Nepente Art Gallery
Milano
via Volta, 15
02 29008422
WEB
Quarti di finale
dal 25/6/2007 al 26/7/2007
inaugurazione 18.30

Segnalato da

Nepente Art Gallery




 
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25/6/2007

Quarti di finale

Nepente Art Gallery, Milano

Secondo girone: Annalisa Muzio, Chiara Allione, Fausto Poda, Pietro Sacchini. Altri 4 fotografi si confrontano. I toni sono, questa volta, piu' introspettivi. Indagano le proprie paure, il proprio sentire, la propria relazione con il mondo. E ognuno rivela una parte di se'.


comunicato stampa

Secondo girone: Annalisa Muzio, Chiara Allione, Fausto Poda, Pietro Sacchini

Ha dunque inizio il secondo girone. Altri quattro giovani fotografi si confrontano. I toni sono, questa volta, più introspettivi. Indagano le proprie paure, il proprio sentire, la propria relazione con il mondo. E ognuno rivela una parte di sé. Prima fra tutti Chiara Allione. C’è un piccolo tavolino in un angolo della galleria, una sedia e una scatola. Dentro tante cartoline. Ma non parlano di luoghi lontani, di posti sconosciuti, non c’è nessuna

Tour Eiffel e nessuna Statua della Libertà. Parlano di luoghi interiori, di Chiara. Cartoline è il dialogo dell’artista con se stessa. Lontano da casa è rimasta in ascolto. Le cartoline, debitamente rispedite al mittente, sono l’espressione di questo dialogo. Diverso è invece è il dialogo di Annalisa Muzio; qui l’interlocutore è la natura. Ascoltando le sensazioni e i silenzi evocati dall’ambiente naturale la fotografa si immerge totalmente in esso. Soggetto e oggetto diventano la medesima cosa. Listen rivela che esiste ancora la possibilità di perdersi, che ancora esistono rispondenze e assonanze tra uomo e natura, che la natura può ancora essere lo specchio dell’anima.

Terzo giocatore a scendere in campo è Fausto Poda con un lavoro di tutt’altro sentire. Il titolo stesso dell’opera mette già in allarme lo spettatore They Deserve to Die, Meritano di morire. Le immagini ancora di più. Tratte da un film horror, ritraggono il volto di un uomo afflitto dal dolore fisico, dalla violenza, eppure non riusciamo a capirne il motivo. Ciò che appare è un puro atto di violenza, reiterato nel tempo e nello spazio. Anche la religione, forse, c’entra. Ma non solo…

Ultimo artista del girone è Pietro Sacchini con un intelligente lavoro sul perbenismo borghese che affligge la nostra società, quella facciata di maniera per la quale va sempre tutto bene, tutto è bello e il mondo è felice. Ma forse non è così. Forse stiamo tutti fingendo. Certo, siamo degli ottimi attori. Suicidio plastico è un’amara critica sociale espressa con sottile ironia. Lo sguardo non è più lo specchio dell’anima. E’ solo un riflesso di ciò che “gli altri” vogliono vedere.

Inaugurazione ore 18.30

Nepente Art Gallery
via Volta, 15 - Milano
Ingresso libero

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