In mostra le ultime opere in terracotta dell'architettoe designer, dalla serie dei Piattimacchiati a quella dei vasi con The walking man, che denotano la sua capacita' di metamorfizzare sia la configurazione formale dell'oggetto che la sua struttura funzionale.
Opere di design
Gli spazi espositivi dell'Associazione Sincresis ospitano i lavori creativi di Gianni Veneziano in concomitanza al progetto "Lo stato dell'arte" promosso dal Comune di Montelupo Fiorentino e dall'Istituzione Montelupo Cultura & Promozione, presentato in occasione della Festa della Ceramica, con l'intervento del corso di laurea in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura dell'Università degli studi di Firenze, per giungere ad una contaminazione tra arte artigianato e design, nell'intento di valorizzare e rinnovare le produzioni artigianali locali ed indirizzarle verso il design.
Gianni Veneziano, architetto e designer impegnato nel corso di progettazione presso il corso di laurea menzionato, è stato coinvolto in qualità di docente per l‘effettuazione di un workshop durato due mesi nello scopo di elaborare da parte degli allievi oggetti di design, con la collaborazione delle manifatture ceramiche e vetrarie presenti nel territorio, che saranno presentati in un'apposita mostra dal 16 al 24 giugno prossimo presso l'Ex manifattura Tolmino Bellucci a Montelupo Fiorentino per partecipare alla successiva premiazione nel settembre prossimo.
Veneziano, che si è formato presso l'Ateneo fiorentino, nonostante sia nato a Molfetta (Bari), ha sviluppato negli anni i suoi studi e proseguito la sua ricerca, interessandosi di architettura disegnata, specialmente agli inizi degli anni Ottanta, quando ha vissuto a Chicago, per fondare più tardi nel corso del medesimo decennio a Milano con Prospero Rasulo, "Oxido", la Galleria del Progetto arte, che in seguito diventerà un marchio di fabbrica "Oxido Zoo". Ha disegnato per diverse aziende del settore quali Sisal, Ortolan, RSVP, Demetra, Masterly, Lumi ed è stato invitato a numerose rassegne di design, presentando i suoi oggetti in gallerie e musei.
"Tutta l'opera di Veneziano – scrive Maurizio Vitta in un libro a lui dedicato (Edizioni L'Archivolto, Milano, 1998) – è stata fino ad oggi una esplorazione dell'universo, fattosi di nuovo misterioso, degli oggetti e degli spazi. [...] ha vissuto – il periodo degli anni Ottanta – con impegno e fervore, ma con distacco dell'osservatore disincantato. Le sue realizzazioni – scandite nel tempo secondo un ritmo lento e costante – sono state attenti sondaggi compiuti in un territorio che egli ha sempre cercato di studiare, più che di sfruttare. La profondità lo interessava assai più che la diffusione: ogni pezzo, ogni spazio, erano il risultato di un calcolo mirante a sintetizzare non un'occasione progettuale, bensì un assunto metodologico o, con maggiore azzardo, un teorema.
Egli ha fatto propria, nel suo lavoro, l'antinomia sulla quale si è costruita la storia dell'architettura e del design nel XX secolo – quella tra funzione estetica e funzione d'uso, ma ha cercato di superarla rovesciandone l'impostazione. Anziché considerarla frutto di un'insanabile antitesi tra i due concetti distinti, ne ha rivelato la natura sostanzialmente unitaria e ha trasformato l'opposizione in costitutiva duplicità.
[...] Anziché lasciarsi sedurre dalle mascherature con le quali il concetto di "forma" è stato, a onta delle migliori intenzioni iniziali, il più delle volte rivestito – artisticità, artigianalità, esteticità - che lo hanno lasciato sostanzialmente come era, egli ha preferito lavorare sul terreno più difficile e meno praticato, quello della metamorfosi dell'oggetto, ovvero sulla capacità delle cose di trasformarsi in altro pur restando sempre le stesse. Ma questa metamorfosi, per compiersi davvero, doveva coinvolgere tutto l'oggetto, e non solo la sua configurazione formale; e difatti nei suoi risultati più pregnanti [...] la struttura funzionale è stata ripensata altrettanto radicalmente".
In mostra Veneziano presenta le sue ultime opere in terracotta, dalla serie dei Piattimacchiati a quella dei vasi con The walking man che denotano la sua capacità, come precisato nel testo critico, di metamorfizzare non solo la configurazione formale dell'oggetto, ma anche la sua struttura funzionale e propongono i recenti sviluppi del panorama progettuale attraverso la sperimentazione di un geometrico minimalismo, definendo un nuovo rapporto tra oggetto e spazio architettonico.
Informazioni:
tel. e fax 0571 73619
e-mail: a.scappini@virgilio.it
Inaugurazione: sabato 16 giugno dalle 19 alle 24
Associazione Sincresis
Via della Repubblica 52/54 - Empoli
Orari: da mercoledi' a sabato 17-19,30, visita anche su appuntamento