Dalle ore 9 alle 24 Pinocchio e le Muse. Una fiaba lunga un giorno. Maratona di lettura del romanzo "Le avventure di Pinocchio", in occasione del 120° anniversario della prima pubblicazione. Per celebrare questo anniversario, il Dams di Bologna ha invitato intellettuali, scrittori, politici e gente di spettacolo che dalle prime luci del mattino fino a sera, si alterneranno in una lunga maratona di lettura per rendere omaggio ad uno dei romanzi piu' rappresentativi della cultura italiana in tutto il mondo
Sofà delle Muse, dalle ore 9 alle 24 Pinocchio e le Muse. Una fiaba lunga un giorno. Maratona di lettura del romanzo "Le avventure di Pinocchio", in
occasione del 120° anniversario della prima pubblicazione.
Mercoledì 26 settembre Bologna si sveglierà con la voce di un
burattino, un bambino, un celebre romanzo. Pinocchio letto e recitato
dai partecipanti ad una esclusiva iniziativa.
Nell'ambito della rassegna artistica del "Sofà delle Muse", il divano
più grande del mondo, l'opera d'arte promossa dal Dams con la
collaborazione del Gruppo Natuzzi/Divani&Divani, si svolgerà con il
patrocinio della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, la prima grande
maratona di lettura su Pinocchio.
Nel 1881 veniva pubblicato sul numero iniziale del "Giornale per i
bambini" (pioniere dei periodici italiani per ragazzi) la prima puntata
di Le avventure di Pinocchio, con il titolo "Storia di un burattino".
Per celebrare questo anniversario, il Dams di Bologna ha invitato
intellettuali, scrittori, politici e gente di spettacolo che dalle prime
luci del mattino fino a sera, si alterneranno in una lunga maratona di
lettura per rendere omaggio ad uno dei romanzi più rappresentativi
della cultura italiana in tutto il mondo. A testimonianza di ciò,
alcuni capitoli di Pinocchio saranno letti in lingue straniere
(francese, inglese e tedesco).
La maratona, condotta dalla giornalista televisiva Alessandra Sestito,
sarà accompagnata dalle musiche originali del film di Comencini.
Il pubblico in Piazza potrà assistere alla maratona comodamente seduto
sul Sofà delle Muse, capace di ospitare circa 140 persone. L'intera
giornata di lettura sarà filmata e trasmessa su Internet
NB: in caso di maltempo la maratona si svolgerà sotto al quadriportico
di Palazzo del PodestÃ
PROGRAMMA DELLA MARATONA
Ore 9 Giuliano Scabia - Attore, regista teatrale, scrittore, docente Dams
Ore 10 Isabelle Mallez - Direttrice della Maison Française, Bologna. Lettura in lingua francese
Ore 11 Michela Franzoso - Artista, ideatrice del Sofà delle Muse
Ore 12 Stefano Bonaga - Docente dell'Università di Bologna
Ore 13 Marcello Jori - Artista e scrittore
Ore 15 Renato Barilli - Critico d'arte e letteratura. Docente Dams
Ore 16 Manuela Corti - Attrice
Ore 17 Folco Quilici - Giornalista
Ore 18 Patrizia Pellegrino - Attrice
Ore 19 Eva Robins cap. 30-31 - Attrice
Ore 21-23 Tita Ruggeri, Roberto Freak Antoni, Giorgio Celli, Stefano
Bonaga, Andrea Pezzi, Alessandro Bergonzoni e Giorgio Cusatelli
consigliere della Fondazione Collodi, che leggerà Pinocchio in
tedesco. Capitoli 32-36.
Carlo Lorenzini/Collodi
Carlo Collodi è lo pseudonimo più conosciuto di Carlo Lorenzini,
giornalista e scrittore nato a Firenze nel 1826 e ivi morto nel 1890.
