Piazza Maggiore
Bologna
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Sofa' delle Muse
dal 25/9/2001 al 26/9/2001
WEB
Segnalato da

Paolo Granata




 
calendario eventi  :: 




25/9/2001

Sofa' delle Muse

Piazza Maggiore, Bologna

Dalle ore 9 alle 24 Pinocchio e le Muse. Una fiaba lunga un giorno. Maratona di lettura del romanzo "Le avventure di Pinocchio", in occasione del 120° anniversario della prima pubblicazione. Per celebrare questo anniversario, il Dams di Bologna ha invitato intellettuali, scrittori, politici e gente di spettacolo che dalle prime luci del mattino fino a sera, si alterneranno in una lunga maratona di lettura per rendere omaggio ad uno dei romanzi piu' rappresentativi della cultura italiana in tutto il mondo


comunicato stampa

Sofà delle Muse, dalle ore 9 alle 24 Pinocchio e le Muse. Una fiaba lunga un giorno. Maratona di lettura del romanzo "Le avventure di Pinocchio", in occasione del 120° anniversario della prima pubblicazione.

Mercoledì 26 settembre Bologna si sveglierà con la voce di un burattino, un bambino, un celebre romanzo. Pinocchio letto e recitato dai partecipanti ad una esclusiva iniziativa.

Nell'ambito della rassegna artistica del "Sofà delle Muse", il divano più grande del mondo, l'opera d'arte promossa dal Dams con la collaborazione del Gruppo Natuzzi/Divani&Divani, si svolgerà con il patrocinio della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, la prima grande maratona di lettura su Pinocchio.

Nel 1881 veniva pubblicato sul numero iniziale del "Giornale per i bambini" (pioniere dei periodici italiani per ragazzi) la prima puntata di Le avventure di Pinocchio, con il titolo "Storia di un burattino".

Per celebrare questo anniversario, il Dams di Bologna ha invitato intellettuali, scrittori, politici e gente di spettacolo che dalle prime luci del mattino fino a sera, si alterneranno in una lunga maratona di lettura per rendere omaggio ad uno dei romanzi più rappresentativi della cultura italiana in tutto il mondo. A testimonianza di ciò, alcuni capitoli di Pinocchio saranno letti in lingue straniere (francese, inglese e tedesco).

La maratona, condotta dalla giornalista televisiva Alessandra Sestito, sarà accompagnata dalle musiche originali del film di Comencini. Il pubblico in Piazza potrà assistere alla maratona comodamente seduto sul Sofà delle Muse, capace di ospitare circa 140 persone. L'intera giornata di lettura sarà filmata e trasmessa su Internet

NB: in caso di maltempo la maratona si svolgerà sotto al quadriportico di Palazzo del Podestà

PROGRAMMA DELLA MARATONA

Ore 9 Giuliano Scabia - Attore, regista teatrale, scrittore, docente Dams

Ore 10 Isabelle Mallez - Direttrice della Maison Française, Bologna. Lettura in lingua francese

Ore 11 Michela Franzoso - Artista, ideatrice del Sofà delle Muse

Ore 12 Stefano Bonaga - Docente dell'Università di Bologna

Ore 13 Marcello Jori - Artista e scrittore

Ore 15 Renato Barilli - Critico d'arte e letteratura. Docente Dams

Ore 16 Manuela Corti - Attrice

Ore 17 Folco Quilici - Giornalista

Ore 18 Patrizia Pellegrino - Attrice

Ore 19 Eva Robins cap. 30-31 - Attrice

Ore 21-23 Tita Ruggeri, Roberto Freak Antoni, Giorgio Celli, Stefano Bonaga, Andrea Pezzi, Alessandro Bergonzoni e Giorgio Cusatelli consigliere della Fondazione Collodi, che leggerà Pinocchio in tedesco. Capitoli 32-36.

