Teatro Manzoni
Milano
via Manzoni, 42
02 7636901 FAX 02 76005471
WEB
F.Cole Quartet
dal 27/10/2001 al 28/10/2001
02 7636901

Segnalato da

Viviana Allocchio




 
calendario eventi  :: 




27/10/2001

F.Cole Quartet

Teatro Manzoni, Milano

...and Woody Herman Orchestra. The Band That Plays The Blues.Per la prima volta insieme il più acclamato cantante di jazz e una leggendaria orchestra, nell'unica data in Italia: oggi 'Aperitivo in Concerto' ospiterà un evento musicale di grande rilevanza musicale e spettacolare.


comunicato stampa

domenica 28 ottobre 2001 ore 11

Per la prima volta insieme il più acclamato cantante di jazz e una leggendaria orchestra
Unica data in Italia

FREDDY COLE QUARTET
& WOODY HERMAN ORCHESTRA
The Band That Plays The Blues

voce e pianoforte
Freddy Cole

chitarra
Jerry Byrd

contrabbasso
Herman Burney

batteria
Curtis Boyd

direzione, sassofoni soprano e tenore, clarinetto
Frank Tiberi

trombe
Kerry McKillop
Walter White
Donald Downes
Barry Ries
Steve Smyth

tromboni
John Fedchock
Paul McKee
Mark Lusk

sassofoni
John Gunther, tenore
John Nugent, tenore
Mike Brignola, baritono e clarinetto basso

pianoforte
Chip Stephens

contrabbasso
Chuck Bergeron

batteria
Scott Neumann

Domenica 28 ottobre 2001, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni di Milano (via Manzoni, 42), "Aperitivo in Concerto" ospiterà un evento musicale di grande rilevanza musicale e spettacolare: per la prima volta insieme, si esibiranno una fra le storiche formazioni orchestrali americane, la Woody Herman Orchestra, e il più apprezzato e interessante cantante sulla scena jazzistica di oggi, Freddy Cole.
L'orchestra di Woody Herman ha contribuito a forgiare un'epoca nella storia della musica americana dell'immediato secondo dopoguerra, prima compagine bianca ad affrontare con coerenza il trapasso dallo Swing al rivoluzionario be bop, accompagnandone l'evoluzione stilistica che doveva condurre al cosiddetto cool jazz.
Formazione celeberrima, popolarissima per più decenni, prediletta persino da un artista come Igor Stravinskij (che proprio per essa doveva scrivere un capolavoro come Ebony Concerto), la Woody Herman Orchestra, dopo la morte del suo leggendario leader, ha perpetuato un repertorio fattosi particolarmente cospicuo con il passare degli anni; Herman, infatti, non si volle fermare al materiale che gli aveva dato il successo, ma lungo tutto il prolungato arco della sua carriera si tenne au courant, con grandissima curiosità intellettuale e con un'eccezionale capacità di individuare e ingaggiare i migliori giovani talenti sulla scena.
L'orchestra di Herman è oggi affidata alla direzione di uno fra i migliori solisti emersi nel corso della leadership hermaniana, il sassofonista Frank Tiberi, ed essa comprende numerosi artisti che hanno abitualmente collaborato con lo stesso Herman, e altri che, di eccezionale abilità tecnica (basti menzionare John Nugent e Mike Brignola), si riallacciano a un modello improvvisativo che ancora oggi esibisce i tratti della più attuale modernità.
Le grandi formazioni orchestrali popolari e jazzistiche (vera e propria "palestra" improvvisativa la cui spettacolarità e alta qualità musicale "Aperitivo in Concerto" intende rilanciare: quello con la Woody Herman Orchestra, infatti, è il primo di tre appuntamenti, cui parteciperanno anche la Vanguard Jazz Orchestra e la Count Basie Orchestra) hanno significato, per la cultura americana, anche un inscindibile connubio con il canto, si trattasse esso del celebrato crooning di cantanti bianchi come Frank Sinatra o Mel Tormé, o lo stile più corposo e aggressivo di cantanti africani-americani come Eddie Jefferson o Billy Eckstine. Freddy Cole, fratello del leggendario cantante e pianista Nat "King" Cole (del quale evoca, con grande intelligenza interpretativa e altrettanta originalità, parte del repertorio), è oggi il più affermato solista di canto sulla scena americana: vincitore di numerosi Grammy Award, egli è interprete di eccezionali qualità espressive, oggi ulteriormente affinate da un approccio di notevole sofisticazione e di superba flessibilità ritmica. La presenza di un artista di tale livello a fianco dell'orchestra un tempo guidata da Woody Herman costituisce ulteriore tributo a un'epoca di straordinario fascino, la cui carica evocativa non si è assolutamente dissipata, permettendo ancora oggi di apprezzare una serie di valori musicali di rilevante importanza, in cui l'impegno artistico si coniuga con un trascinante senso dello spettacolo e dell'intrattenimento.

