Centro Espressioni Cinematografiche
Udine
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Lo sguardo dei maestri
dal 6/11/2001 al 20/2/2002
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6/11/2001

Lo sguardo dei maestri

Centro Espressioni Cinematografiche, Udine

Max Ophuels: il piacere, la visione, il disincanto. Dopo Robert Bresson, Luis Bunuel e Jacques Tati, 'Lo sguardo dei maestri' affrontera', nella sua quarta edizione, un autore dotato di un incredibile virtuosismo tecnico: Max Ophuels. Straordinario creatore di forme, Ophuels è il cineasta del piacere dello sguardo. Come per le precedenti edizioni la manifestazione, si comporrà della retrospettiva dei suoi film, che si svolgerà contemporaneamente a Udine e a Pordenone, e di un convegno internazionale di studi che avrà luogo a Pordenone.


comunicato stampa

quarta edizione
Max Ophüls: il piacere, la visione, il disincanto

retrospettiva dei film:
Udine e Pordenone, 7 novembre 2001 - 20 febbraio 2002
convegno internazionale di studi:
Pordenone: 1 e 2 febbraio 2002

Centro Espressioni Cinematografiche, Udine - Cinemazero, Pordenone
La Cineteca del Friuli, Gemona
Universita’ degli Studi di Udine - Consorzio Universitario di Pordenone
e con il supporto di
Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone


Dopo Robert Bresson, Luis Buñuel e Jacques Tati, "Lo sguardo dei maestri" affronterà, nella sua quarta edizione, un autore dotato di un incredibile virtuosismo tecnico: Max Ophüls.
Straordinario creatore di forme, Ophüls è il cineasta del piacere dello sguardo. Amato da Truffaut che lo considerava il miglior regista francese insieme a Jean Renoir e da Stanley Kubrick che dichiarò di essersi ispirato a lui per tutto il suo lavoro, Max Ophüls, scomparso nel 1957, stranamente dimenticato in Italia, sarà il protagonista assoluto della quarta edizione dello 'Sguardo dei maestri'.

Come per le precedenti edizioni la manifestazione, organizzata dal Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, Cinemazero di Pordenone, La Cineteca del Friuli di Gemona, in collaborazione con l'Università di Udine e il Consorzio Universitario di Pordenone, si comporrà della retrospettiva dei suoi film, che si svolgerà contemporaneamente a Udine e a Pordenone, e di un convegno internazionale di studi che avrà luogo a Pordenone.
La retrospettiva si svolgerà dal 7 novembre al 20 febbraio (al Cinema Ferroviario di Udine e al Cinemazero di Pordenone), mentre il convegno internazionale di studi, che vedrà coinvolti i maggiori studiosi della opera di Ophüls offrendo anche la possibilità di ascoltare le testimonianze di alcuni suoi collaboratori, si terrà a Pordenone l’1 e il 2 febbraio del 2002.

MAX OPHÃœLS (Maximilian Oppenheimer), regista raffinato di forte ispirazione letteraria, occupa un posto riservato ai classici eppure i suoi film sono conosciuti soltanto da una schiera ancora troppo esigua di spettatori.
Ecco perché è necessario approfondire la figura di chi ha dato al cinema una forma nuova di scrittura.
Max Ophüls nasce in Germania nel 1902, ma alla fine della prima guerra mondiale opta per la nazionalità francese. Una decisione questa che condensa involontariamente la posizione della sua arte che oggi, a ciclo concluso, può essere ritenuta a cavallo delle due opposte civiltà: quella francese e quella tedesca. Della prima possiede la grazia, l'eleganza, l'ironia, la chiarezza; la seconda, può essere inquadrata sullo sfondo del vecchio romanticismo tedesco. Comincia ad occuparsi di regia teatrale nel 1923 curando anche la messa in scena di opere di Mozart, Verdi, Offenbach. Di questa ultima esperienza rimane traccia in alcuni suoi film dove domina in ogni fotogramma una diffusa musicalità che costituisce uno degli incanti maggiori della sua arte e dove la sceneggiatura ha piuttosto l'aria di essere una partitura. Max Ophüls arriva al cinema nel 1930 con Liebelei (Amanti folli) tratto da un racconto di Arthur Schnitzler; da allora lavora in Germania, Austria, Francia, Olanda, approdando, prima di rientrare a Vienna, anche a Hollywood, dove gira ben cinque film tra cui Letter from an Unknown Woman (Lettera da una sconosciuta,1948) considerata un'opera di squisita fattura e trepidante poesia. Caratteristica dei suoi film: essere la trasposizione cinematografica di grandi classici della letteratura; da Schnitzler a Maupassant, da Zweig a Goethe. E' a Vienna, però, che gira il suo film più famoso, La ronde (1950), mentre il suo ultimo film, a chiusura di una carriera che comprende 21 lungometraggi e alcuni cortometraggi, è Lola Montés tratto da un romanzo di Saint-Laurent, girato nel 1956 a colori e in Cinemascope.

Ufficio Stampa:
Centro Espressioni Cinematografiche
Sabrina Baracetti
0432.299545
Cinemazero
Sara Moranduzzo
0434.520404
e-mail: czeropress@tin.it

Cinema Ferroviario-Udine
Cinemazero-Pordenone
Centro Espressioni Cinematografiche, Via Villalta 24 - 33100 Udine

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