Carlo Lorenzini/Collodi
Carlo Collodi è lo pseudonimo più conosciuto di Carlo Lorenzini, giornalista e scrittore nato a Firenze nel 1826 e ivi morto nel 1890. Studente fino a 17 anni presso scuole religiose, formatosi inoltre una cultura letteraria, linguistica e musicale grazie alla frequentazione di ambienti culturalmente vivaci e ai viaggi, iniziò ventenne la sua carriera di scrittore, redigendo recensioni per il catalogo di una importante libreria fiorentina, e subito dopo recensioni ed articoli per il periodico "L'Italia Musicale", il principale tra i periodici specializzati sull'argomento nell'Italia dell'epoca. Come giornalista guadagnò in pochi anni grande fama, e collaborò ai periodici più vari in tutta Italia, fondandone o dirigendone lui stesso alcuni, come "Il lampione", chiuso dalla censura dopo i moti del 1848 e riaperto 11 anni dopo, in occasione del plebiscito sull'annessione al Piemonte, preludio all'Unità d'Italia. Negli anni '50 all'attività giornalista affianca quella di commediografo e scrittore, e segue con particolare attenzione il teatro lirico e di prosa. Nel 1856 usa per la prima volta lo pseudonimo Carlo Collodi, che adotterà definitivamente per firmare i suoi libri degli anni '70 e '80. Collodi era il paese tra Lucca e Pistoia dove era nata e vissuta fino al matrimonio l'amatissima madre Angela Orzali, e dove Carlo aveva soggiornato probabilmente a più riprese nell'infanzia. La sua produzione letteraria per ragazzi inizia nel 1876 con la pubblicazione de I racconti delle fate, splendide traduzioni di fiabe letterarie francesi (Perrault, Madame Leprince de Beaumont, Madame D'Aulnoy). Prosegue con una serie di libri per la scuola nei quali la narrazione si fonde alle nozioni scolastiche; una formula comune all'epoca, che Lorenzini reinterpretò con grande inventiva e maestria linguistica. Giannettino, Minuzzolo, L'Abbaco di Giannettino, La Grammatica di Giannettino, Il Viaggio per l'Italia di Giannettino, La Lanterna Magica di Giannettino, lo resero un benemerito dell'istruzione pubblica nel neonato stato italiano. Nel 1881 iniziò la collaborazione con uno dei primi periodici italiani per ragazzi "Il giornale per i bambini"; nel primo numero uscì la prima puntata de Le avventure di Pinocchio, che portava allora il titolo Storia di un burattino. Sullo stesso periodico uscirono poi altri racconti, tra cui Pipì, o lo scimmiottino color di rosa, una sorta di continuazione autoironica del Pinocchio, che confluirono nella raccolta Storie allegre (1887). Morì improvvisamente nel 1890 a Firenze, e fu sepolto nel cimitero monumentale di San Miniato al Monte. Le sue carte furono in gran parte donate dalla famiglia alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, dove tuttora si trovano. Il suo nome fu inizialmente ricordato soprattutto per la sua attività giornalistica e di scrittore per la scuola, ma il successo del suo romanzo di "puro intrattenimento", Le avventure di Pinocchio fu sempre crescente, ed il valore letterario di quest'opera è stato pienamente riconosciuto nel '900.

Le Avventure di Pinocchio

La storia e la vitalità di Pinocchio sono più che centenarie. Questo personaggio, bambino e burattino insieme, con il fascino della materia resa misteriosamente vivente, ha attraversato i decenni, i confini geografici e culturali, ha migrato da una forma espressiva all'altra senza perdere la specificità che lo rende riconoscibile ed amato dagli bambini e dagli ex bambini di tutto il mondo. Di ciò può ben dare testimonianza la Fondazione Nazionale "Carlo Collodi", grazie all'esperienza e al patrimonio culturale accumulati in una attività ultraquarantennale dedicata a favorire la conoscenza e promuovere la diffusione dell'opera di Carlo Lorenzini/Collodi.

Il 7 luglio 1981 iniziò la pubblicazione a puntate de La storia di un burattino di Carlo Collodi, sul "Giornale per i bambini", uno dei primi settimanali italiani per l'infanzia. La storia si interruppe alcuni mesi dopo al capitolo XVI, lasciando Pinocchio impiccato ad un ramo della Quercia Grande, e forse moribondo. A furor di richieste dei lettori, le puntate ripresero il 16 febbraio 1882 con il titolo Le avventure di Pinocchio, con il quale il racconto proseguì fino al termine, nel gennaio del 1883. Subito dopo la comparsa dell'ultima puntata, Le avventure di Pinocchio uscì in volume nel febbraio dello stesso anno, e nel 1890, anno della morte di Carlo Collodi, era giunto alla quinta edizione.

Da quel momento la diffusione di Pinocchio sugli allora principali mercati del libro per ragazzi, e da lì in tutto il mondo, è continua ed inarrestata. Nel 1891 esce in Gran Bretagna, con le illustrazioni di Mazzanti, accolto da recensioni entusiastiche - un successo non da poco, raccolto nella patria del libro per ragazzi. Negli Stati Uniti compare per la prima volta nel 1898, ma è nel 1904 che si pubblica la prima edizione statunitense tradotta e illustrata da americani: Walter S. Cramp e Charles Copeland. Da questo momento, ben prima del successo mondiale del Pinocchio di Walt Disney, le avventure del burattino rappresenteranno uno dei libri cari all'infanzia di molti americani ed una tappa importante per molti illustratori. Insieme alle edizioni inglesi, quelle americane contribuiranno alla diffusione di Pinocchio nei paesi culturalmente lontani dall'Italia, come l'Islanda o i paesi asiatici. Nel 1905 escono in Germania un rifacimento delle Avventure intitolato Zapfelkerns Abenteuer (= le avventure di Nocciolo di Pigna, Pinolo) e la prima traduzione tedesca, Hippelstitschs Abenteuer; nel 1902 si era invece pubblicata la prima edizione francese. Tra il 1911 e la Seconda Guerra Mondiale si hanno traduzioni in tutte le lingue europee, e numerose nelle lingue di Asia, Africa e Oceania.

