In mostra 20 opere, alcune di grande formato, dove folle innumerevoli si ammassano dentro interminabili mercati, affollano improbabili corsie di ospedali, sciamano sulle spiagge cittadine.
Maurus M. Malikita, tanzaniano, è il rappresentante più interessante di quella generazione di artisti che hanno ripreso e sviluppato i temi e i colori del grande outsider Edward Saidi Tinga Tinga, prematuramente scomparso nel 1972, ucciso accidentalmente dalla polizia di Dar Es Salaam.
Come George Lilanga, Malikita è makonde. Ma i suoi temi non hanno alcuna relazione con l’animismo: egli è tutto dentro il pop(olare) africano, con i suoi quadri nei quali vige la regola dell’‘horror vacui’.
Folle innumerevoli si ammassano, con i loro grandi occhi sgranati, dentro interminabili mercati, affollano improbabili corsie di ospedali, sciàmano sulle spiagge cittadine.
Tutto è rumore, colore, frenesia. Malikita è l’anima e la coscienza estatica delle grandi città africane.
Per le opere qui esposte, Malikita ha vinto il premio della Prima Edizione della Biennale Internazionale d’Arte di Malindi nel 2007.
La mostra è realizzata in collaborazione con la Fondazione Sarenco, si compone di 20 opere, alune delle quali di grande formato.
Inauguarzione 15 novembre 2007 alle 18.30
L'artista sarà presente all’inaugurazione
Fabbrica Eos
piazza Baiamonti, 6 Milano
Ingresso libero