Monika Stemmer
Adriana Torregrossa
Zimmerfrei
Maria Vittoria Perrelli
Chiara Pergola
Sabrina Muzi
Anna Ferraro
Emilio Fantin
Cinzia Delnevo
Maria Pia Cinque
Alessandra Andrini
Mili Romano
Gino Gianuizzi
Laboratorio dinamico sul territorio, operativo nel corso dell'anno 2007-2008 all'interno del progetto "Sposta il tuo centro. Quartiere San Donato. Citta' di Citta'". Tutti gli interventi artistici sono stati progettati come strumento di avvicinamento/conoscenza e avvio di un processo di riflessione e trasformazione antropologico-sociale dello spazio metropolitano, a partire dai suoi caratteri essenziali e dalle sue peculiarita'. A cura di Mili Romano e di Gino Gianuizzi.
a cura di Mili Romano e di Gino Gianuizzi
Laboratorio dinamico sul territorio e segnale di “lavori in corso”,
spazio di produzione e pratica di public art, CONTAINER osservatorio-
laboratorio mobile di arte pubblica è operativo nel corso dell’anno
2007-2008 all’interno del progetto “Sposta il tuo centro. Quartiere
San Donato. Città di Città”. Sua caratteristica è la trasversalità e
esso si offre al progetto come tramite con la strada e le varie zone
del quartiere, riferimento all’esterno non solo per gli artisti
coinvolti nel progetto ma per tutti gli abitanti delle sue varie
aree e per tutti i laboratori che al progetto più generale
contribuiscono come generatori di energie di ricerca propulsiva
(Piazza delle Culture-Conoscenza del quartiere-La qualità
dell’abitare nell’edilizia pubblica-Le narrazioni-Un quartiere in
trasformazione-Il verde urbano in San Donato-Nuovi sguardi
sull’architettura-Il sito web).
Tutti gli interventi artistici sono stati progettati come strumento
di avvicinamento/conoscenza e avvio di un processo di riflessione e
trasformazione antropologico-sociale dello spazio metropolitano, a
partire dai suoi caratteri essenziali e dalle sue peculiarità.
Loro premessa fondamentale è che l’esperienza artistica, concepita
non più soltanto come intervento meramente decorativo o di
“intrattenimento”, possa affermarsi come un utile sussidio alla
“trasformazione” partecipata del territorio: per ingenerare la
consapevolezza di una qualità urbana più alta, primo passo verso la
valorizzazione dell’identità del luogo e del senso di appartenenza.
Alessandra Andrini, Maria Pia Cinque, Cinzia Delnevo, Emilio Fantin,
Anna Ferraro, Sabrina Muzi, Chiara Pergola, Maria Vittoria Perrelli,
Mili Romano, Monika Stemmer, Adriana Torregrossa, Zimmerfrei, gli
artisti coinvolti nell’iniziativa, attivano questo percorso a partire
da lunedì 19 novembre attraverso progetti artistici nati dalla
preliminare conoscenza del contesto urbanistico e sociale, dalle
relazioni con gli abitanti e, di conseguenza, “riconosciuti” e
condivisi dalla collettività perché risultato di una partecipazione
attiva.
Lunedì 19 novembre dalle 16.00 alle 19.00 CONTAINER osservatorio-
laboratorio mobile di arte pubblica incontra gli abitanti del
quartiere e quanti vorranno intervenire per un primo momento di
conoscenza e di scambio.
Nel corso del pomeriggio saranno proiettati materiali di
documentazione delle prime fasi del lavoro insieme con altri
materiali utili a illustrare le modalità di intervento adottate dagli
artisti, portando elementi concreti al dibattito intorno all’arte
pubblica. Non si può definire l’arte pubblica con una breve formula
univoca e certamente non è pensabile subordinarla all’attività di
pianificazione urbanistica come strumento complementare di [ri]
qualificazione dello spazio urbano. L’elemento di novità di questo
progetto sta proprio nella volontà di affrontare un tema complesso
assumendone la complessità e non riducendola attraverso l’adozione di
formule semplificatrici la cui unica funzione finirebbe per essere
quella di dare pubblicamente conto di un risultato apparente e
appariscente, secondo un costume che privilegia il momento finale e
celebrativo al percorso e al lavoro permanente sul campo.