FREDDY COLE
Nato a Chicago nel 1931, Lionel Frederick Cole, fratello del celebrato pianista e cantante Nat "King" Cole e zio della apprezzata cantante Natalie Cole, inizia un'attività musicale dopo che un incidente gli impedisce una desiderata carriera nel football americano. Dall'età di 16 anni inizia a esibirsi come cantante e pianista in numerosi gruppi locali, perfezionando i suoi studi presso il Roosevelt Institute.
Influenzato inizialmente dalla musica religiosa africana-americana (il padre era un predicatore anabattista), grazie al fratello Nat viene a contatto con artisti quali Earl Hines, Oscar Peterson, Teddy Wilson, Count Basie e Dizzy Gillespie, che non solo lo influenzano ma lo incoraggiano a proseguire i suoi studi. Cole si iscrive perciò alla Juilliard School of Music a New York, dove si trasferisce nel 1951 e dove inizia a collaborare, fra gli altri, con Kenny Burrell, Kenny Dorham, Al Hibbler, Shirley Bassey, Lester Young e John Coltrane. Diplomatosi al New England Conservatory di Boston, inizia a lavorare come free lance, dopo brevi collaborazioni con Earl Bostic e Billy Eckstine. Nel 1952 incide il primo disco a suo nome, ottenendo subito un ampio successo con The Joke's On Me, cui segue Whispering Grass l'anno dopo. Da allora Cole ha costruito progressivamente una carriera che ne ha fatto il più sofisticato ed espressivo cantante jazz sulla scena mondiale, facendosi apprezzare per la sua eccezionale flessibilità ritmica, il suo acutissimo senso dello swing e per un fraseggio particolarmente ricco di chiaroscuri. I numerosi dischi a suo nome sono stati, non a caso, premiati più volte con il prestigiosissimo Grammy Award.

WOODY HERMAN ORCHESTRA
Collaboratore per lunghi anni del band-leader e clarinettista Woody Herman, il ben noto sassofonista Frank Tiberi, strumentista dalle doti eccezionali, ha da varî anni (per l'esattezza dal 1986, pochi mesi prima della morte del fondatore) assunto la guida della mitica Woody Herman Orchestra, mantenendola agli eccezionali livelli di trascinante creatività che la caratterizzavano quando lo stesso Herman era ancora in vita. Negli ultimi dieci anni, negli Stati Uniti come altrove, è tornata a farsi forte la richiesta, da parte del pubblico, di ascoltare quelle formazioni orchestrali che -oltre ad avere caratterizzato per decenni la musica americana- hanno costituito esperienza formativa fondamentale per intere generazioni di strumentisti di valore.
Oggi la Woody Herman Orchestra perpetua, senza vetusti criteri di facile filologia, una tradizione particolarmente ricca di valori musicali e spettacolari, attingendo sia a un repertorio ormai storicizzato (come dimostrano i sempre efficaci arrangiamenti di pagine quali Four Brothers, Apple Honey, Bijou, Early Autumn, At The Woodchopper's Ball, Take the "A" Train, Perdido, Northwest Passage) che a quello contemporaneo, come prova l'inserimento nel repertorio di composizioni quali Countdown, Giant Steps, The Raven Speaks, La Fiesta, Central Park West, Watermelon Man e molte altre ancora.
Il nuovo Herd (come si sa, le varie edizioni dell'orchestra hermaniana venivano definite con il termine herd, cioè "gregge") oggi guidato da Frank Tiberi conserva la prorompente vitalità e la eccezionale versatilità di quell'approccio hard swinging forgiato da Herman negli anni Quaranta e Cinquanta, e poi mantenuto sino alla scomparsa del leader. Arricchita nelle sue fila da strumentisti di straordinario valore, l'odierna Woody Herman Orchestra continua a offrire performance musicali in cui la spettacolarità si sposa a una grande creatività.

FRANK TIBERI
Nato nel 1928, Frank Tiberi, uno fra i migliori sassofonisti oggi sulla scena americana, inizia lo studio del clarinetto all'età di otto anni. Esordisce professionalmente all'età di tredici anni, esibendosi nei gruppi e nelle orchestre di Bob Chester, Benny Goodman, Urbie Green, Duke Ellington e Dizzy Gillespie. Profondamente colpito e influenzato dall'arte di Coltrane, studia a lungo l'opera di quest'ultimo e seguendone costantemente l'attività. Attivo negli studi di registrazione come orchestrale nel corso degli anni Sessanta, entra a far parte della formazione guidata da Woody Herman nel 1969, partecipando a numerose e pluripremiate incisioni.
Dopo la morte di Herman, assume la guida dell'orchestra hermaniana, continuando anche una propria attività come leader di gruppi musicali e collaborando con artisti quali Tom Harrell, Harold Danko, Rufus Reid, Joe Lovano, George Garzone. Svolge inoltre attività come insegnante presso la celebre Berklee School of Music di Boston.

per ulteriori informazioni:
Viviana Allocchio
Iniziative Speciali Teatro Manzoni
Palazzo Canova, VII° piano Centro Direzionale
20090 MILANO 2 (Segrate)
tel.: 0221025118
fax: 0221025110
TEATRO MANZONI
via Manzoni, 42 - Milano
tel.: 02 7636901
DOMENICA MATTINA, ORE 11.00
Biglietto ingresso: Lit. 20.000
Ridotto giovani: Lit. 15.000

IN ARCHIVIO [36]
Aperitivo in Concerto
dal 7/2/2015 al 7/2/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede