L'originalita' di approccio della mostra consiste nell'evidenziare alcuni ambiti dell'intervento dell'artista che presentano aspetti finora irrisolti, come l'individuazione di una fabbrica preesistente alla Sagrestia Nuova, la realizzazione della celebre scala del Ricetto della Biblioteca Medicea Laurenziana, il rapporto della Tribuna delle Reliquie con la controfacciata quattrocentesca della basilica, l'interpretazione di alcuni progetti di Michelangelo per una irrealizzata "libreria secreta". A cura di Pietro Ruschi.
Quattro problemi aperti
A cura di: Pietro Ruschi
La morte di Lorenzo il Magnifico, nel 1492, e la cacciata dei Medici da Firenze due anni dopo fecero sì che San Lorenzo, la grande basilica brunelleschiana, restasse incompiuta. Non solo mancava la facciata, ma anche una nuova cappella funebre, prevista dallo stesso Brunelleschi speculare alla esistente Sagrestia. Solo con il ritorno al potere dei Medici nel 1512 e, l'anno successivo, con l'ascesa al soglio pontificio di Leone X, figlio del Magnifico, il tema laurenziano tornò al centro dell'attenzione.
Nel 1516, infatti, fu bandito il concorso per la facciata, cui parteciparono tra gli altri Antonio e Giuliano da Sangallo, Jacopo Sansovino, Raffaello e lo stesso Michelangelo, che riuscì nell'autunno di quello stesso anno a ottenere l'incarico. Ebbero inizio così gli anni tormentati che il Maestro trascorse all'interno della fabbrica di San Lorenzo: una storia fatta di rapporti ufficiali intrapresi e interrotti, di amicizie a volte tradite, di prolungate soste per cavar marmi a Pietrasanta e a Serravezza, ma soprattutto di una tensione estetica destinata a sfociare o in progetti non attuati o in capolavori supremi.
Uno dei progetti non attuati è, come si sa, è la facciata della basilica; si può perciò dire che la nuova cappella medicea, oggi universalmente nota col nome di Sagrestia Nuova, iniziata nel 1519, costituisce la prima e grandiosa opera di Michelangelo architetto. La morte di Leone X, nel 1521, e il breve pontificato di Adriano VI non comportarono interruzioni di particolare entità nei lavori, tanto che nei primi mesi del 1524 l'artista poteva annunciare a Clemente VII, il secondo papa mediceo da poco eletto, che anche la lanterna era "finita di metter su e scoperta". Con il nuovo papa l'impegno del Buonarroti a San Lorenzo divenne ancora più intenso, tanto che, dopo diversi e dibattuti progetti, nel 1524 si aprì il cantiere della Biblioteca Laurenziana.
Il sacco di Roma (1527) e la partecipazione attiva di Michelangelo agli eventi della seconda repubblica fiorentina e ai momenti drammatici dell'assedio della città provocarono una sospensione dei lavori, ripresi nel 1533 dopo il 'perdono' del papa. Nel 1534, intanto che Michelangelo si trasferiva definitivamente a Roma, moriva l'alto committente mediceo. Si dovette arrivare al 1559 perché l'artista inviasse a Firenze il modello della scala del Ricetto della Biblioteca, mentre la singolare "libreria secreta", ideata intorno al 1525, finì per restare sulla carta. Al progetto per la facciata di San Lorenzo, assegnato a Michelangelo fin dal 1516, ma di cui furono eseguiti solo alcuni elementi lapidei mai messi in opera, pertiene la Tribuna delle Reliquie, nella controfacciata, pensata da Michelangelo fin dal 1525, ma realizzata intorno al 1533.
L'originalità di approccio della mostra consiste nell'evidenziare alcuni ambiti dell'intervento di Michelangelo che presentano aspetti finora irrisolti: come l'individuazione di una fabbrica preesistente alla Sagrestia Nuova, la realizzazione della celebre scala del Ricetto
della Biblioteca Medicea Laurenziana, il rapporto della Tribuna delle Reliquie con la controfacciata quattrocentesca della basilica, l'interpretazione di alcuni bellissimi progetti di Michelangelo per una irrealizzata "libreria secreta". A riguardo non mancano precisazioni e scoperte, ampiamente verificate nei fogli michelangioleschi della Casa Buonarroti. La mostra intende dunque evidenziare questi temi, in parte inesplorati, quale contributo a una più consapevole comprensione dell'intervento di Michelangelo architetto in uno degli spazi d'arte più celebri e visitati al mondo.
