Tunnel
Milano
via Sammartini, 30
366 1358151
WEB
Pop
dal 18/10/2001 al 22/10/2001
02 66711370
WEB
Segnalato da

sonia PoP - Press Office




 
calendario eventi  :: 




18/10/2001

Pop

Tunnel, Milano

Ecco gli eventi musicali che si terranno a milano tra il 19 e il 22 ottobre. 19 ottobre: muse - unica data italiana - palavobis e sparklehorse - unica data italiana - tunnel. 20 ottobre: 1' serata della rassegna di cabaret + jazz con zambrini. E ancora...


comunicato stampa

Ecco gli eventi musicali che si terranno a milano tra il 19 e il 22 ottobre.

TUNNEL

Venerdì 19 ottobre 2001

Unica data italiana degli SPARKLEHORSE
uno dei più rappresentativi gruppi della scena musicale noir americana, in tour per presentare il nuovo album "It's A Wonderful Life

Tornano finalmente il 19 ottobre, per un'unica data italiana, gli Sparklehorse, il gruppo americano (di Richmond, Virginia) capitanato da Mark Linkous. I fans dei Radiohead presenti al Forum nell'ottobre 1997 li ricorderanno per l'apertura del concerto della band di Oxford, quando incantarono tutti con atmosfere sognanti, e contemporaneamente acide e sofferenti. All'epoca gli Sparklehorse, che in quell'occasione sfoggiarono sul palco anche un contrabbasso distorto!, avevano alle spalle solo un album, "vivadixiesubmarinetrasmissionplot" (1995), un debutto complicato ma decisamente piacevole, con arrangiamenti minimali, suoni folk e testi southern gothic.

Nel 1998 Linkous, il cui stile può tranquillamente collocarsi a metà strada fra Neil Young e Tom Petty, realizza il secondo album, "Good Morning Spider", nato da un'esperienza tanto personale quanto shockante, una crisi di nervi che lo porta al tentato suicidio, e da lì al coma e alla perdita (per fortuna temporanea) dell'uso delle gambe. Ancora una volta il Leitmotiv è costituito da melodie deliziosamente inquietanti: carillon cacofonici, ninnananne, psichedelie alla Sonic Youth, orchestre da requiem, e ancora decise influenze punk alla Pixies, ma anche del buon easy listening preso a prestito dai migliori Beatles. La sublime beauty tipica della Decadenza, e trasformata in musica, è il marchio di fabbrica degli Sparklehorse, che si stanno imponendo come fenomeno lo-fi della nuova scena musicale internazionale. E questa bellezza sofferta è più che mai presente nell'ultimo capolavoro, "It's A Wonderful Life", uscito quest'anno. Il titolo è probabilmente un modo per esorcizzare l'esperienza traumatica di Linkous, quasi un modo per chiedere scusa di aver pensato e tentato, un tempo, di fare a meno di questa "vita meravigliosa". È la rinascita di un artista. Anche qui le melodie più semplici vanno a braccetto con le distorsioni e i riverberi, in un'ambientazione quasi country.

Il disco diventa una vera e propria chicca grazie anche a delle features celebri come PJ Harvey, Adrian Hutley dei Portishead, Nina Persson dei Cardigans (il cui progetto parallelo del gruppo A-Camp vede lo stesso Linkous alla produzione dell'album di debutto) e nientemeno che il re del noir Tom Waits. Il tutto arricchito dalla collaborazione di Dave Fridmann già produttore di Flaming Lips e Mercury Rev.

Ora lui e i suoi compagni di viaggio sono pronti a farci condividere un pezzo della loro vita meravigliosa, in uno spettacolo che preannuncia un'atmosfera, sognante, riflessiva, cupa, magica.

Inizio concerto h. 22:30
Ingresso Lit. 25.000

Sabato 20 ottobre 2001

THE EVENT
FEAT. DJ JAMES & DJ ANGEL

Secondo appuntamento del mese con il r'n b e l'hip hop

Secondo appuntamento del mese, e della nuova stagione, per la serata The Event ad opera dei residents dj James & dj Angel. Da tempo, ormai, la cultura hip hop si sta affermando nel nostro Paese, sebbene ci sia ancora molto da conoscere in proposito. James, torinese, ed Angel, di Milano, propongono i suoni ritmati, caldi e coinvolgenti di artisti noti ormai a tutti, come LL Cool J, Destiny's Child, Outkast, Snoop Doggy Dog e tanti altri, anche meno noti, con l'intenzione di sottoporre alla nostra attenzione un mondo intero, nato come forma di protesta da parte delle minoranze etniche e sociali nei ghetti delle città americane, e diventato col tempo una vera e propria arte a più facce, dalla musica ai graffiti, alla breakdance. Nel corso delle serate The Event viene sì messa in luce la faccia più "spensierata" della cultura hip hop, ma con l'intenzione, oltre a quella più ovvia di far ballare gli appassionati al solare sound californiano, di comunicare attraverso l'easy listening l'esistenza appunto di una realtà ben più complessa.