Studente fino a 17 anni presso scuole religiose, formatosi inoltre una
cultura letteraria, linguistica e musicale grazie alla frequentazione di
ambienti culturalmente vivaci e ai viaggi, iniziò ventenne la sua
carriera di scrittore, redigendo recensioni per il catalogo di una
importante libreria fiorentina, e subito dopo recensioni ed articoli per
il periodico "L'Italia Musicale", il principale tra i periodici
specializzati sull'argomento nell'Italia dell'epoca. Come giornalista
guadagnò in pochi anni grande fama, e collaborò ai periodici più
vari in tutta Italia, fondandone o dirigendone lui stesso alcuni, come
"Il lampione", chiuso dalla censura dopo i moti del 1848 e riaperto 11
anni dopo, in occasione del plebiscito sull'annessione al Piemonte,
preludio all'Unità d'Italia. Negli anni '50 all'attività giornalista
affianca quella di commediografo e scrittore, e segue con particolare
attenzione il teatro lirico e di prosa. Nel 1856 usa per la prima volta
lo pseudonimo Carlo Collodi, che adotterà definitivamente per firmare
i suoi libri degli anni '70 e '80. Collodi era il paese tra Lucca e
Pistoia dove era nata e vissuta fino al matrimonio l'amatissima madre
Angela Orzali, e dove Carlo aveva soggiornato probabilmente a più
riprese nell'infanzia. La sua produzione letteraria per ragazzi inizia
nel 1876 con la pubblicazione de I racconti delle fate, splendide
traduzioni di fiabe letterarie francesi (Perrault, Madame Leprince de
Beaumont, Madame D'Aulnoy). Prosegue con una serie di libri per la
scuola nei quali la narrazione si fonde alle nozioni scolastiche; una
formula comune all'epoca, che Lorenzini reinterpretò con grande
inventiva e maestria linguistica. Giannettino, Minuzzolo, L'Abbaco di
Giannettino, La Grammatica di Giannettino, Il Viaggio per l'Italia di
Giannettino, La Lanterna Magica di Giannettino, lo resero un benemerito
dell'istruzione pubblica nel neonato stato italiano. Nel 1881 iniziò
la collaborazione con uno dei primi periodici italiani per ragazzi "Il
giornale per i bambini"; nel primo numero uscì la prima puntata de Le
avventure di Pinocchio, che portava allora il titolo Storia di un
burattino. Sullo stesso periodico uscirono poi altri racconti, tra cui
Pipì, o lo scimmiottino color di rosa, una sorta di continuazione
autoironica del Pinocchio, che confluirono nella raccolta Storie allegre
(1887). Morì improvvisamente nel 1890 a Firenze, e fu sepolto nel
cimitero monumentale di San Miniato al Monte. Le sue carte furono in
gran parte donate dalla famiglia alla Biblioteca Nazionale Centrale di
Firenze, dove tuttora si trovano. Il suo nome fu inizialmente ricordato
soprattutto per la sua attività giornalistica e di scrittore per la
scuola, ma il successo del suo romanzo di "puro intrattenimento", Le
avventure di Pinocchio fu sempre crescente, ed il valore letterario di
quest'opera è stato pienamente riconosciuto nel '900.
Le Avventure di Pinocchio
La storia e la vitalità di Pinocchio sono più che centenarie.
Questo personaggio, bambino e burattino insieme, con il fascino della
materia resa misteriosamente vivente, ha attraversato i decenni, i
confini geografici e culturali, ha migrato da una forma espressiva
all'altra senza perdere la specificità che lo rende riconoscibile ed
amato dagli bambini e dagli ex bambini di tutto il mondo. Di ciò può
ben dare testimonianza la Fondazione Nazionale "Carlo Collodi", grazie
all'esperienza e al patrimonio culturale accumulati in una attivitÃ
ultraquarantennale dedicata a favorire la conoscenza e promuovere la
diffusione dell'opera di Carlo Lorenzini/Collodi.
Il 7 luglio 1981 iniziò la pubblicazione a puntate de La storia di un
burattino di Carlo Collodi, sul "Giornale per i bambini", uno dei primi
settimanali italiani per l'infanzia. La storia si interruppe alcuni mesi
dopo al capitolo XVI, lasciando Pinocchio impiccato ad un ramo della
Quercia Grande, e forse moribondo. A furor di richieste dei lettori, le
puntate ripresero il 16 febbraio 1882 con il titolo Le avventure di
Pinocchio, con il quale il racconto proseguì fino al termine, nel
gennaio del 1883. Subito dopo la comparsa dell'ultima puntata, Le
avventure di Pinocchio uscì in volume nel febbraio dello stesso anno,
e nel 1890, anno della morte di Carlo Collodi, era giunto alla quinta
edizione.
Da quel momento la diffusione di Pinocchio sugli allora principali
mercati del libro per ragazzi, e da lì in tutto il mondo, è continua
ed inarrestata. Nel 1891 esce in Gran Bretagna, con le illustrazioni di
Mazzanti, accolto da recensioni entusiastiche - un successo non da poco,
raccolto nella patria del libro per ragazzi. Negli Stati Uniti compare
per la prima volta nel 1898, ma è nel 1904 che si pubblica la prima
edizione statunitense tradotta e illustrata da americani: Walter S.
Cramp e Charles Copeland. Da questo momento, ben prima del successo
mondiale del Pinocchio di Walt Disney, le avventure del burattino
rappresenteranno uno dei libri cari all'infanzia di molti americani ed
una tappa importante per molti illustratori. Insieme alle edizioni
inglesi, quelle americane contribuiranno alla diffusione di Pinocchio
nei paesi culturalmente lontani dall'Italia, come l'Islanda o i paesi
asiatici. Nel 1905 escono in Germania un rifacimento delle Avventure
intitolato Zapfelkerns Abenteuer (= le avventure di Nocciolo di Pigna,
Pinolo) e la prima traduzione tedesca, Hippelstitschs Abenteuer; nel
1902 si era invece pubblicata la prima edizione francese. Tra il 1911 e
la Seconda Guerra Mondiale si hanno traduzioni in tutte le lingue
europee, e numerose nelle lingue di Asia, Africa e Oceania.
