Il poliedrico gruppo scozzese presenta il secondo album "Hot Shots II" in un'unica data italiana. La data di Milano sara' infatti l'unica occasione quest'anno di apprezzare da vicino questo estroso gruppo che, fra autoironia, professionalita' e poliedricia'Ã , ha affascinato il Regno Unito e promette di stupire ancora.
Il poliedrico gruppo scozzese presenta il secondo album "Hot Shots II" in un'unica data italiana
The Beta Band arriva in Italia per un unico concerto che farà assaggiare lo stile unico, complesso e controverso grazie al quale il gruppo ha suscitato l'interesse della critica britannica.
Quattro ragazzi di Fife, in Scozia, si incontrano a Edimburgo nel 1997 e formano The Beta Band.
Steve Mason (voce, chitarra, percussioni), John MacLean (campionature e pianoforte), Robin Jones (batteria, piano, loops) e l'ultimo arrivato Richard Greentree (basso, chitarra, percussioni) sono veri artisti a 360°, musicisti polistrumentisti ma anche registi di filmati, dj, e autori della rivista "The Flower Press". Nei loro live si alternano le più disparate forme d'arte, dalla poesia alla proiezione di cortometraggi, alla commedia.
Nel 1997 viene pubblicato il primo EP, "Champion Versions", e l'anno dopo ne escono ben due, "The Patty Patty Sounds" e "Los Amigos Del Beta Bandidos". In seguito, i tre mini-cd saranno raccolti in un'unica uscita, "The Three EPs" appunto.
Il primo album omonimo vede la luce nel 1999. C'è di tutto all'interno delle lunghissime canzoni: dall'hip hop al rock 'n roll, ai sound più easy, più pop, forse troppo: ci si trova davanti a veri e propri motivetti. I pareri sono contrastanti, tutti ne sembrano contemporaneamente affascinati e spiazzati, mentre gli stessi Beta Band, che all'epoca erano forse troppo presi dall'interesse smodato da parte dei media britannici nei loro confronti, oggi considerano il loro album d'esordio "il disco più brutto di sempre".
Ma del resto il segreto dei Beta Band è l'ironia con cui accompagnano il loro indubbio talento, ironia che permette loro di saltare da un genere all'altro senza curarsi estremamente dei pareri altrui, e componendo così brani che o piacciono da morire, o lasciano esterrefatti.
Intanto nel 2000 si affermano sempre di più come live act, suonando in tutti e cinque i continenti davanti a folle consistenti, come i 3000 che li hanno applauditi a Londra, e in venues esclusive, come la favolosa Las Vegas e il mitico Glastonbury Festival in Inghilterra.
Quest'anno tornano con il secondo album, "Hot Shots II", (26/6/01) che ha esordito al 13 posto della classifica inglese, e in cui la loro contorta eterogeneità è ancora più presente, seppure in maniera più matura e meno "fastidiosa" del primo lavoro. Rock, hip hop, samples, sperimentazione, ma anche tradizione folk scozzese, dance, sempre di più i ragazzi stupiscono i loro ascoltatori, ma prima di tutto si divertono essi stessi.
Alle loro spalle hanno un manager d'eccezione, Brian Cannon, già collaboratore degli Oasis. Senza contare che il produttore dell'album è C-Swing, esperto fondamentalmente di R'n'B, quindi completamente diverso dallo stile del quartetto, il che garantisce un sound inaspettato e ancora più variegato.
Il gruppo ha fatto anche da supporto ai Radiohead nel loro ultimo tour americano.
La data di Milano sarà l'unica occasione quest'anno di apprezzare da vicino questo estroso gruppo che, fra autoironia, professionalità e poliedricità , ha affascinato il Regno Unito e promette di stupire ancora.
Inizio concerto ore 22.00
Ingresso £. 30.000 + prevendita
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