Sono stati invitati un filosofo ed un artista a proporre il loro punto di vista su argomenti specifici. Incontro tra Il filosofo Umberto Galimberti sul tema "L'uomo nella civilta' della tecnica", in cui evidenziera' la trasformazione che l'uomo subisce nell'eta' della tecnica e il pittore Carlo Adelio Galimberti che proporra', in alcuni dei suoi dipinti, il tema"Il mito della caverna di Platone", con cui e' allestita una sala dell'esposizione.
L'assessorato alla Cultura del Comune di Villasanta ha inteso questa
volta, in luogo del tradizionale allestimento espositivo, proporre
un evento originale con lo scopo di invitare alla riflessione sui
temi più cruciali della nostra epoca. Ha quindi invitato un
filosofo
ed un artista a proporci il loro punto di vista in ordine a quesiti
che riteniamo fondamentali.
Mostra di pittura dal tema:
"IL MITO DELLA CAVERNA DI PLATONE"
di Carlo Adelio Galimberti
5 ottobre 2001 - ore 19
Sala mostre di VILLA CAMPERIO
Via Confalonieri, 55 - VILLASANTA
Interverrà il critico d'arte GIORGIO SEVESO
quindi all'intrattenimento filosofico sul tema:
"L'UOMO NELLA CIVILTÀ DELLA TECNICA"
del filosofo Umberto Galimberti
5 ottobre 2001 - ore 21
Sala "Astrolabio" Via Mameli, 8 - VILLASANTA
Il filosofo Umberto Galimberti ci parlerà sul tema "L'uomo nella
civiltà della tecnica", evidenziando la trasformazione che l'uomo
subisce nell'età della tecnica. Noi continuiamo a pensare la
tecnica
come strumento a nostra disposizione, mentre la tecnica è
diventata
l'ambiente che ci circonda. Inconsapevoli, ci muoviamo ancora con i
tratti tipici dell'uomo pre-tecnologico che agiva in vista di scopi
iscritti in un orizzonte di senso. Ma la tecnica non tende a uno
scopo, non promuove un senso, non apre scenari di salvezza, non
redime, non svela verità : la tecnica funziona.
Il pittore Carlo Adelio Galimberti ci proporrà , in alcuni dei suoi
dipinti, il tema "Il mito della caverna di Platone", con cui
allestirà una sala dell'esposizione. Anche qui gli spunti di
riflessione che la metafora della caverna ci suggerisce, in ordine
alla nostra condizione contemporanea, sono innumerevoli. La cosa che
forse può sorprendere è che il pittore ancora si affida alla
produzione di senso, che è propria dell'arte, per narrarci il suo
discorso. E si affida alle seduzioni della pittura per invitarci a
proseguire nel nostro pensiero.
In questo abbinamento apparentemente contraddittorio consiste quindi
l'originalità di questa iniziativa, che si muove tra il fascino
della
rappresentazione pittorica dell'artista che, ostinato, insiste nella
testimonianza del valore del senso. E contemporaneamente unisce
l'ascolto di chi ci avverte che l'orizzonte del senso è
probabilmente
chiuso, ma che, come osserva il filosofo, forse «...non si è
ancora
fatta sera».