Al Tunnel, un sabato sì e uno no per tutta la stagione, saranno presenti anche diversi ospiti, sempre nomi affermati per quanto riguarda la scena hip hop italiana ed internazionale.
Il successo della serata è garantito inoltre, come la scorsa edizione, da un prezzo d'ingresso decisamente comodo per tutti.

Inizio serata h. 22:00
Ingresso Lit. 10.000

Informazioni al pubblico:
Tunnel Uscita Nuovi Suoni - Via Sammartini 30 Milano - 02.66711370

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LEONCAVALLO

Venerdì 19 ottobre

Primo appuntamento con la rassegna LEONKABARET 2001
Nello spazio Teatro ricomincia per la terza stagione consecutiva un appuntamento "storico" del Leoncavallo, quello con il cabaret. Stasera, PONGO.
Mentre al Baretto, spazio al jazz con grandi esponenti: oggi, ZAMBRINI-MANGIALAJO QUINTET

Torna per il terzo anno la rassegna Leonkabaret, che terrà compagnia agli avventori del Leoncavallo un venerdì al mese, il penultimo per l'esattezza. E così venerdì 19 si torna a gustare raffinate e brillanti chicche allo spazio Teatro, all'insegna di un intrattenimento che il centro sociale milanese vuole proporre in una versione sempre più completa. Non solo musica, quindi, il Leoncavallo, ogni anno sempre più open minded, propone una cultura a 360°, diretta ai più diversi gusti, con l'intenzione di coinvolgere sempre più interessi e farli convergere tutti all'interno della struttura in via Watteau.

Il cabarettista che inaugura la stagione "Leonkabaret 2001" è Pongo, alias Massimo Pongolini. Attore, mimo, musicista e cantante cresciuto professionalmente nel gruppo "Quellidigrock" di Maurizio Nichetti. In attività dai primi anni '80, si è esibito un po' dovunque in Italia, fra teatri e locali, e vanta anche diverse apparizioni televisive. Lo spettacolo che propone questa sera è intitolato "A Qualcuno Piace Pongo", e comprende sketch di tutti i tipi, dal monologo ai pezzi musicali. Saranno inoltre presentati in anteprima alcuni spezzoni del nuovissimo spettacolo "Takabanda".

Dopo il cabaret ci si sposterà tutti verso il Baretto, in cui ci si troverà ad assistere a performance musicali di gran classe, eseguite da professionisti del jazz. Anche questo non è un appuntamento nuovo. Già l'anno scorso si sono tenute serate del genere, ben due al mese, ed hanno riscosso un successo tale che quest'anno si è pensato di alzare il livello dei performers. Senza contare che, valutando ogni volta la situazione, non è esclusa la possibilità che i concerti diventino delle vere e proprie jam sessions! Al Baretto stasera si esibisce lo Zambrini-Mangialajo Quintet, capitanato dal jazzista Antonio Zambrini. Pianista e compositore milanese, pluri-diplomato presso diversi Conservatori del Nord Italia, si è formato un suo stile personale traendo ispirazione dalle più disparate fonti, come la tradizione musicale-cinematografica italiana, l'Impressionismo francese, la musica popolare anglosassone, i ritmi balcanici. Con il suo Trio, di cui fanno parte Tito Mangialajo al contrabbasso e Carlo Virzi alla batteria, ha già pubblicato diversi album, il primo dei quali, "Antonia ed altre canzoni", nel 1998 è stato votato dai critici tra i dieci migliori dischi dell'anno nel referendum indetto dalla rivista "Musica Jazz" ed è stato segnalato tra i migliori dell'anno anche sulla rivista "Gezzitaliano". È inoltre selezionato fra le tre migliori opere prime italiane dalla giuria del premio "Django d'or", dedicato a Django Reinhardt dalla critica musicale italiana e francese. Ancora nel referendum dei critici italiani, in seguito alla pubblicazione del CD, Antonio Zambrini è risultato secondo nella classifica dei migliori nuovi talenti per il 1998. Agli inizi del 2000 il Trio ha prodotto un nuovo CD, "Forme semplici" (Splasc(h) Records).