Dopo questo primo posizionamento nell’area antistante la vecchia sede
del quartiere, il CONTAINER si sposterà per tre volte: a fine gennaio
sarà in Piazza Costituzione anche in occasione di ARTEFIERA, fra
marzo e aprile sarà presente nell’area antistante la biblioteca Luigi
Spina non lontano dal “Virgolone” del Pilastro e infine davanti al
Centro interculturale Zonarelli in via del Lavoro.
Interverranno, insieme ai curatori e agli artisti: Riccardo Malagoli
(Presidente Quartiere San Donato), Micaela Guarino (Consigliera
Quartiere San Donato), Matilde Callari Galli (Istituto Gramsci),
Piero Orlandi (Istituto Beni Culturali).
Non mancheranno dolcetti, musica e vin brulé.
I progetti degli artisti:
L’intervento di Alessandra Andrini si muove sul problematico senso di
identità e di appartenenza che legano il Pilastro ed i suoi abitanti.
Il progetto lavora sull’ossatura di un meccanismo pubblicitario"di
strada" legato alla moda, relativamente recente ma già fortemente
consolidato, in cui si possa riconoscere trasversamente la cultura
giovanile e che in qualche modo sia in grado di ribaltare, attraverso
una forma autoironica, qualsiasi valenza preconcetta.
Maria Pia Cinque invaderà lo spazio esterno del Container e le zone
limitrofe con i suoi omini e, con il “Progetto Polaroid ”, percorrerà
il territorio e avvicinerà direttamente gli abitanti realizzando il
loro ritratto. Nel naturale e progressivo avvicinamento fra l’artista
e gli abitanti e nello scambio di disegni, fotografie e storie si
ricostruirà una mappatura emotiva dell’intero quartiere.
Il progetto di Cinzia Delnevo nasce dall’idea che la persona nata
dall’unione di due genitori di diversa nazionalità sia il frutto
dell’unione di due “Bellezze”. Wandering Beauties si propone di
conoscere e di incontrare persone corrispondenti a questi requisiti e
di documentare fotograficamente questi incontri. Successivamente il
materiale fotografico ottenuto verrà messo a disposizione delle
persone che hanno collaborato alla realizzazione del progetto e verrà
esposto in un luogo pubblico.
Emilio Fantin ha ideato la realizzazione di una sorta di contest
aperto a tutti gli abitanti del Quartiere: “Performance Day” sarà la
fase finale di un lavoro di relazione condotto dall’artista e da suoi
collaboratori. I partecipanti sono invitati a prodursi nell’azione
più “acrobatica” di cui siano capaci, ma qui per “acrobatico” si
intende qualunque gesto, qualunque abilità. I performers si
sfideranno uno contro l’altro, a eliminazione, fino a designare i
due sfidanti finali.
Il progetto di Anna Ferraro “Segnali di vita” consiste nella
produzione di una segnaletica stradale parallela a quella
istituzionale, realizzata in stretta collaborazione con gli abitanti
del quartiere San Donato. La nuova segnaletica potrà essere verticale
o orizzontale e racconterà le abitudini, le esigenze, le dinamiche
relazionali e, in generale, il rapporto che gli abitanti di S. Donato
hanno con il loro spazio abitativo. Come spesso accade in ogni città
e in ogni quartiere, gli abitanti suppliscono alle carenze di
infrastrutture o partecipano all’abbellimento dell’ambiente in cui
vivono in modo intelligente ed efficace: allestendo punti di incontro
con sedie e tavolini, creando angoli verdi, coltivando orti,
prendendosi cura degli animali. Questi piccoli gesti di
“appaesamento” vengono ad avere una funzionalità particolare, frutto
di creatività spontanea, assolutamente non prevedibile.
