Marcella Adago
Zaelia Bishop
Gonzalo Orquin
Riot Queer
Damiano Tullio
Fernanda Veron
Francesco Paolo Del Re
Sei giovani artisti al Murgia Film Festival. Le metafore della migrazione e del nomadismo incontrano l'idea dell'inviolabilita' del corpo, e giocano a forzarne i limiti: pittura, collage, fotografia, bricolage polimaterico.
Sei giovani artisti al Murgia Film Festival
a cura di Francesco Paolo Del Re
Nell'ambito della seconda edizione del Murgia Film Festival, incentrata
sul tema "Migrazioni/Migrations" e organizzata dall'Associazione ViaGrà(n),
gli spazi dell'*Area Fiera di Gravina di Puglia (Ba) *ospitano la mostra
collettiva, a cura di
Francesco Paolo Del Re, in collaborazione con Michele Ricchetti e Paolo
Damone. L'inaugurazione si terrà domenica 1 luglio a partire dalle ore 19.
Spiega Francesco Paolo Del Re, curatore della mostra: "Il titolo fa
riferimento alla percezione parcellizzata, smembrata del corpo nella
dimensione estetica e culturale del contemporaneo. Le metafore della
migrazione e del nomadismo incontrano l'idea dell'inviolabilità del corpo,
vero e proprio tabù antropologico, e giocano a forzarne i limiti. Le singole
membra in cui il corpo si lascia scomporre assumono una qualità nomadica,
migrano lontano dall'unità percettiva delle identità monolitiche e assolute.
L'esperienza dell'arte prova a seguire le rotte migratorie di corpi
relazionali, relazionati, votati all'entropia, come mine vaganti o
connessioni in cerca di appigli. A ogni deriva sensoriale corrispondono
differenti tentativi di raccontare il corpo eccentrico, privo di un unico
centro senziente. Nascono così delle vere e proprie tomografie, sguardi
clinici di anime corporali, osservazioni diagnostiche senza prognosi,
proiezioni di anatomie dissipate con scientifica ed entusiasta prodigalità."
In mostra opere di Marcella Adago, Zaelia Bishop, Gonzalo Orquin, Riot
Queer, Damiano Tullio, Fernanda Veron. La pittura di Marcella Adago indaga
anatomie ibride, antropofitomorfe, a partire dall'osservazione dei tronchi
di ulivo. Il collage digitale di Zaelia Bishop mescola elementi organici e
inorganici, biologia e meccanica. Gonzalo Orquin usa gli strumenti della
pittura per uno studio realistico e allo stesso tempo poetico del corpo.
Zombie senza cuore e pin up senza braccia sono i protagonisti delle
illustrazioni di Riot Queer, ispirate a un surrealismo riletto in chiave
punk, delicato e grottesco. Allude a un bricolage identitario il bricolage
polimaterico di Damiano Tullio, che esprime le derive culturali dell'idea di
corpo. Corpi fotografati con sguardo ossessivo per Fernanda Veron, che
mescola suggestioni pop e nera ironia.
Inaugurazione 1 luglio 2007
Area Fiera
Gravina in Puglia (BA)
Orari: 10-23
Ingresso libero