Lo Zambrini-Mangialajo Quintet vede, oltre ai due artisti che danno il nome al gruppo, Ferdinando Faraò alla batteria, Achille Succi al clarinetto e Dimitri G. Espinoza al sax.

Ricordiamo inoltre a tutti gli amanti del genere che ogni primo e terzo giovedì del mese, al BARETTO, si terranno delle JAM SESSIONS JAZZ con il MAX ONORE TRIO

Inizio spettacolo h. 22:00
Ingresso con sottoscrizione

Informazioni al pubblico:
C.S. Leoncavallo - Via Watteau 7 Milano Tel. 02 6705185 - csleo@tin.it


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PALAVOBIS

Venerdì 19 ottobre

Unica, attesissima data italiana per i MUSE + special guest ZITA SWOON

Torna nel nostro paese la band rivelazione dell'anno, dopo aver raggiunto a sorpresa il quinto posto nelle nostre classifiche con l'album "Origin Of Symmetry"

Tornano in Italia il 19 ottobre gli inglesi Muse, la band che ha catalizzato l'attenzione del mondo rock con due album, uno più bello dell'altro, grazie ai quali sono stati consacrati miglior band emergente nel 2000, secondo i prestigiosi NME Carling Awards, e non paghi continuano a raccogliere nominations, come miglior novità e miglior album secondo i Q Awards e miglior live ai Kerrang! Awards. Il fatto, inoltre, che Matthew Bellamy (voce, chitarra, piano), Chris Wolstenholme (basso) e Dominic Howard (batteria) abbiano firmato, in USA, nientemeno che con la Maverick di Madonna, vuol dire che il loro successo non riguarda solo l'Europa.

Quando, nel 1999, i tre ragazzi di Teignmouth pubblicano il debut-album "Showbiz", vendono 500.000 copie e conquistano l'Inghilterra, in realtà hanno già alle spalle un paio di EP, fra cui "Muscle Museum", la cui omonima traccia diventa la prima vera hit della band. Il loro stile, pienamente in linea con i canoni british, vanta specie nel primo album una voce dall'estensione fuori dal comune e dalla melodia vincente, che tanto ricorda Thom Yorke dei Radiohead; il tutto accompagnato da chitarre distorte e deliranti, e da giri di basso che diventano un vero e proprio marchio di fabbrica dei brani. L'album viene prodotto da John Leckie (Radiohead, Stone Roses, The Verve). L'evocazione di personaggi come i Radiohead, appunto, ma anche Nirvana e Jeff Buckley, è positivamente fatale al trio, che viene notato dalla critica britannica: "Showbiz" diventa all'unanimità uno degli album più belli dell'anno.

Da lì, l'ascesa. I live diventano il loro passatempo preferito, grazie a cui si fanno conoscere dovunque (in America, nei primi mesi del 2000, suonano come spalla a gruppi come Red Hot Chili Peppers e Foo Figthers). I concerti dei Muse sono vere e proprie esplosioni sonore che non lasciano spazio a nient'altro che alla potenza di chitarra, basso e batteria, senza appoggi elettronici, mentre la voce acuta, disperata e potente di Matthew Bellamy lascia qualsiasi audience senza fiato.

Nel giugno 2001 viene intanto pubblicato il secondo lavoro della band, "Origin Of Simmetry". Si tratta di un'opera più complessa della precedente, nata dalla collaborazione dei Muse con David Bottril, già produttore per gruppi più heavy e distorti come Tool e A Perfect Circle. La differenza con "Showbiz" si sente (sebbene "Plug In Baby", primo singolo estratto, sia prodotto ancora da Leckie), e denota un indubbio cambiamento nel modo di fare musica dei Muse, quasi uno stravolgimento delle cui conseguenze, però, il trio inglese non ha paura, anzi. Registrato nei mitici studi di Peter Gabriel a Bath e quelli dei Pink Floyd sul Tamigi, che la leggenda vuole siano "frequentati" dal fantasma di Charlie Chaplin, "Origin Of Symmetry" si approccia al mercato come una vera e propria sfida (del resto si sa, per un artista la vera prova del nove è il secondo album, specie se il primo ha un successo così grande). Ma la sfida è stata vinta senza troppi problemi: solo guardando all'Italia, l'LP ha conquistato direttamente il quinto posto nelle classifiche di vendita. Il nostro Paese ha sempre accolto benissimo i Muse, basti pensare al fatto che nel 1999 aprivano l'Independent Days Festival, e quest'anno sono stati fra gli headliners, e che anche l'Heineken Jammin' Festival del 2000 li ha visti protagonisti attesissimi. Senza contare il delirante pubblico da tutto esaurito che li ha accolti all'Alcatraz di Milano lo scorso aprile, quando hanno suonato con i guest d'eccezione JJ72.