Creata intorno ai preziosi disegni michelangioleschi della Casa Buonarroti, la mostra ospita inoltre opere provenienti da prestigiose istituzioni italiane e straniere, e si affida a supporti informatici per chiarire, attraverso modelli tridimensionali ed elaborazioni digitali, le questioni relative a ciascun tema e agevolarne la comprensione.
I quattro problemi aperti
La fabbrica della Sagrestia Nuova
Il cantiere della Sagrestia Nuova, probabilmente, fu avviato già sul finire del Quattrocento in stretta relazione spaziale con la Sagrestia brunelleschiana. Rimangono problematiche l'ndividuazione e la valutazione sia di tale intervento, da collegarsi a un iniziale progetto di Giuliano da Sangallo, sia di quello michelangiolesco, questione già più volte affrontata dagli studiosi, giunti però a conclusioni contrastanti. A questo fine assume particolare importanza l'analisi non solo dell'architettura costruita, ma anche dell'intera area circostante alla Sagrestia, dove nel corso degli ultimi due secoli sono state eseguite vaste demolizioni. Anche l'esame delle vicende relative alla realizzazione dell'impaginato interno della Sagrestia, dal disegno del telaio architettonico al progetto per un monumento centrale tombale, presente in diversi disegni, ma di fatto mai eseguito, offrono utili spunti di riflessione e approfondimento.
La mostra offre inoltre la documentazione, davvero indispensabile, dello stato in cui si trovava la fabbrica al momento della partenza di Michelangelo per Roma (1534), prima della definitiva sistemazione vasariana.
Il Ricetto della Biblioteca Laurenziana
Inaugurato incompiuto nel 1571, sette anni dopo la morte di Michelangelo, per volontà di Cosimo I, nei secoli il Ricetto della Biblioteca Laurenziana ha subito numerosi tentativi di completamento, delle cui vicende finora la critica ha proposto ricostruzioni discordanti. Oggi si riescono a precisare le intenzioni di Michelangelo a uno stadio intermedio, importante quanto problematico, del progetto per lo scalone monumentale. Le ultime fasi di questa complessa storia vengono ora esplorate grazie al recente ritrovamento, nel vano sottoscala, di tracce di una scala rinascimentale precedente all'attuale e attribuibile al Tribolo. Il discusso completamento 'in stile' di inizio Novecento impedisce di comprendere come Michelangelo avrebbe risolto i problemi della copertura e delle fonti di luce del ricetto.
La "libreria secreta" della Biblioteca Laurenziana
Di tale progetto, destinato a completare il complesso della Biblioteca ma rimasto irrealizzato, rimangono due fra i più accurati disegni per l'architettura laurenziana del Maestro. La singolare pianta triangolare del piccolo edificio – in realtà dettata dalla linea di confine con le proprietà dei Martelli – consentì a Michelangelo di mettere a punto uno fra gli organismi spaziali più originali dell'intero Rinascimento, anche se la soluzione pensata per i suoi alzati rimane problematica. A causa della sua mancata realizzazione, l'attenzione verso questo pur straordinario progetto è stata finora assai scarsa, ma una nuova analisi delle fonti e dei disegni, oltre ad attente verifiche dimensionali, ha consentito di gettare su di esso nuova luce. Viene, inoltre, proposta una ricostruzione, sebbene parziale e simbolica, del prezioso contenuto della "libreria secreta" secondo criteri di scelta storicamente motivati.
La Tribuna delle Reliquie
Realizzata da Michelangelo nel 1532 su commissione di Clemente VII nella controfacciata di San Lorenzo, la Tribuna delle Reliquie costituisce l'esito finale di una lunga e articolata progettazione iniziata nel 1526. Il pontefice voleva dotare la chiesa dell'eccezionale tesoro liturgico costituito dalla collezione di reliquie raccolta da Leone X. La Tribuna servì per custodire tale tesoro, del quale sono presenti in mostra alcuni straordinari esempi.
L'analisi del carteggio e dei disegni autografi, insieme alla presentazione di un rilievo di precisione e di un'indagine stratigrafica dei materiali appositamente condotta, ha permesso di ricostruire per la prima volta con un alto grado di affidabilità il confine tra l'intervento di Michelangelo e gli elementi decorativi della preesistente controfacciata quattrocentesca.
Immagine: Michelangelo Buonarroti, Pianta per la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini 1559 circa, matita nera, penna, acquerello e biacca, 428 x 386 mm
Inaugurazione: martedi' 19 giugno 2007
Casa Buonarroti
Via Ghibellina 70 - Firenze
Orari: 9.30- 14
Biglietti: intero euro 6,50, ridotto euro 4, scuole euro 3,25