...Restauri 1974-2000: quattordici interventi conservativi accompagnati da studi ‘sul campo’, che rileggono, o meglio leggono sotto una nuova prospettiva, alcuni dei più importanti monumenti lombardi di cultura bramantesca oggetto di cantiere nel corso degli ultimi venticinque anni. La mostra intende far comprendere anche a chi non è del mestiere la complessità propria della disciplina del restauro architettonico.
...Restauri 1974-2000.
Mostra promossa da: Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio-Milano
e Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura (nell’ambito del progetto "Specchio d’Europa")
a cura di Rosa Auletta Marrucci
dal 25 ottobre al 25 novembre
Inaugurazione: mercoledì 24 ottobre, ore 17.30.
Orari: tutti i giorni 8-12/15-18
ingresso libero
Catalogo Skira'
Quando Bramante arriva in Lombardia intorno al 1477 trova già realizzate
alcune opere che parlano il nuovo linguaggio della cultura rinascimentale,
ma con un accento del tutto particolare, fortemente influenzato dal gusto
tardo-gotico al quale la corte sforzesca resta ancora fortemente legata.
Pur aggiornato sulle nuove tendenze e partecipe alle istanze della cultura
dell’umanesimo, l’ambiente artistico lombardo aveva continuato a
privilegiare, nelle sue varie forme di espressione, il dato empirico
rispetto a quello teorico, le tipologie costruttive tradizionali e la
preziosità dell’ornamentazione piuttosto che il rigore geometrico e la
chiarezza compositiva caratterizzante invece gli edifici rinascimentali
fiorentini.
Entrato in contatto con la realtà lombarda, Bramante vi trasfonde la sua
cultura e il suo senso spaziale, rinnovandola e trasformandola
profondamente: la sua personale interpretazione delle novità fiorentine e
urbinati (unita alla collaudata esperienza costruttiva ed estetica
dell’ambiente locale) fornisce una carica vitale a un processo di
evoluzione e rinnovamento iniziato tre decenni prima con la venuta del
Filarete a Milano.
L’Incoronata di Lodi, la serie di edifici religiosi a impianto centrale
come la Cappella Pozzobonelli, il Santuario di Saronno o edifici civili
come il Castello di Vigevano o il palazzo di via Piatti, testimoniano
l’avvenuto scambio, la presenza e la diffusione di questo linguaggio
sull’intero territorio del ducato. Questa reciproca integrazione vedrà la
sua massima espressione nella tribuna delle Grazie, dove si realizzerÃ
compiutamente la sintesi culturale e stilistica tra le teorie
architettoniche elaborate dagli umanisti fiorentini e urbinati e la
tradizione costruttiva lombarda.
La mostra e il volume introducono il lettore alla scoperta delle
principali architetture bramantesche a Milano (Chiesa di Santa Maria
presso San Satiro, Tribuna della chiesa di Santa Maria delle Grazie,
Cascina Pozzobonelli, Palazzo Botta, Cappella Portinari in
Sant’Eustorgio) e in Lombardia (Castello di Vigevano, Duomo di Pavia, Tempio
dell’Incoronata di Lodi Chiesa di Santa Maria la Nova ad Abbiategrasso,
Cappella Colleoni a Bergamo, Oratorio di San Biagio a Rossate, Portale
meridionale del Duomo di Como, Santuario di Saronno, Santuario della
Madonna di Tirano).
'Bramante in Lombardia. Restauri 1947-2000' illustra quattordici
interventi conservativi accompagnati da studi ‘sul campo’, che rileggono,
o meglio leggono sotto una nuova prospettiva, alcuni dei più importanti
monumenti lombardi di cultura bramantesca oggetto di cantiere nel corso
degli ultimi venticinque anni.
La mostra si propone uno scopo divulgativo, e attraverso sintetiche schede
intende far comprendere anche a chi non è del mestiere la complessitÃ
propria della disciplina del restauro architettonico, che non è mai mera
attività meccanica di cantiere, ma scelta e decisione su dati raccolti
dall’esame dell’edificio stesso, del suo stato conservativo, della sua
storia, dei materiali strutturali e di finitura con i quali è stato
costruito e modificato nel corso dei secoli.
Milano, Chiostro di S.Maria delle Grazie-Via Caradosso angolo Via G.Sassi
Pina Merisio
Provincia di Milano- Uff. Stampa Sett. Cultura
Spazio Oberdan
tel. 0277406358 fax 0277406380