Ufficio Stampa Comunicare Organizzando
Mario Nigro
Robert Rauschenberg
Twombly
Gilbert&George
Tony Cragg
Richard Long
Renato Guttuso
Alberto Burri
La mostra ripercorre i numerosi fenomeni sismici che nel corso dell'ultimo secolo hanno segnato il territorio italiano, attraverso una variegata raccolta di testimonianze storico-artistiche: dipinti, sculture, disegni, incisioni, testi a stampa, cartoline, fotografie, filmati e quant'altro possa restituire la nostra memoria storica. Fra le opere presenti figurano lavori di Mario Nigro, Renato Guttuso, Alberto Burri, Robert Rauschenberg, Cy Twombly, Gilbert&George, Tony Cragg e Richard Long.
Mostra collettiva itinerante
Il prossimo 26 settembre, in occasione del decennale del terremoto che
ha interessato nell'anno 1997 Umbria e Marche, verrà inaugurata a
Palazzo Trinci, "Terremoti d'Italia", mostra itinerante di carattere
scientifico, storico e artistico, promossa dal Dipartimento della
Protezione civile e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L'itinerario della mostra si snoderà attraverso le Regioni italiane
colpite da terremoti nell'ultimo secolo, partendo da Umbria e Marche per
chiudersi, nel dicembre 2008, a Reggio Calabria e Messina.
Il fulcro della mostra è rappresentato dall'area espositiva definita
"l'esperienza del terremoto", dove il visitatore può apprendere cosa sia
un terremoto attraverso la percezione sensoriale degli effetti sulle
persone e sulle cose, grazie a due grandi tavole vibranti che simulano
il movimento sismico.
Nella sua articolazione, la mostra ripercorre i numerosi fenomeni
sismici che nel corso dell'ultimo secolo hanno segnato il territorio
italiano, attraverso una variegata raccolta di testimonianze
storico-artistiche: dipinti, sculture, disegni, incisioni, testi a
stampa, cartoline, fotografie, filmati e quant'altro possa restituire la
nostra memoria storica.
L'esposizione a Foligno si avvale di numerosi prestigiosi prestiti
provenienti da tutta Italia e della collaborazione di musei, archivi,
biblioteche, gallerie private, nonché del prezioso contributo
audiovisivo di Istituto Luce, Discoteca di Stato e Teche Rai.
Una importante sezione verrà dedicata a Mario Nigro, artista che "agli
inizi degli anni ottanta, comincia una nuova indagine realizzando una
serie di opere dal titolo sconcertante: Terremoto. Si tratta di dipinti
in cui il gesto è ridotto ad una essenzialità estrema e dove tutto il
percorso fino a quel punto sperimentato viene sottoposto dall'artista a
nuova verifica. Nigro torna ai segni primari come quello della linea
che, pari ad un fulmine improvviso attraversa la superficie del quadro.
Il punto di partenza è in effetti proprio l'immagine di una saetta, che
in una celebre opera del Giorgione, la Tempesta, appare misteriosamente
in lontananza nella scena rappresentata. Per l'artista, quel segno scuro
che si dispiega a zigzàg quasi a volere fendere il bianco della tela, è
una presenza che mette in allarme, suscita inquietudine e rimanda ad
avvenimenti tragici: "...Ormai non se ne parla: il terremoto è stato una
catastrofe. Come un'altra catastrofe, ben più grave, ci sovrasta, ora
più che in passato: una guerra. La presenza di un dipinto vive
costantemente nella mia memoria visiva. è come un segno, un segnale, un
avviso, una visione: la Tempesta di Giorgione è un lampo che investe di
luce rosata: case, alberi, una cicogna su un tetto, due personaggi
incantati, e uno squarcio, sinuoso, morbido, ovattato nel cielo; è
un'immagine che rimane come il ricordo di un sogno irreale e sereno, è
un fatto romantico: eppure è una 'Tempesta'...".
(...) Nella serie Terremoto il "bisogno" di cui parla Nigro, la voglia
di scuotere e cambiare lo stato delle cose, è ridotto quasi alla sua
stessa essenza: un segno violento, spezzato, che velocemente attraversa
l'immobilità della tela e su cui delicati tocchi di colore sono
sovrapposti: piccoli racconti nel racconto, appena percettibili, dettati
sottovoce.
(...) La serie Terremoto avrà un periodo di realizzazione breve,
esattamente compreso tra il 1980 e il 1981. Dopo questi anni Nigro non
tornerà mai più sul medesimo soggetto." (Antonella Soldaini)
Tra le importanti opere presenti figurano inoltre lavori di
Rauschenberg, Twombly, Gilbert&George, Tony Cragg, Richard Long, che
hanno dato la loro personale interpretazione del fenomeno sismico
attraverso la mediazione dei linguaggi dell'arte contemporanea. Oltre a
questi grandi protagonisti del panorama artistico internazionale,
spiccano le opere di due grandi maestri dell'arte contemporanea italiana
come Renato Guttuso e Alberto Burri, che hanno rivisitato il tema in
occasione del terremoto del Belice.
Le classi in visita alla mostra potranno partecipare al progetto
didattico "Tutti giù per terra", un percorso attivo di scoperta sul
terremoto, ideato appositamente per le scuole: tale percorso si basa su
un approccio fortemente interattivo e partecipativo che ha come
obiettivo l'educazione al rischio sismico dei bambini e dei ragazzi. La
proposta "Tutti giù per terra" è destinata alle ultime tre classi di
scuola primaria (terza, quarta e quinta elementare) e alle classi di
scuola secondaria di primo grado (prima, seconda e terza media).
Inaugurazione 26 settembre 2007
Palazzo Trinci
Piazza della Repubblica, Foligno
Ingresso libero