Di Pinocchio si sono prontamente impossessati tutti coloro che hanno
lavorato con mezzi di comunicazione nuovi: oltre che uno stimolo
creativo, sicuramente il successo del personaggio e della storia
garantiscono un sostegno all'affermarsi di forme d'espressione nuove,
con le quali il pubblico ha bisogno di prendere confidenza. Così, dopo
aver inaugurato un nuovo tipo di libro per ragazzi (nuovo principalmente
nello spirito che lo animava), Pinocchio fu adottato da uno dei pionieri
del cinema, il conte Giulio Cesare Antamoro, che nel 1911 lo
rappresentò in un film muto colorato a mano, della durata di ben 30
minuti, il cui protagonista era l'allora famosissimo attore di varietÃ
Polydor; il film è stato recentemente ritrovato in versione quasi
integrale e restaurato. Nel 1932 Pinocchio era protagonista di un film
prodotto con una tecnica sperimentale di pupazzi animati in Giappone
(regista Noburo Ofuji), mentre negli anni '30 in Italia si compirono
numerosi esperimenti di produzione di lungometraggi a cartoni animati,
anche a colori, sempre basati sulla storia del burattino. Anche la
versione di Walt Disney, del 1940, fu l'occasione per sperimentare nuove
tecniche del cinema d'animazione. Parallelamente venivano prodotte in
Unione Sovietica numerose versioni sia in cartoni che in pupazzi animati
della rielaborazione di Pinocchio firmata da Aleksej N. Tolstoj, La
chiavina d'oro. In tutto sono note 19 versioni cinematografiche della
storia di Pinocchio, più alcune citazioni (celeberrima quella di
Totò in "Totò a colori"); tra le più recenti realizzazioni in
questo settore: Occhiopinocchio, una libera rivisitazione diretta e
interpretata da Francesco Nuti; un Pinocchio di produzione inglese,
regista Steve Barron (1996), dove agli attori si affiancano animazioni
elettroniche di impressionante complessità ; e, il più recente, A.I.,
realizzato da Steven Spielberg su un progetto di Stanley Kubrick e
presentato all'ultimo festival di Venezia. Mentre sempre più ferve
l'attesa per l'adattamento attualmente in lavorazione con Roberto
Benigni in triplice veste di regista, sceneggiatore (con Vincenzo
Cerami) ed interprete. Si assiste ad un uso intenso di Pinocchio in
veste di protagonista e "trascinatore" di prodotti multimediali, di cui
si sta tentando la diffusione presso il grande pubblico. Si va dalla
semplice riduzione della storia di Pinocchio su floppy disk a complessi
prodotti multilingue su CD, in cui parte dell'immagine può essere
animata o si può "saltare" tra vicende parallele, fino al DVD, ultima
evoluzione dei supporti digitali, e ai siti Internet, tra cui
www.pinocchio.it è naturalmente quello della Fondazione Nazionale
Carlo Collodi.
Il Sofà delle Muse: Trent'anni Dams nel cuore della cittÃ
Il Dams, il Corso di Laurea in Discipline delle Arti, della Musica e
dello Spettacolo dell'Università di Bologna, conclude le Celebrazioni
del Trentennale promovendo un evento senza precedenti, una iniziativa
esclusiva per la città intera: un enorme divano rosso lungo 36 metri
sarà esposto dal 21 al 29 settembre 2001 nella splendida cornice di
Piazza Maggiore.
È "Il Sofà delle Muse", il luogo ideale in cui si incontrano le
discipline delle arti, della musica e dello spettacolo, nel riflesso di
una prospettiva interculturale di apertura, accoglienza, ospitalità .
Un progetto ambizioso ed unico, e per questo rappresentativo della
creatività targata Dams.
Nato dall'idea di una giovane artista del Dams, Michela Franzoso, il
Sofà delle Muse poteva diventare un oggetto reale solo grazie
all'esperienza del Gruppo Natuzzi, leader mondiale dei divani in pelle e
proprietario del marchio Divani&Divani. Un'azienda internazionale che ha
creduto nell'iniziativa creando un oggetto unico, da Guinness dei
primati: il divano più grande del mondo.
Allo stesso tempo la città di Bologna ha accettato con vivo entusiasmo
l'installazione del lungo divano che in Piazza Maggiore trova la sua
collocazione ideale.
Durante la sua permanenza il Sofà delle Muse ospiterà eventi e
iniziative di prestigio grazie alla partecipazione di molti esponenti
del mondo dell'arte, della cultura, della politica e dello spettacolo
che hanno voluto testimoniare con la loro presenza la valenza artistica
e culturale dell'iniziativa.
Ma la forza seducente del Sofà delle Muse non aspetta altro che
incontrare ed accogliere, in quel grande abbraccio richiamato alla mente
dalla sua forma, la gente che ogni giorno attraversa la piazza, per dar
vita ad esperienze di senso, trasmettere il valore di un attimo o di un
luogo per osservare, riflettere, discutere, incontrarsi, riposare... e scoprire che il Sofà delle Muse è capace di ridimensionare gli
spazi, le emozioni, la percezione di tutto ciò che sta attorno, fino a
toccare la parte più profonda di noi stessi.
Per Informazioni: Paolo Granata 328 7564122