Trallalero, un progetto site-specific a cura di Daniele Perra. Vitone e' interessato al luogo, non inteso in senso architettonico bensi' in quanto spazio sociale, comunitario, in cui e' possibile percepire il vivere quotidiano. Nel comune patrimonio musicale italiano il trallalero e' uno dei piu' suggestivi esemplari di espressione canora popolare.
Trallalero
a cura di Daniele Perra
Giovedì 20 settembre 2007 a Milano, presso i Fossati Esterni del Castello Sforzesco, sarà possibile assistere a Trallalero, un progetto site-specific di Luca Vitone a cura di Daniele Perra.
L’evento è stato reso possibile grazie al sostegno della Roberto Del Carlo, linea d’accessori made in Italy, che dopo gli appuntamenti Hans Schabus and the Very Pleasure (marzo 2006, Laboratori del Teatro alla Scala di Milano) e Project Room | A show without works (marzo 2005, Spazio Lima, Milano) - per il terzo anno consecutivo sostiene l’arte contemporanea, supportando l’intero progetto in occasione del MICAM SHOEVENT-Esposizione internazionale della calzatura (20-23 settembre 2007). L’appuntamento con Trallalero precede l’inaugurazione della mostra personale di Luca Vitone che si terrà dal 21 settembre 2007 presso la galleria Emi Fontana di Milano.
Luca Vitone ha invitato, per la prima volta, tutte le squadre di Trallalero esistenti a Genova - A Lanterna, Gruppo spontaneo Trallalero, Gruppo Canterini Val Bisagno, I Giovani Canterini di Sant’Olcese, La Squadra - a cantare in contemporanea all’interno dei FossatI Esterni del Castello Sforzesco durante la serata del 20 settembre, a partire dalle ore 20:00. Il pubblico non potrà interagire fisicamente con i cantanti ma potrà assistere alla performance dagli spalti del fossato, osservando i diversi gruppi - che saranno dislocati lungo tutto il perimetro del Castello - “avvicinandosi” a loro solo con l’udito.
Nel comune patrimonio musicale italiano il trallalero è uno dei più suggestivi, personali ed irripetibili esemplari di espressione canora popolare. Esso rappresenta uno stile di polivocalità ritmica ad imitazione strumentale che ha il suo luogo di maggior sviluppo nell’area urbana di Genova, ma che si manifesta anche in gran parte della Liguria. La struttura fondamentale del trallalero è rappresentata da cinque voci: tenore (u primmu), falsetto (u segundu o u cuntretu), baritono (u cuntrubassu), voce chitarra (imitazione dello strumento con voce nasale emessa mettendo il dorso della mano davanti alle labbra), basso profondo. I componenti, che devono essere almeno sette canterini per ogni squadra, si dispongono a cerchio chiuso, così da potersi osservare tra loro per coordinare gli attacchi, costituendo un’isola vocale. Il ritornello finale senza parole, che dà il nome a questa tipica espressione della vocalità genovese, determina la conclusione in cui l’elemento puramente verbale passa in secondo piano rispetto a quello sonoro.
Genovese di nascita e milanese d’adozione, l’artista Luca Vitone è interessato al luogo, non inteso in senso architettonico bensì in quanto spazio sociale, comunitario, in cui è possibile percepire il vivere quotidiano, come nel caso della scelta dei Fossati Esterni del Castello Sforzesco di Milano quale sede per il progetto Trallalero. Il Castello è uno dei monumenti più cari ai Milanesi, per secoli protagonista di dolorose vicende, divenuto agli occhi dei cittadini un simbolo del potere esercitato dai Signori di Milano o dai dominatori stranieri. Solamente nel Novecento ha assunto l'aspetto rassicurante di un luogo di cultura, destinato a custodire le testimonianze dell'arte lombarda.
La pratica artistica di Luca Vitone, tesa a inventare percorsi dimenticati che si ricompongono in una sua geografia personale, ci invita a ri-conoscere qualcosa che già conosciamo, sfidando le convenzioni della memoria labile e sbiadita. Spiega l’artista: “Sono contrario alla creazione di monumenti che rappresentano la memoria o il potere attraverso un’immagine che sovrasta e intimorisce. M’interessa creare qualcosa che invita le persone a partecipare. Nel caso del progetto Trallalero, il suono fluisce come l’acqua e come l’acqua diventa metafora di vita. Inoltre, provenendo dal fossato, come provenisse da uno scavo, prende alla lettera la metafora “i suoni della terra”, trasformando il canto in memoria della cultura materiale della Liguria”.
