Trasparenze. I ritmi e le concatenazioni tra le parti si articolano attraverso le sovrapposizioni di campiture, sempre geometriche, leggermente colorate. Con la vaporizzazione del colore l'artista ottiene elementi figurali che vanno progressivamente impallidendo.
Trasparenze
Le “Trasparenze”. I ritmi e le concatenazioni tra le parti si articolano attraverso le sovrapposizioni
di campiture, sempre geometriche, leggermente colorate.
Le sfumature del colore, attenuate con la vaporizzazione dello stesso, permettono di sovrapporre
più piani e di intersecare più volte elementi figurali che vanno progressivamente impallidendo. Ne
risultano così incroci e sovrapposizioni di colori che danno luogo a risultati cromatici veramente
insoliti ed interessanti, connubi e combinazioni assai difficili da ricreare e che rappresentano la
novità cromatica di queste opere.
Su superfici piane di fondo si articolano spesso in primo piano strutture geometriche aperte, a linea
spessa, che fanno da accompagnamento ritmico alle figure sottostanti, dando all’insieme una
struttura portante nelle cui maglie si sviluppano i vari rapporti cromatici.
L’arte è fatta di rapporti e mai come in queste opere l’empatia fra le parti è così strettamente
correlata.
La partitura orchestrale sta tutta scritta in verticale su una pagina mentre la disposizione degli
orchestrali è su tre piani: altezza, larghezza e profondità. Questo accorgimento è adottato per
permetterci un ascolto stereofonico ottenuto proprio dalla diversa collocazione spaziale dei vari
strumenti, ciò che comporta un ascolto più completo e bilanciato.
Lo stesso tipo di fruizione dello spazio viene adottata nelle mie opere così da creare una tessitura,
ben bilanciata, su più piani visivi.
Si possono compenetrare i vari strati cromatici in fase analitica traendone alla fine una “summa”
compositiva diversa dalla semplice addizione dei vari piani di cui l’opera è composta. È la stessa
operazione di assemblaggio di un oggetto industriale (ad es. l’automobile) in cui la somma delle
singole parti, di per sé solo parzialmente utili, produce poi un oggetto nuovo, unico, ricco di molte
proprietà finalizzate al buon funzionamento dell’oggetto.
Capire l’opera d’arte significa poterla fruire globalmente, non solo da un punto di vista visivo ed
estetico, ma anche da uno filosofico o sociale, per non parlare dei risvolti psicologici sottili che
guidano, senza apparire, ogni nostro lavoro creativo.
Silvano Battistotti
Immagine: Trasparenze n.17, 2004, Acrilico su laminato plastico cm.34,6x33,7
Vernissage il 15.10.2007 ore 19.00
arteGioia107
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