Riflessioni sulla comunicazione visiva dall'informale al concettuale. Collettiva. Non figurativa, non oggettiva, non referenziale: cosi' si spiega l'arte aniconica. Oltre 40 opere, tra scultura e pittura.
Riflessioni sulla comunicazione visiva dall'informale al concettuale
Espongono: Cristina Ariagno - Vittorio Deriu - Marco Gallafrio - Maria Molteni - Clarice Zdanski
Non figurativa, non oggettiva, non referenziale – così si spiega l’arte aniconica, un concetto estetico maturato già attorno alla metà del secolo scorso, e uno dei linguaggi più comuni tra artisti contemporanei. Sono passati 100 anni tra sconvolgenti esperimenti nella comunicazione visiva, come la prima mostra Cubista a Parigi nel 1907, e i nostri giorni; sono passati più di 50 dall’espressionismo astratto di Jackson Pollock degli anni ’40.
Non è più coerente parlare di ‘nuovi modi di vedere la natura e rapportarsi con essa’, ma di modi già affermati e forse più efficaci per arrivare alla verità e comunicare quella ricerca. In un certo senso la nostra storia dell’arte può essere scritta come la storia di una crisi tra rappresentazione e realtà, e noi ne siamo testimoni. Evocare, suggerire, accennare, intuire, abbandonare l’obiettivo ‘rappresentare’: attraverso la ricerca aniconica si aprono dimensioni impensate e inesplorate.
I cinque artisti di questa mostra articolano diversi orientamenti nelle loro ricerche personali, identificandosi con tradizioni consolidate negli ultimi 50 anni, radicandosi in un terreno fertile di espansione dell'informale, del concettuale, dello spazialismo e della pittura analitica. Nelle ampie sale della galleria i cinque artisti presenteranno i diversi orientamenti della loro ricerca personale esponendo oltre quaranta opere, tra scultura e pittura.
Immagine: Maria Molteni, Frammento di non nulla, 2005, bronzo, cm 35x35
Inaugurazione 16 giugno 2007
Accademia dei Ravvivati
Via Leonardo Da Vinci, 7 - Piombino (LI)
Orario: Feriali 15,30 – 19,30 Chiuso festivi e Lunedì
Ingresso libero