Luca Vitone è nato a Genova nel 1964. Le sue opere sono state esposte in spazi pubblici e privati tra cui: Accademia di Francia, Villa Medici, Roma (1999), OK Centrum, Linz, mostra personale (1999); PS1, New York, mostra personale, (2000); Palazzo delle Esposizioni, Roma, mostra personale (2000); Museo Pecci di Prato (2000); PAC, Milano (2000); Casino Luxemburg, Lussemburgo (2001); Lenbachaus Kunstbau, Monaco (2001); National Centre for Contemporary Arts, Mosca (2002); MAMCO, Ginevra (2003); 2nd Bienal de Valencia, Valencia (2003); 50th Biennale di Venezia, Venezia (2003); ARC Musée d’Arte Moderne de la Ville de Paris, Parigi (2003); Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, mostra personale (2004); OK Centrum, Linz (2004); Villa Arson, Nizza (2004); Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2005); PAC, Milano (2006), Casino Luxemburg, Lussemburgo, mostra retrospettiva, (2006); MART, Rovereto, mostra personale (2007).
In novembre è prevista una mostra retrospettiva presso l’OK Centrum di Linz.
Daniele Perra è critico d’arte e curatore. Dopo aver conseguito la laurea al D.A.M.S di Bologna si è interessato al rapporto tra arti visive e tecnologia. Ha tenuto un corso di Fenomenologia dell’arte contemporanea alla Scuola Politecnica di Design di Milano (2004-2005), è stato caporedattore di tema celeste (1999-2007) e ha collaborato dal 2000 al 2006 a “Il Sole24ORE” (Domenica). Nel 2006 ha fatto parte del team di selezionatori per il Premio Furla e per il Premio Artegiovane “Milano e Torino incontrano ... l’Arte”. Tra le mostre da lui curate: Shahryar Nashat in collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Cantieri Culturali ex-Macelli, Prato (2003), Project Room. A show without works / Una mostra senza opere (Spazio Lima, Milano 2005), ospitata in seguito presso La Box Bourges, Ecole Nationale Supérieure d’Art de Bourges, e Hans Schabus and the Very Pleasure (Laboratori del Teatro alla Scala di Milano, 2006). È autore del libro dal titolo Impatto Digitale. Dall’immagine elaborata all’immagine partecipata: il computer nell’arte contemporanea, in uscita a settembre per il centro studi e casa editrice Baskerville di Bologna. Vive e lavora a Milano.
La ROBERTO DEL CARLO: la passione per il design, la profonda conoscenza tecnica della costruzione della calzatura e l’amore per le lavorazioni artigianali si riassumono nella filosofia di Roberto Del Carlo e nella collezione d’accessori che porta il suo nome. La Roberto Del Carlo s.r.l. nasce negli ultimi anni ’90 dall’unione professionale di Roberto Del Carlo e Luigi Pierro, con l’intento di sviluppare e consolidare esclusivamente l’idea creativa iniziata da Roberto, obiettivo raggiunto tramite una precisa politica: estrema cura del prodotto e una selezionata distribuzione commerciale. Roberto Del Carlo è uno dei brand più rappresentativi del made in Italy nel mondo.
Immagine: Luca Vitone, Special vocalist 2005, Stadio Meazza Milano. Foto M. Fiacchino
Info: And’ Studio, tel. +39 02 45487375
Uffici stampa: Ilaria Gianoli tel. +393336317344 ilariagianoli@tin.it
Marta Colombo tel. +393403442805 martacolombo@gmail.com
And’ Studio Andrea Pilastro: tel. +39 02 45487375 andreapilastro@andstudio.it
Fossati Esterni del Castello Sforzesco, Milano
20 settembre 2007 ore 20:00
ingresso libero
Il Castello è raggiungibile con i seguenti mezzi: MM1 (fermate Cadorna e Cairoli), MM2 (fermate Cadorna e Lanza); autobus 43, 50, 57, 58, 61, 70, 94 tram 1, 3, 4, 12, 14, 20, 27