7 installazioni site specific ideate per questa mostra, da "La citta' e i profumi" a "Le Porte di Samarcanda" per arrivare a "La Barca", una canoa sospesa su un mare di sale, composte di elementi realizzati tra il 2000 e il 2007, ad ognuna delle quali e' dedicata una sala al pianterreno di Palazzo Forti, che creano suggestioni impalpabili, ma allo stesso tempo coinvolgenti. A cura di Giorgio Cortenova con la collaborazione di Patrizia Nuzzo.
A cura di Giorgio Cortenova con la collaborazione di Patrizia Nuzzo.
“Le città invisibili” è la mostra dedicata a Medhat Shafik con cui viene inaugurata la nuova stagione espositiva della Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti. Dopo il lungo impegno de “Il Settimo Splendore. La modernità della malinconia”, la rassegna conclusa a fine luglio al Palazzo della Ragione, continua l’attività di ricerca e di indagine della galleria attorno a quelle figure del panorama artistico internazionale che hanno saputo arricchire e rinnovare i linguaggi dell’arte.
La mostra “Le città invisibili”, curata da Giorgio Cortenova, direttore di Palazzo Forti, riporta a Verona l’artista egiziano vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1995 per il Padiglione Egitto, ormai di casa a Palazzo Forti con la sua suggestiva installazione “La dimora del poeta” che occupa la “Sala dell’Orgia” affrescata con un artificioso trompe l’oeil ottocentesco.
L’artista, nato a Il Cairo, da trent’anni cittadino italiano, coniuga le suggestioni e i colori dell'arte orientale con le più avanzate tecniche compositive delle avanguardie occidentali. Sette sono le installazioni site specific ideate per questa mostra, da “La città e i profumi” a “Le Porte di Samarcanda” per arrivare a “La Barca”, una canoa sospesa su un mare di sale, composte di elementi realizzati tra il 2000 e il 2007, ad ognuna delle quali è dedicata una sala al pianterreno di Palazzo Forti, che creano suggestioni impalpabili, ma allo stesso tempo coinvolgenti.
Strutture in metallo sottilissime, ampolle di vetro leggerissimo sospese nel vuoto, garze semitrasparenti che lasciano intravedere la luce sono i materiali con cui l’artista costruisce queste otto città, luoghi a metà tra la filosofia dell’intimo e la vita brulicante dei suk, felice incontro tra il taglio sulla nuda pietra dell’antico Egitto e il segno irruente dell’arte contemporanea. Questi lavori restituiscono l’uomo alla sua dimensione più autentica, rintracciando e disegnando i territori dell’anima di ciascuno di noi e invitando ad assaporare lentamente l’essenza della vita. Un percorso nell’anima, attraverso profumi, colori, stoffe che evocano terre lontane e che affondano nella memoria ancestrale del mondo.
A completare la rassegna un esauriente catalogo, pubblicato dalla casa editrice Damiani di Bologna, con un interessante dialogo tra Giorgio Cortenova e Maurizio Bernardelli Curuz e i saggi di Patrizia Nuzzo e Sabrina Baldanza oltre ad un ricco apparato bio-bibliografico, corredato di fotografie a colori delle opere.
Interverranno alla conferenza stampa e alla vernice l’Assessore alla Cultura, Erminia Perbellini, Giorgio Cortenova, direttore di Palazzo Forti e curatore della mostra e Medhat Shafik.
Ufficio Stampa
Maria Marinelli
tel. 045 8001903 (int. 3)
fax 045 8003524
e-mail: palazzoforti.press@comune.verona.it
Inaugurazione 16 novembre 2007, ore 17.30
Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti
Volto Due Mori, 4 (C.so Sant’Anastasia) Verona
Ingresso intero: 5 euro, ridotto: 4 euro, ridotto speciale: 3 euro