Base
Firenze
via San Niccolo', 18R
055 679378 FAX 055 2207281
WEB
Peter Kogler
dal 9/10/2007 al 19/11/2007
mart-sab 17-20

Segnalato da

BASE Progetti per l'arte


approfondimenti

Peter Kogler



 
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9/10/2007

Peter Kogler

Base, Firenze

L'intervento di Kogler consiste in un complesso disegno su fondo bianco generato al computer che costituisce la pelle temporanea del pavimento dello spazio di BASE. Le immagini stereotipate di un cervello e di una mappa del mondo interferiscono soprammettendosi a 2 fasce decorative, che si stendono in un movimento ripetitivo.


comunicato stampa

Personale

BASE / Progetti per l'arte presenta mercoledì 10 ottobre dalle ore 18 l'opera di Peter Kogler appositamente concepita per lo spazio, in quest'occasione trasformato in una camera per e della visione. L'intervento di Kogler consiste in un complesso disegno su fondo bianco generato al computer che costituisce la pelle temporanea del pavimento dello spazio di BASE. Le immagini stereotipate di un cervello e di una mappa del mondo interferiscono soprammettendosi a due fasce decorative, l'una di colore rosso e l'altra di colore verde, che si stendono in un movimento ripetitivo all'interno dello spazio mettendo in connessione le due stanze. La presenza non invasiva di questi disegni crea un contrasto tra la superfice bidimensionale e percezione tridimensionale, tra ordine e caos, tra misurazione dello spazio e sua saturazione.

É un intervento che porta a riflettere sul concetto moderno di decorazione che assorbe in sé e rivitalizza le due opposizioni di figurativo e astratto. É inoltre un lavoro che mette a confronto il punto di vista della visione col punto di vista dall'opera come se si trattasse di un quadro con una visione psicofisica di immersione nell'opera (elementi che le ricerche degli Anni '90 hanno sondato, praticandoli insieme e coincidenti sebbene inconciliabili). Le vetrate dello spazio di Base, che lo separano dall'esterno, sono in questo caso dei filtri alternati di colore monocromo trasparente verde e rosso. A seconda del frammento da cui lo spettatore osserverà lo spazio interno otterrà un'immagine completamente diversa dall'altra. Solo percorrendo lo spazio e stando sopra la decorazione si potrà fruire di entrambi i due pattern che altrimenti dall'esterno, alternativamente e per effetto dei due filtri colorati apposti sui vetri, uno dei due sarà annullato dal filtro dello stesso colore. Quello che Kogler realizza è così un'opera sulla percezione: sull'inganno e sulla meraviglia della visione.

Peter Kogler, (Innsbruck, Austria, 1959) vive e lavora a Vienna. Il lavoro di Peter Kogler si sviluppa dal contesto della pittura postmediale, sviluppatasi negli anni ´80, nella quale si cerca di esprimere in forme d´installazione sempre più complesse le infinite possibilità dei nuovi media, fra i cui temi centrali c´è il rapporto fra spazio digitale virtuale e spazio reale e i possibili concatenamenti percettivi derivanti da questo rapporto. Il suo lavoro negli anni ha continuato a riflettere sulle potenzialità delle nuove tecnologie e sull'impatto di percezione del reale da parte del fruitore, ma usandoli come strumenti per articolare un intervento site specific per lo spazio in cui andava ad operare. Lo spazio riformulato e attraversato dalle immagini di Kogler diviene concreto e si dissolve allo stesso tempo come accadeva per il suo lavoro per il padiglione austriaco dell´Expo di Hannover.

Il lavoro di Peter Kogler si rifà a un concetto esteso di pittura, la quale, piú che semplice immagine bidimensionale, trasmette una sensazione di spazio tridimensionale. Andando oltre il problema che lo spazio all'interno del quadro e quello reale occupato dallo spettatore non possono essere mai compresenti crea con le sue opere una situazione spaziale che non solo dissolve tutti i parametri tradizionali della percezione dello spazio (nessun sopra, sotto, sinistra, destra, nessun primo piano, nessuno sfondo, nessuna prospettiva centrale), ma diventa anche occasione d´esperienza genuina dello spazio tridimensionale dell´immagine. Tra le sue numerose partecipazioni internazionali ricordiamo Secession Vienna alla 46 Biennale di Venezia nel 1995, la partecipazione alla Documenta X a Kassel nel 1997, alla Fondation Beyeler di Riehen e la personale al Kunsthaus di Bregenz nel 1999 e al Kunstverein di Hannover nel 2005.

BASE / Progetti per l'arte è un'idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell'arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell'arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno parte del collettivo di BASE / Progetti per l'arte: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori. Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwal Rockenshaub, Jonathan Monk che hanno presentato progetti inediti pensati per lo spazio di BASE. Prossime mostre: Carsten Nicolai, Armin Linke, Maurizio Mochetti, Diego Perrone, Nico Dockx, MIchael Snow, Lawrence Wiener...

Inaugurazione: Mercoledì 10 ottobre 2007, dalle ore 18

Base
via San Niccolo' 18R - Firenze
Orario: da martedì a sabato, dalle 17 alle 20
Ingresso libero

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