La mostra e' una riflessione-provocazione sull'inquinamento visivo dei centri storici. I due artisti-giornalisti si oppongono al degrado urbano dei tetti delle citta' dipingendo sulle parabole stesse ed elevando cosi l'archeologia urbana ad opera d'arte. A cura di Carmine Siniscalco.
Parabole a Colori
Mercoledì 3 Ottobre alle 17.00 presso il MACRO, il Museo d’Arte Contemporanea di Roma in via Reggio Emilia, diretto da Danilo Eccher, verrà presentata alla stampa la mostra “Parabole a Colori ”, una riflessione-provocazione estetica ed artistica sull’inquinamento visivo dei centri storici. Protagonisti due artisti-giornalisti Alexander Jakhnagiev e Danilo Maestosi che si oppongono al degrado urbano dei tetti delle città dipingendo sulle parabole stesse ed elevando così l’archeologia urbana ad opera d’arte. Alle finalità estetiche e sociali del progetto ha aderito il Presidente regionale della Margherita partecipandovi con due parabole da lui realizzate. La mostra con la cura e la regia di Carmine Siniscalco sarà ospitata nelle sale della galleria Studio S, in via della Penna 59 dal 4 al 27 Ottobre.
“La città è un palcoscenico affollato e in perenne fibrillazione di oggetti, segni, che sommandosi in continuazione gli uni agli altri concorrono a disegnare e modificare il passaggio metropolitano. Forme in cerca d’autore come le parabole per la ricezione satellitare che continuano a spuntare su tetti e balconi, anonime e squilibrate come ciotole senza fiori, profumi, colori. Invadenti e inerti materiali d’arredo urbano che ostacolano, spesso in modo selvaggio, la vista senza arricchirla o compensare spazi e armonie che le hanno sottratto. Dipingerli è un modo per assegnare loro un nuovo copione più ricco di quello che tecnologia e funzione d’uso gli hanno affibbiato. Strano, ma significativo che il popolo dei graffitari e dei taggers non ci abbia ancora pensato. Usarli come tele o lavagne da affrescare per sottrarli alla disattenzione: una città-basta alzare gli occhi o affacciarsi da una finestra-non è fatta solo di piazze, strade, marciapiedi, lampioni, vetrine. Farli parlare, recuperarli allo sguardo e trasformarli almeno in provocazioni, domande. Se ne può ridurre e disciplinare la presenza e l’impatto, non fosse altro nei centri storici? Se dobbiamo conviverci, come si fa con mobili e soprammobili, li si può personalizzare, adattare alla nostra fantasia e al nostro gusto? Che ha detto che tra i messaggi, le informazioni che questi strumenti di trasmissione contribuiscono a mettere in circolo non ci sia posto anche per il linguaggio sfaccettato e ambiguo dell’estetica e dell’arte, cui rimanda la loro stessa forma? “.
Danilo Maestosi , pittore e giornalista ben noto nel dibattito culturale degli ultimi decenni, artista sognante di colore che si svela nella relazione con il quadro, con opere costruite, ricercate, strutturate nel solco di una astrazione fatta di segni , memorie, odori , ma con forte legame all’elaborazione mentale dell’artista; Giornalista, lavora al Messaggero di Roma come critico d'arte, esperto di letteratura, archeologia, filosofia. Espone da una dozzina di anni. Le sue mostre sono state ospitate a Napoli, Potenza, Ravello, Maratea, Positano, Viterbo, Milano. A Roma ha fra l'altro tenuto due grandi mostre, “Lunario” e le “Mille e una seta”, nel museo del Vittoriano. “Le mille e una seta” è stata anche allestita a Berlino nella galleria Medial di Friedrichshain. Nel mese di luglio ‘07 ha tenuto la personale “Non sono solo Canzonette” presso il Palazzo Comunale di Viterbo. Hanno scritto di lui tra gli altri: Claudio Strinati, Marco Tonelli, Massimo Bignardi, Gabriele Simongini, Walter Veltroni, Gianni Borgna, Vincenzo Vita
Alexander Jakhnagiev – artista giovane e provocatorio, di segno e colore deciso, forte, immediato, esplosivo, a cui si arriva seguendo i rivoli della mente e del disegno a filimenti, spesso usa materia grumoso, scabrosa in un dialogo con la tela che porta a soluzioni instabili, mai definitivi. Romano di adozione da dieci anni è protagonista di provocazioni di impatto sociale che hanno lo scopo di mostrare le molteplici dimensioni della realtà; da ricordare tra le ultime “Sottosuoli”, la pittura interattiva con i barboni della capitale, “La pace ferita”, un’installazione multimediale partita dalla facciata della basilica di san Francesco ad Assisi e approdata sulla facciata di Palazzo Valentini a Roma sede della Provincia di Roma, “20 precari aspettano il treno”, installazione sui lavoratori precari in attesa del treno alla stazione Trastevere di Roma. Giornalista è autore della trasmissione “Colori” in onda su Roma Uno. Ha collaborato con “Arte”, “Il Giornale dell’Umbria”, “Teleperugia” e cura documentari politici per “Nessuno.Tv”. Scrive per la rivista “Terzocchio”
Immagine di Alexander Jakhnagiev.
Inaugurazione 4 ottobre 2007
Galleria Studio S
in via della Penna 59, Roma
Ingresso 1 euro