Quartiere San Donato
Bologna
via San Donato, 68

Container
dal 18/11/2007 al 18/11/2007
16 - 19
051 5877068
WEB
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18/11/2007

Container

Quartiere San Donato, Bologna

Laboratorio dinamico sul territorio, operativo nel corso dell'anno 2007-2008 all'interno del progetto "Sposta il tuo centro. Quartiere San Donato. Citta' di Citta'". Tutti gli interventi artistici sono stati progettati come strumento di avvicinamento/conoscenza e avvio di un processo di riflessione e trasformazione antropologico-sociale dello spazio metropolitano, a partire dai suoi caratteri essenziali e dalle sue peculiarita'. A cura di Mili Romano e di Gino Gianuizzi.


comunicato stampa

a cura di Mili Romano e di Gino Gianuizzi

Laboratorio dinamico sul territorio e segnale di “lavori in corso”, spazio di produzione e pratica di public art, CONTAINER osservatorio- laboratorio mobile di arte pubblica è operativo nel corso dell’anno 2007-2008 all’interno del progetto “Sposta il tuo centro. Quartiere San Donato. Città di Città”. Sua caratteristica è la trasversalità e esso si offre al progetto come tramite con la strada e le varie zone del quartiere, riferimento all’esterno non solo per gli artisti coinvolti nel progetto ma per tutti gli abitanti delle sue varie aree e per tutti i laboratori che al progetto più generale contribuiscono come generatori di energie di ricerca propulsiva (Piazza delle Culture-Conoscenza del quartiere-La qualità dell’abitare nell’edilizia pubblica-Le narrazioni-Un quartiere in trasformazione-Il verde urbano in San Donato-Nuovi sguardi sull’architettura-Il sito web).

Tutti gli interventi artistici sono stati progettati come strumento di avvicinamento/conoscenza e avvio di un processo di riflessione e trasformazione antropologico-sociale dello spazio metropolitano, a partire dai suoi caratteri essenziali e dalle sue peculiarità. Loro premessa fondamentale è che l’esperienza artistica, concepita non più soltanto come intervento meramente decorativo o di “intrattenimento”, possa affermarsi come un utile sussidio alla “trasformazione” partecipata del territorio: per ingenerare la consapevolezza di una qualità urbana più alta, primo passo verso la valorizzazione dell’identità del luogo e del senso di appartenenza. Alessandra Andrini, Maria Pia Cinque, Cinzia Delnevo, Emilio Fantin, Anna Ferraro, Sabrina Muzi, Chiara Pergola, Maria Vittoria Perrelli, Mili Romano, Monika Stemmer, Adriana Torregrossa, Zimmerfrei, gli artisti coinvolti nell’iniziativa, attivano questo percorso a partire da lunedì 19 novembre attraverso progetti artistici nati dalla preliminare conoscenza del contesto urbanistico e sociale, dalle relazioni con gli abitanti e, di conseguenza, “riconosciuti” e condivisi dalla collettività perché risultato di una partecipazione attiva.

Lunedì 19 novembre dalle 16.00 alle 19.00 CONTAINER osservatorio- laboratorio mobile di arte pubblica incontra gli abitanti del quartiere e quanti vorranno intervenire per un primo momento di conoscenza e di scambio.

Nel corso del pomeriggio saranno proiettati materiali di documentazione delle prime fasi del lavoro insieme con altri materiali utili a illustrare le modalità di intervento adottate dagli artisti, portando elementi concreti al dibattito intorno all’arte pubblica. Non si può definire l’arte pubblica con una breve formula univoca e certamente non è pensabile subordinarla all’attività di pianificazione urbanistica come strumento complementare di [ri] qualificazione dello spazio urbano. L’elemento di novità di questo progetto sta proprio nella volontà di affrontare un tema complesso assumendone la complessità e non riducendola attraverso l’adozione di formule semplificatrici la cui unica funzione finirebbe per essere quella di dare pubblicamente conto di un risultato apparente e appariscente, secondo un costume che privilegia il momento finale e celebrativo al percorso e al lavoro permanente sul campo.

Dopo questo primo posizionamento nell’area antistante la vecchia sede del quartiere, il CONTAINER si sposterà per tre volte: a fine gennaio sarà in Piazza Costituzione anche in occasione di ARTEFIERA, fra marzo e aprile sarà presente nell’area antistante la biblioteca Luigi Spina non lontano dal “Virgolone” del Pilastro e infine davanti al Centro interculturale Zonarelli in via del Lavoro.

Interverranno, insieme ai curatori e agli artisti: Riccardo Malagoli (Presidente Quartiere San Donato), Micaela Guarino (Consigliera Quartiere San Donato), Matilde Callari Galli (Istituto Gramsci), Piero Orlandi (Istituto Beni Culturali).

Non mancheranno dolcetti, musica e vin brulé.

I progetti degli artisti:

L’intervento di Alessandra Andrini si muove sul problematico senso di identità e di appartenenza che legano il Pilastro ed i suoi abitanti. Il progetto lavora sull’ossatura di un meccanismo pubblicitario"di strada" legato alla moda, relativamente recente ma già fortemente consolidato, in cui si possa riconoscere trasversamente la cultura giovanile e che in qualche modo sia in grado di ribaltare, attraverso una forma autoironica, qualsiasi valenza preconcetta.

Maria Pia Cinque invaderà lo spazio esterno del Container e le zone limitrofe con i suoi omini e, con il “Progetto Polaroid ”, percorrerà il territorio e avvicinerà direttamente gli abitanti realizzando il loro ritratto. Nel naturale e progressivo avvicinamento fra l’artista e gli abitanti e nello scambio di disegni, fotografie e storie si ricostruirà una mappatura emotiva dell’intero quartiere.

