Le opere costituiscono una riflessione astratta sul trascorrere del tempo e si caratterizzano dal modo in cui reagiscono alle condizioni della luce. Una selezione di testi esposti a parete accompagna le piccole tempere su tela.
Personale
EIDOS Spazio Arte apre la stagione espositiva 2007/2008 con una mostra personale dell’artista romano Roberto Pace. L’artista ha realizzato per questa occasione un nuovo gruppo di lavori pensati per i due spazi affiancati della galleria. Le opere costituiscono una riflessione astratta sul trascorrere del tempo e si caratterizzano dal modo in cui reagiscono alle condizioni della luce. Trenta piccole superfici sottendono l’arco luminoso del giorno e nella geometria delle immagini Pace imbriglia e crea nuovi eventi, rafforza l’unione di visivo ed emotivo e ne sorprende gli equilibri.
Una selezione di testi esposti a parete accompagna l’esposizione ed è contrappunto integrativo della visione.
Nella prima stanza in piena luce si potrà vedere “Sonno di Giotto” 10 tempere all’uovo su tela, cm 20x20x5 ciascuna; nella seconda stanza tenuta in penombra, “La finestra” 20 acrilici su plexiglass nero, cm.12x12x0,6 ciascuno. L’impostazione aniconica di questi lavori abbandona l’idea di autoreferenzialità fino ad ora sottesa alla ricerca astratta per abbracciare ed abitare nuovamente il reale.
L’immagine dipinta torna ad essere lo specchio che copia non direttamente il mondo, ma piuttosto ne accoglie lo sguardo e rinvia ad una diversa metafora del visibile in modo visionario. I brevi testi esposti, quasi poesie in forma manualistica, sono nati in questi anni a ridosso del lavoro, non tanto per trovare dei contenuti, ma piuttosto ad esibirne il desiderio profondo; non vogliono sostituire il discorso critico ma essere semplice equilibrio tra senso e immagine.
“ – Il minimale che giunge a toccare il vuoto restituisce la tensione dell’origine. – La serie distilla gocce di teatralità implacabili; sorpresi che arrivino da così ridotte superfici. – Luce del quadro e luce del giorno impregnano i nostri due occhi con un tempo reso tangibile, quasi congelato – ”
Roberto Pace 2007
Questa mostra sviluppa ulteriormente la via intrapresa da Roberto Pace nell’esposizione “Doppio3verso” tenutasi nel 2002 alle “Scuderie Aldobrandini per L’Arte” di Frascati, in coppia con l’artista bolognese Roberto Rizzoli. In quell’occasione, gli stilemi propri dell’astrazione e della figurazione, assunti dai due autori, venivano sottratti sia alla griglia interpretativa storica che li vedeva contrapposti, che a quella postmoderna fondata sull’annullamento delle differenze e questo avveniva, secondo una precisa intenzione dei due artisti, senza dar luogo a contaminazione dei linguaggi, anzi ostentava un assoluto rigore stilistico.
L’opera di Pace era ispirata ai polittici sacri ma ne aggiornava la struttura sdoppiando in alto la pala centrale in due tele di grandi dimensioni e specularmente, in basso, moltiplicando virtualmente all’infinito la predella con una serie di piccoli quadri che dal centro della parete si dirigevano verso i lati aumentando progressivamente la distanza tra di loro. In tal modo la visione univoca di un’opera complessa era contrastata dalla dilatazione spaziale del lavoro, l’ordine gerarchico costretto a ridefinirsi dinamicamente a favore di percorsi aperti ed emotivi, suggeriti dalla mutevole interazione visiva che intrecciava immagini e bianco della parete.
E allora come oggi Roberto Pace affidava alla geometria, innervata e illuminata da un sensibilissimo e smaterializzato film pittorico, il compito di traghettare l’invenzione formale dal momento progettuale fin dentro la lettura dell’immagine, ricollocando l’apparire del disegno laddove si cumula l’attenzione del fruitore. Più recentemente con l’opera “12 Albe” esposta in “Anteprima”, mostra tenutasi nel 2005 alla Porta Blu Gallery di Roma in coppia con Mariano Macioci, Pace riconsiderava le modalità consuete dell’evento espositivo e i suoi elementi costitutivi; pittura, illuminazione e visione venivano forzati ad incontrarsi in un diverso equilibrio.
Entrando nella stanza debolmente illuminata tramite un foro circolare ritagliato nella parete dell’intercapedine dove era collocata una lampada a luce solare, i 12 dipinti allineati in alto lungo le pareti, apparivano vuoti, piccoli quadrati grigi. L’opera cominciava a rivelarsi solo dopo un certo intervallo di tempo, quando, abituandosi alle particolari condizioni visive ogni immagine veniva restituita all’osservatore in forma di alba materializzata nel suo tempo personale, epifania ripetuta in istanti che scomparivano e si ripresentavano durante la visita.
Inaugurazione: domenica 7 ottobre 2007 ore 10.30
Eidos Arte
Piazza Umberto I, 5 - Bassano Romano (VT)
Orario apertura: venerdì, sabato e domenica ore 10.30/13 e 17/20
Ingresso libero