Collage. "I miei collage, che nascono dall'esperienza del viaggio, sono espressione di cose inconsapevolmente prodotte da macchine e di cose trovate per strada, nei cestini di rifiuti o nelle cassette per la posta" (Paul Bright).
Collage
Inaugura alla Galleria del Carbone domenica 8 luglio alle ore 18.30 la mostra personale Paul Bright. L'artista statunitense nel testo di presentazione descrive molto bene la dinamica del suo lavoro: '' I miei collage [...] sono espressione di cose inconsapevolmente prodotte da macchine e di cose trovate per strada, nei cestini di rifiuti o nelle cassette per la posta; sono espressione del piano/non piano e delle instabili ambiguità dello spazio percepito e di come tutto questo confluisca a formare un ordine intuitivamente strutturato [...]'', L'esposizione di Bright sarà in parete fino al 29 luglio.
Paul Bright / collage
I miei collages sono espressione su carta della collisione esteticamente armoniosa delle cose effimere, appartenenti a culture diverse; sono espressione di forma e colore, di aspetto astratto del linguaggio e di margini sciupati e lacerati; sono espressione di cose inconsapevolmente prodotte da macchine e di cose trovate per strada, nei cestini di rifiuti o nelle cassette per la posta; sono espressione del piano/non piano e delle instabili ambiguità dello spazio percepito e di come tutto questo confluisca a formare un ordine intuitivamente strutturato, in una piccola parte di un mondo già di per sè frammentato.
Viviamo in un'epoca di frammentazione. Affrontiamo il nostro mondo ad alta velocità, assorbendone solo parti alla volta. Le nostre informazioni, sia cheprovengano da invisibili flussi di dati online che da sfuggenti immagini colte dal finestrino dell'auto o del treno, arrivano a noi in piccole parti. Il presente sembra essere il culmine degli sviluppi degli ultimi duecento anni; l'essere umano arranca dietro lo sviluppo delle economie tecnologiche. Quanto più rapide, quanto più esili, frammentate, specializzate, effimere, o atomizzate possono diventare le nostre vite?
Siamo sempre più costretti a vivere alla velocità delle nostre invenzioni, velocità che renderebbe confuso persino un Futurista. Il momento dell' osservazione lenta, del lungo sguardo e dell'esame contemplativo, sembra essere ormai giunto al termine, sostituito dall'accettata nevrosi del ''multitasking''.
Nella composizione e ideazione, i miei collages nascono dall'esperienza del viaggio, dal moto-dell'occhio/ mente ed anche del corpo e dei significati che noi proviamo a ricavare dalla fusione e dispersione di strutture, forme, colore, e testo mentre nel mondo ci muoviamo e lo percepiamo. Io raccolgo piccoli pezzi scartati di questa esperienza quotidiana e li ricompongo in una nuova disposizione dei suoi elementi.
In parte per le minuscole dimensioni e per l'intensità, i collages richiedono un'osservazione lenta ed attenta. Invitano l'occhio e la mente di chi li osserva ad ''entrare'' negli spazi instabili ed ambigui creati dalla collisione, dall'elisione o sovrapposizione di forme, dove la percezione della profondità e del movimento sono create dall'illusione di trasparenza e dalle traiettorie dei bordi e del testo.
I collages costituiscono un momento unificante dei frammenti della nostra prosaica realtà; elementi sospesi in una stasi apparentemente inevitabile mai raggiunta prima e dalla quale presto si disintegreranno in uno stato più vicino all'entropia. Forse, sono anche elegie condensate per un modo alternativo di vedere e di esistere.
Inaugurazione ore 19
Galleria del Carbone
Via del Carbone, 18/A - Ferrara
Ingresso libero