Di Pinocchio si sono prontamente impossessati tutti coloro che hanno lavorato con mezzi di comunicazione nuovi: oltre che uno stimolo creativo, sicuramente il successo del personaggio e della storia garantiscono un sostegno all'affermarsi di forme d'espressione nuove, con le quali il pubblico ha bisogno di prendere confidenza. Così, dopo aver inaugurato un nuovo tipo di libro per ragazzi (nuovo principalmente nello spirito che lo animava), Pinocchio fu adottato da uno dei pionieri del cinema, il conte Giulio Cesare Antamoro, che nel 1911 lo rappresentò in un film muto colorato a mano, della durata di ben 30 minuti, il cui protagonista era l'allora famosissimo attore di varietà Polydor; il film è stato recentemente ritrovato in versione quasi integrale e restaurato. Nel 1932 Pinocchio era protagonista di un film prodotto con una tecnica sperimentale di pupazzi animati in Giappone (regista Noburo Ofuji), mentre negli anni '30 in Italia si compirono numerosi esperimenti di produzione di lungometraggi a cartoni animati, anche a colori, sempre basati sulla storia del burattino. Anche la versione di Walt Disney, del 1940, fu l'occasione per sperimentare nuove tecniche del cinema d'animazione. Parallelamente venivano prodotte in Unione Sovietica numerose versioni sia in cartoni che in pupazzi animati della rielaborazione di Pinocchio firmata da Aleksej N. Tolstoj, La chiavina d'oro. In tutto sono note 19 versioni cinematografiche della storia di Pinocchio, più alcune citazioni (celeberrima quella di Totò in "Totò a colori"); tra le più recenti realizzazioni in questo settore: Occhiopinocchio, una libera rivisitazione diretta e interpretata da Francesco Nuti; un Pinocchio di produzione inglese, regista Steve Barron (1996), dove agli attori si affiancano animazioni elettroniche di impressionante complessità; e, il più recente, A.I., realizzato da Steven Spielberg su un progetto di Stanley Kubrick e presentato all'ultimo festival di Venezia. Mentre sempre più ferve l'attesa per l'adattamento attualmente in lavorazione con Roberto Benigni in triplice veste di regista, sceneggiatore (con Vincenzo Cerami) ed interprete. Si assiste ad un uso intenso di Pinocchio in veste di protagonista e "trascinatore" di prodotti multimediali, di cui si sta tentando la diffusione presso il grande pubblico. Si va dalla semplice riduzione della storia di Pinocchio su floppy disk a complessi prodotti multilingue su CD, in cui parte dell'immagine può essere animata o si può "saltare" tra vicende parallele, fino al DVD, ultima evoluzione dei supporti digitali, e ai siti Internet, tra cui www.pinocchio.it è naturalmente quello della Fondazione Nazionale Carlo Collodi.

Il Sofà delle Muse: Trent'anni Dams nel cuore della città

Il Dams, il Corso di Laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo dell'Università di Bologna, conclude le Celebrazioni del Trentennale promovendo un evento senza precedenti, una iniziativa esclusiva per la città intera: un enorme divano rosso lungo 36 metri sarà esposto dal 21 al 29 settembre 2001 nella splendida cornice di Piazza Maggiore.

È "Il Sofà delle Muse", il luogo ideale in cui si incontrano le discipline delle arti, della musica e dello spettacolo, nel riflesso di una prospettiva interculturale di apertura, accoglienza, ospitalità. Un progetto ambizioso ed unico, e per questo rappresentativo della creatività targata Dams.

Nato dall'idea di una giovane artista del Dams, Michela Franzoso, il Sofà delle Muse poteva diventare un oggetto reale solo grazie all'esperienza del Gruppo Natuzzi, leader mondiale dei divani in pelle e proprietario del marchio Divani&Divani. Un'azienda internazionale che ha creduto nell'iniziativa creando un oggetto unico, da Guinness dei primati: il divano più grande del mondo.
Allo stesso tempo la città di Bologna ha accettato con vivo entusiasmo l'installazione del lungo divano che in Piazza Maggiore trova la sua collocazione ideale.

Durante la sua permanenza il Sofà delle Muse ospiterà eventi e iniziative di prestigio grazie alla partecipazione di molti esponenti del mondo dell'arte, della cultura, della politica e dello spettacolo che hanno voluto testimoniare con la loro presenza la valenza artistica e culturale dell'iniziativa.
Ma la forza seducente del Sofà delle Muse non aspetta altro che incontrare ed accogliere, in quel grande abbraccio richiamato alla mente dalla sua forma, la gente che ogni giorno attraversa la piazza, per dar vita ad esperienze di senso, trasmettere il valore di un attimo o di un luogo per osservare, riflettere, discutere, incontrarsi, riposare... e scoprire che il Sofà delle Muse è capace di ridimensionare gli spazi, le emozioni, la percezione di tutto ciò che sta attorno, fino a toccare la parte più profonda di noi stessi.

Per Informazioni: Paolo Granata 328 7564122

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