferì dal Veneto e da Milano a Roma agli inizi degli anni Sessanta.
Ceroli, Schifano, Festa, Angeli, Fioroni dunque sono gli artisti che lui ammira, dei quali apprezza le opere che esamina come diretta proiezione della personalità di ciascuno di loro: personalità intesa anche come espressione fisica e fisiognomica. Per esempio, nel caso di Schifano scrive : “dunque, Schifano è un uomo di trent’anni di tipo sommariamente mediterraneo, se non arabo […] rivela un languore felino […] come un piccolo puma.” Questa attenzione cosi acuta nell’osservazione della figura, si rivela spesso sorprendente quando descrive Giosetta Fioroni : “…è una persona che cammina in modo leggero. Certe volte, non vista, quando ha un po’ di fretta, saltella come uno scolaro che vuole riprendere il tempo perduto per leggerezza.” E gli esempi potrebbero continuare.
Ecco perché il percorso attraverso le opere di numerosi artisti ai quali Parise ha dedicato diverse pagine con le sue personalissime riflessioni, costituisce un modo insolito di indirizzare il visitatore. E’ un percorso assolutamente non tradizionale della critica che intreccia pittura e letteratura, o meglio pittura e scrittura, poiché Parise ha sempre tenuto a
precisare di non essere un critico d’arte e un letterato bensì uno scrittore-artista “con una sensibilità fortemente visiva anche in letteratura.” Ecco perché egli scrive: “sono sempre attratto dal mondo dei pittori tra i quali conto numerosi amici”. Queste ultime parole sono tratte da una sua “Avvertenza” dettata in occasione della riunione in volume dei suoi scritti d’arte con il titolo “Artisti”, apparso per la prima volta nel 1984 nell’edizione “Le Parole Gelate” di Luciano Martinis, e ripubblicate dieci anni dopo nel 1994 a cura di Mario Quesada per le edizioni Neri Pozza.
Nell’ideare questo itinerario all’interno della Galleria Nazionale d’Arte Moderna si è tenuto conto perciò dell’ordine di questi scritti che si collegano ad opere conservate nel museo che vanno da Grosz a De Pisis, a Savinio, da Guttuso alla Transavanguardia. Un omaggio dunque allo scrittore scomparso poco più di venti anni fa, al quale si dedica pure un breve profilo biografico con alcuni suoi significativi ritratti eseguiti da Fioroni, Ceroli, Schifano e Eustachio, cortesemente ricevuti in prestito da Giosetta Fioroni.
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Presiding Judge: un’opera di Matthew Barney
a cura di Angelandreina Rorro e Ludovico Pratesi
L’esposizione di Presiding Judge opera dell’artista statunitense Matthew Barney riapre il ciclo Immagini da collezione, in cui vengono presentati, attraverso un unico, significativo lavoro, artisti di fama internazionale al momento assenti nelle collezioni della Galleria nazionale d’arte moderna. La rassegna trae spunto sia dall’idea di dedicare uno spazio nel museo alle opere d’arte a matrice fotografica, sia dalla consapevolezza dell’importanza del collezionismo privato nel circuito dell’arte contemporanea; il collezionista, infatti, affianca e talvolta precede le istituzioni pubbliche nel sostenere le nuove tendenze che, a sua volta, il museo valorizza e storicizza.
L’opera in mostra è composta da quattro frame fotografici tratti da Cremaster 3, parte dell’omonimo ciclo composto da cinque video realizzati tra il 1994 e il 2002. Ambientato nella New York degli anni Trenta, Cremaster 3 racconta una storia maturata nell’ambiente della massoneria che vede protagonista lo stesso Barney nei panni di un giovane apprendista massone intento ad espiare la colpa di un tentativo di sabotaggio del famoso grattacielo Chrysler.
Le immagini di cui si compone l’opera esposta ripropongono come in una sequenza onirica, alcuni frammenti della scena ambientata nell’ippodromo di Saratoga e nota come “corsa dei cavalli morti” in cui simbolicamente si allude all’eterna lotta tra vita e morte, tra universi apparentemente assurdi e inconciliabili che è, secondo Barney, alla base di ogni processo creativo.
Con il suo personalissimo linguaggio carico di riferimenti simbolici colti, allusioni sessuali e rimandi all’immaginario pop dello star system, Barney affronta il tema univerale e quanto mai attuale della trasformazione antropologica, in un mondo ormai governato da una sempre più evidente e tangibile promiscuità tra reale e artificiale e per questo è stato consacrato dal New York Times come “il più importante artista americano della sua generazione”. L’esposizione dell’opera sarà accompagnata da una presentazione-video sull’artista.
Inaugurazione 27 giugno 2007
Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM
viale delle Belle Arti, 131 - Roma
Da martedì a domenica 8,30 - 19,30; lunedì chiuso.
Ingresso libero