Stavolta il concerto verrà aperto dagli Zita Swoon, gruppo belga a capo di cui c'è l'ex chitarrista dei dEUS Stef Kamil Carlens. In attività dal 1993, sebbene sotto diversi nomi, gli Zita Swoon hanno pubblicato l'ultimo album nel marzo 2001, intitolato "Life = A Sexy Sanctuary".

Palavobis, v. Sant'Elia 33, Milano
Apertura cancelli h. 18:30
Inizio concerti: Zita Swoon h. 20:00; Muse h. 21:00
Ingresso Lit. 36.000
Per informazioni al pubblico:
Indipendente Produzioni - tel. 0434-208631
http://www.indipendenteproduzioni.com

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MAGAZZINI GENERALI

Lunedì 22 ottobre ai MAGAZZINI GENERALI
ZERO 7
Il duo inglese maestro in sonorità eleganti, ormai affermato a livello mondiale per gli eccezionali remix di cui è autore, in un dj set che promette di incantare
Gli Zero 7 tornano in Italia, per uno dei dj set più ipnotici e affascinanti a cui si possa sperare di assistere. A distanza di qualche mese dalla performance con i The Dining Rooms al Tunnel di Milano, tornano lunedì 22 ottobre nel capoluogo lombardo ai Magazzini Generali, per una serata di cui saranno assoluti protagonisti. Gli inglesi Sam Hardaker e Henry Binns sono prima di tutto amici d'infanzia. Cresciuti a pochi metri di distanza l'uno dall'altro nella zona Swiss Cottage a nord di Londra, con tendenze musicali anche abbastanza divergenti (Sam prediligeva l'hip hop, Henry il soul, il jazz, ma anche musiche come quelle dei New Order), hanno maturato nel tempo uno stile del tutto personale, che spazia dal funk al jazz all'elettronica, con influenze etniche e lounge.

Gli Zero 7 si sono imposti all'attenzione di pubblico e critica con una serie di remix, primo fra tutti quello di "Climbing Up The Walls" dei Radiohead, opportunità che hanno avuto grazie all'amicizia dai tempi del college con Nigel Godrich, produttore dell'album "Ok Computer" di cui fa parte la canzone. Ma la lista degli artisti rock che hanno affidato i propri "pargoli" agli Zero 7 comprende altri nomi eccellenti, quali Lenny Kravitz, di cui hanno rivisitato "If You Can't Say No", e i Lambchop, per "Up With The People". Gli Zero 7, e il loro ambient raffinato e contaminato da hip hop, soul e della buona easy listening, hanno conquistato nel tempo l'ammirazione da parte di nomi importanti, basti pensare a Gilles Peterson, il deejay-produttore-talent scout di geni come Roni Size e Jamiroquai, e al mostro sacro nell'editoria del music-business The Face.

Lo scorso luglio, gli Zero 7 hanno pubblicato il primo vero album, "Simple Things", che fa seguito ad una serie di EP apprezzatissimi, il meglio dei quali viene raccolto nell'album stesso insieme ad altri brani inediti. C'è chi ha descritto l'LP come "dodici canzoni rarefatte come vento primaverile" (dal mensile Max), e non a torto. "Simple Things" culla fra atmosfere rilassanti ma anche insostenibilmente malinconiche, in cui si fondono, leggerissime, sonorità che spaziano dagli anni '60 del miglior soul alla più sofisticata avanguardia degna del nuovo millennio musicale.

Una serata da non perdere, quella ai Magazzini Generali, anche perché gli Zero 7 stanno per diventare una vera e propria icona dell'ambient e dell'arte del remissaggio, amati e desiderati da tutti, ed abituati a non deludere le aspettative.

Magazzini Generali, via Pietrasanta 14, Milano

Inizio concerto ore 22:00
Ingresso £. 32.000+prevendita

Per informazioni al pubblico:
Indipendente Produzioni - tel. 0434-208631

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Informazioni ai media:
PoP - Press Office & Promotion
Tel. 02.3302081 - Fax 02.33020828
Email info@promopop.it

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