Giovanni Albanese
Philippe Antonello
Matteo Basile'
Davide Bramante
Gea Casolaro
Paolo Consorti
Paola Gandolfi
Masbedo Cristiano Pintaldi
Max Rohr
Gianluigi Toccafondo
Adrian Tranquilli
Gianluca Marziani
La mostra indaga il rapporto che si instaura tra l'arte visiva e le regole linguistiche del cinema. Pittura, video, scultura, disegno fotografia: vari linguaggi in un incrocio simmetrico tra forme espressive. Opere di: Matteo Basile', Davide Bramante, Gea Casolaro, Masbedo ed altri. A cura di Gianluca Marziani.
Il progetto Melting Pop prende forma compiuta
a cura di Gianluca Marziani
La galleria artsinergy inaugura il suo spazio romano con la mostra Melting Cinema curata da Gianluca Marziani. Gli artisti coinvolti sono: Giovanni Albanese, Philippe Antonello, Matteo Basilé, Davide Bramante, Gea Casolaro Paolo Consorti, Paola Gandolfi, Masbedo Cristiano Pintaldi, Max Rohr, Gianluigi Toccafondo e Adrian Tranquilli.
MELTING POP è il titolo di un progetto multidisciplinare ideato nel 2001 da Gianluca Marziani. Tutto è partito con un libro pubblicato per Castelvecchi e un progetto espositivo che ha preso forma nel 2003 al Palazzo delle Papesse di Siena. Da quel momento sono nati ulteriori mostre e progetti specifici, convegni, pubblicazioni e un sito-progetto con l’indirizzo http://www.meltingpop.net.
MELTING POP, ovvero…
Combinazioni tra l’arte visiva e gli altri linguaggi creativi
Combinazione e non più Contaminazione
(Ieri) Contaminare manteneva le identità originarie dei singoli linguaggi
(Oggi) Combinare crea la fisionomia multiforme del ventunesimo secolo
Combinare possiede un’attitudine pop e una visionarietà realizzabile
Il Melting Pop come sistema trasversale, scomposto, indefinibile
Pop perché la trasversalità vuole una comunicazione fluida
Pop perché l’identità culturale degli anni Sessanta ha contagiato il presente
Pop perché (ogni giorno di più) comunicazione è potere
Nel Melting Pop i linguaggi interagiscono in maniera organica e naturale
La combinazione crea una fusione linguistica multiforme e parziale
MELTING CINEMA è uno dei capitoli con cui il Melting Pop prende forma compiuta. Il rapporto si instaura tra l’arte visiva e le regole linguistiche del cinema. In particolare tra alcuni artisti italiani e le molteplici modalità con cui si plasmano l’immagine e l’immaginario cinematografico. Pittura, video, scultura, disegno fotografia: vari linguaggi in un incrocio simmetrico tra forme espressive. Un’arte al confine tra l’integrità del proprio status e la metamorfica dimensione del cinema.
Giovanni Albanese, artista e autore di film per il grande schermo, presenta alcune sculture che mostrano il suo costante dialogo tra l’immaginario fisso dell’arte e la soluzione dinamica del cinema. Philippe Antonello, ormai da diversi anni, documenta i più importanti set del cinema italiano ma anche alcune produzioni americane che passano per l’Italia. Un occhio d’autore che agisce sulla realtà del film con taglio anomalo e seria qualità iconografica. Matteo Basilé si muove tra immagini fotografiche e videoinstallazioni, lavorando sul set scenografico con la dimensione della pittura e la coscienza teatrale del cinema postmoderno. Davide Bramante lavora sul principio fotografico della doppia esposizione, costruendo immagini che hanno la potenza delle dissolvenze incrociate.
Per l’occasione vedremo quadri in cui vengono amalgamate le sequenze di alcuni importanti film. Gea Casolaro ricostruisce la memoria di location storiche del cinema, ricreando una dialettica tra la cronaca attuale e la memoria filmica di quel luogo. Paolo Consorti ha realizzato un film che mette in moto il proprio immaginario pittorico. Una visione dantesca dove l’estasi degli inferi si distende nei campi lunghi dal cuore barocco e dal linguaggio universale. Paola Gandolfi crea un fascinoso cortocircuito tra il disegno pittorico e la sequenza dinamica del cortometraggio. Un viaggio nella complessità femminile sul filo della lenta tessitura figurativa.
Masbedo costruiscono progetti video con tutta la precisione del cinema. Il duo ricrea storie ad alto carico emozionale e impeccabile costruzione figurativa. Giusto esempio per mostrare le migliori potenzialità della videoarte italiana. Cristiano Pintaldi ha ideato un linguaggio pittorico che ricostruisce le dinamiche scientifiche del pixel. Una riflessione sul cuore stesso dell’immagine attraverso il gesto zen di un nuovo divisionismo elettronico. Max Rohr usa la pittura per inventare narrazioni intense, eventi da thriller, frangenti dove la fantasia manda in cortocircuito le dinamiche del racconto pittorico. Gianluigi Toccafondo dipinge le sue visioni di un mondo surreale e liquido, agendo su una foliazione sequenziale che mantiene la forma metrica del cinema. Adrian Tranquilli analizza la cultura del supereroe in un incastro di linguaggi ed energie espressive. Dal video alla scultura, passando per il disegno e le immagini digitali, le sue opere esaltano l’impegno morale con icone dall’impatto indimenticabile.
Artsinergy
Via Capo d'Africa, 46 - Roma
dal lunedi al venerdi dalle 16 alle 20
Ingresso libero