L'uso, per certi aspetti improprio della tecnica del dripping gli e' oltremodo congeniale. Cosi' come contrastare spazi vuoti tendenti all'infinito con sottili strati di colore, si rivela per l'artista americano un gioco di passione, emozione sospesa, energia trattenuta.
Personale di pittura
Al sole ha rubato i suoi raggi, agli abissi il profondo blu, ha ascoltato l’urlo rosso dei tramonti e preso in prestito la vivace tenerezza arancione dell’alba. E ne ha fatto pittura. Allievo di Clyfford Still, influenzato da Mark Rothko e Jackson Pollock, Sam Francis è però a disagio nel ruolo di action painter: non ne possiede infatti la disarmonica veemenza, così come gli è quasi del tutto estranea la caotica violenza degli espressionisti astratti suoi contemporanei.
Forse per la natura terapeutica del suo primo approccio alla pittura - pilota durante la seconda guerra mondiale rimase ferito e restò a lungo ricoverato in ospedale - forse grazie al soggiorno parigino quasi decennale da cui si risvegliò satollo di carezze impressioniste, forse per merito del fortunato incontro in Giappone con le suggestioni della cultura orientale o, più probabilmente, per semplice indole lirica, resa esponenziale da una vita travagliata, Sam Francis riesce, in ogni traccia di colore, a cogliere il sublime dell’esistenza.
Vita interiore sublimata al di là di qualsiasi strazio, consapevole del dolore così come della possibilità del suo superamento, un superamento quasi certo se gli abiti indossati sono i panni del sopravvissuto. Mai, però, quelli del perdente. L’uso, per certi aspetti improprio - perché anomalo - della tecnica del dripping gli è, in tutto questo, oltremodo congeniale. Così come contrastare spazi vuoti tendenti all’infinito con sottili strati di colore, si rivela per Sam Francis un gioco bellissimo. E’ un gioco di passione ed emozione sospesa, mai inteso come scherzo ludico. E’ pura energia rattenuta che cova in sé l’impatto dell’esplosione in un’ottica tipicamente orientale di mistica contemplazione.
Inaugurazione ore 17
Il Divano di George
via Bonacorsa, 8/a - Modena
Ingresso libero