Landover. I paesaggi monocromatici dell'artista sono immensi polmoni verdi che nascondono nella loro apparente freschezza un sottile male di vivere. Oggetti e persone diventano figure senza identita', comparse oniriche che si mimetizzano con l'ambiente
Landover
a cura di Alberto Zanchetta
Un verde onnipresente e allo stesso tempo onnivoro che ricopre tutto ciò che incontra, che invade lo spazio per trascendere la pittura e diventare realtà. Un verde che “subdolamente” prende il sopravvento e diventa materia autorigenerante; è ciò che succede nei paesaggi “monocromatici” di Carlo Colli, immensi polmoni verdi che nascondono nella loro apparente freschezza un sottile male di vivere. Oggetti e persone diventano figure senza identità, comparse oniriche che si mimetizzano con l’ambiente circostante in una sorta di ideale/utopica simbiosi.
L’artista saccheggia la vita umana, decontestualizza le immagini e le fonde con la natura, giocando con la nostra percezione visiva. L’effetto è quello di scenari bucolici, dai sentori primordiali, immersi in un silenzio ovattato che li sospende in una sorta di limbo senza tempo. Acrilico e marker, uniti allo scientismo puntinista, catturano la retina dello spettatore e danno forma a dei camaleontici landscapes, frammenti di un immaginario (impossibile, personale) che divora la stagnante realtà.
In questo elogio del verde e della natura si palesa lo sguardo dell’artista: una visione surreale, illuminata come sotto i freddi riflettori di un neon, dove i destini dell’umanità si rovesciano, purificandosi dall’insaziabile appetito tecnologico.
Vernissage: Sabato 27 Ottobre ore 18
BlobArt
C.so Amedeo, 118 - Livorno
Orario: dal Martedì al Sabato 9.30-13.00 16.30-20.00
Ingresso libero