Sabrina Muzi progetta la realizzazione di un'installazione
disseminata in alcune aeree verdi del quartiere San Donato prossime
agli edifici: ambiente naturale e "vissuto" umano dialogano per
creare un percorso estetico/ideale in cui alberi, tessuti ed abiti si
intrecciano, dando forma a zone festose, piccole oasi in cui sostare.
Chiara Pergola indaga il limite sottile del rapporto tra spazio
pubblico e spazio privato, disseminando nello spazio pubblico di via
San Donato, originario accesso alla città dalla campagna circostante,
piccoli soprammobili che gli abitanti vorranno offrire in dono.
Questi oggetti, portati fuori dall'ambito domestico con la loro
varietà di stili e significati, scherzosi, improbabili o enigmatici,
diverranno il simbolo di uno spazio eterogeneo condiviso.
Il “Parallel project” di Maria Vittoria Perrelli vuole rendere
visibile - in collaborazione con il collettivo New Global Vision che
si occupa di produzioni indipendenti- un archivio di materiali non
ufficiali e underground che comprendono video e immagini che passano
dall’attivismo politico all’arte, dalla musica fino ai più
sperimentali cortometraggi e le telestreet tv organizzando il
materiale, liberamente scaricabile, per sezioni tematiche. Il
container sarà un punto di raccolta di materiale autoprodotto sia nel
quartiere che nella città.
Mili Romano, utilizzando la videocamera come “pungolo relazionale”
diretto ad una azione protratta nel tempo, sta realizzando Per San
Donato. Appunti visivi, frutto delle ricognizioni video e fotografiche
(insieme alla fotografa Paola Binante e agli altri artisti) sul
territorio di San Donato, realizzate dal gennaio 2007 e degli
incontri e interviste realizzate insieme a Alessia Benevelli per il
laboratorio “Sguardi sull’architettura”.
Ispirata dall’incontro quotidiano, in particolare con la componente
femminile, Monika Stemmer parte dall’osservazione e dalla
frequentazione diretta del quartiere, e, rilevando una forte presenza
di persone anziane che influenzano le tipologie di negozi, le
infrastrutture sociali e lo spazio pubblico, sceglie di
rappresentarle con dei monotipi. I disegni colorati, le sagome di
carta comporranno gruppi di figure a grandezza quasi reale collocati
nelle strade, sulle palizzate dei cantieri, sui muri, nei luoghi di
incontro.
Adriana Torregrossa farà del container una sorta di video-box, o
confessionale, dove ciascun cittadino possa esprimersi liberamente.
L’azione, aperta a tutti, seguirà un calendario che illustrerà luogo
e modalità di partecipazione al set. In una seconda fase il materiale
raccolto sarà utilizzato per la realizzazione di un video da
proiettare pubblicamente, e di un booklet che riporterà le richieste,
i desideri, i pensieri dei partecipanti.
L’installazione luminosa progettata da Zimmerfrei è una “luminaria”
realizzata con venti-trenta lampadari domestici, dono o gentile
prestito di residenti o negozianti. La strada viene adottata come
interno domestico e arredata con la cura che si riserva agli spazi
più accoglienti della casa. L’intervento,che sarà inaugurato l’11
dicembre in un percorso ancora da stabilire, verrà realizzato
“disegnando” una linea di luce in stretta sinergia con il centro
storico bolognese e con la piazza del Municipio e le nuove palazzine
Acer a Pianoro (in collaborazione con il Progetto “Cuore di Pietra”).
Immagine di Zimmerfrei
Lunedì 19 novembre, dalle 16 alle 19
piazzale antistante l’area della vecchia sede del Quartiere San Donato
via San Donato 68, Bologna
Ingresso libero