Il progetto di Cinzia Delnevo nasce dall’idea che la persona nata dall’unione di due genitori di diversa nazionalità sia il frutto dell’unione di due “Bellezze”. Wandering Beauties si propone di conoscere e di incontrare persone corrispondenti a questi requisiti e di documentare fotograficamente questi incontri. Successivamente il materiale fotografico ottenuto verrà messo a disposizione delle persone che hanno collaborato alla realizzazione del progetto e verrà esposto in un luogo pubblico.

Emilio Fantin ha ideato la realizzazione di una sorta di contest aperto a tutti gli abitanti del Quartiere: “Performance Day” sarà la fase finale di un lavoro di relazione condotto dall’artista e da suoi collaboratori. I partecipanti sono invitati a prodursi nell’azione più “acrobatica” di cui siano capaci, ma qui per “acrobatico” si intende qualunque gesto, qualunque abilità. I performers si sfideranno uno contro l’altro, a eliminazione, fino a designare i due sfidanti finali.

Il progetto di Anna Ferraro “Segnali di vita” consiste nella produzione di una segnaletica stradale parallela a quella istituzionale, realizzata in stretta collaborazione con gli abitanti del quartiere San Donato. La nuova segnaletica potrà essere verticale o orizzontale e racconterà le abitudini, le esigenze, le dinamiche relazionali e, in generale, il rapporto che gli abitanti di S. Donato hanno con il loro spazio abitativo. Come spesso accade in ogni città e in ogni quartiere, gli abitanti suppliscono alle carenze di infrastrutture o partecipano all’abbellimento dell’ambiente in cui vivono in modo intelligente ed efficace: allestendo punti di incontro con sedie e tavolini, creando angoli verdi, coltivando orti, prendendosi cura degli animali. Questi piccoli gesti di “appaesamento” vengono ad avere una funzionalità particolare, frutto di creatività spontanea, assolutamente non prevedibile.

Sabrina Muzi progetta la realizzazione di un'installazione disseminata in alcune aeree verdi del quartiere San Donato prossime agli edifici: ambiente naturale e "vissuto" umano dialogano per creare un percorso estetico/ideale in cui alberi, tessuti ed abiti si intrecciano, dando forma a zone festose, piccole oasi in cui sostare.

Chiara Pergola indaga il limite sottile del rapporto tra spazio pubblico e spazio privato, disseminando nello spazio pubblico di via San Donato, originario accesso alla città dalla campagna circostante, piccoli soprammobili che gli abitanti vorranno offrire in dono. Questi oggetti, portati fuori dall'ambito domestico con la loro varietà di stili e significati, scherzosi, improbabili o enigmatici, diverranno il simbolo di uno spazio eterogeneo condiviso.

Il “Parallel project” di Maria Vittoria Perrelli vuole rendere visibile - in collaborazione con il collettivo New Global Vision che si occupa di produzioni indipendenti- un archivio di materiali non ufficiali e underground che comprendono video e immagini che passano dall’attivismo politico all’arte, dalla musica fino ai più sperimentali cortometraggi e le telestreet tv organizzando il materiale, liberamente scaricabile, per sezioni tematiche. Il container sarà un punto di raccolta di materiale autoprodotto sia nel quartiere che nella città.

Mili Romano, utilizzando la videocamera come “pungolo relazionale” diretto ad una azione protratta nel tempo, sta realizzando Per San Donato. Appunti visivi, frutto delle ricognizioni video e fotografiche (insieme alla fotografa Paola Binante e agli altri artisti) sul territorio di San Donato, realizzate dal gennaio 2007 e degli incontri e interviste realizzate insieme a Alessia Benevelli per il laboratorio “Sguardi sull’architettura”.

Ispirata dall’incontro quotidiano, in particolare con la componente femminile, Monika Stemmer parte dall’osservazione e dalla frequentazione diretta del quartiere, e, rilevando una forte presenza di persone anziane che influenzano le tipologie di negozi, le infrastrutture sociali e lo spazio pubblico, sceglie di rappresentarle con dei monotipi. I disegni colorati, le sagome di carta comporranno gruppi di figure a grandezza quasi reale collocati nelle strade, sulle palizzate dei cantieri, sui muri, nei luoghi di incontro.

Adriana Torregrossa farà del container una sorta di video-box, o confessionale, dove ciascun cittadino possa esprimersi liberamente. L’azione, aperta a tutti, seguirà un calendario che illustrerà luogo e modalità di partecipazione al set. In una seconda fase il materiale raccolto sarà utilizzato per la realizzazione di un video da proiettare pubblicamente, e di un booklet che riporterà le richieste, i desideri, i pensieri dei partecipanti.

L’installazione luminosa progettata da Zimmerfrei è una “luminaria” realizzata con venti-trenta lampadari domestici, dono o gentile prestito di residenti o negozianti. La strada viene adottata come interno domestico e arredata con la cura che si riserva agli spazi più accoglienti della casa. L’intervento,che sarà inaugurato l’11 dicembre in un percorso ancora da stabilire, verrà realizzato “disegnando” una linea di luce in stretta sinergia con il centro storico bolognese e con la piazza del Municipio e le nuove palazzine Acer a Pianoro (in collaborazione con il Progetto “Cuore di Pietra”).

Immagine di Zimmerfrei

Lunedì 19 novembre, dalle 16 alle 19

piazzale antistante l’area della vecchia sede del Quartiere San Donato
via San Donato 68, Bologna
Ingresso libero

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