L'Arte attraverso. Nel 93° anniversario della nascita una mostra ed un catalogo raccontano l' opera di Leonetto Tintori, riconosciuto maestro nell'arte e nel restauro del '900, con le testimonianze dei suoi ultimi intensissimi anni attraverso i lavori più recenti di scultura e di pittura realizzati nello straordinario spazio-casa-laboratorio di Vainella. La mostra propone un repertorio di opere che corrispondono alla lunghissima esperienza dell'artista e del restauratore militante, svelandone alcune fondamentali chiavi di lettura.
L'Arte attraverso
COMUNE DI PRATO
ASSESSORATO ALLA CULTURA
E SPETTACOLO
Nel 93° anniversario della nascita una mostra ed un catalogo raccontano l'
opera di Leonetto Tintori, riconosciuto maestro nell'arte e nel restauro del
'900, con le testimonianze dei suoi ultimi intensissimi anni attraverso i
lavori più recenti di scultura e di pittura realizzati nello straordinario
spazio-casa-laboratorio di Vainella.
A poco più di un anno dalla morte, la figura di Leonetto Tintori riserva
nuovi sorprendenti motivi di interesse derivanti in primo luogo dall'
osservazione della sua ultima produzione artistica, in grado di suscitare
forti emozioni evocando elementi naturali ed il "passaggio" del tempo, la
transizione dall'arte classica fino alle espressioni più peculiari del
secolo appena trascorso, attraverso la memoria visiva del pittore che - come
ci dice lo stesso Tintori - "dà vita a ricordi presenti o lontani
indimenticati".
La mostra propone un repertorio di opere che corrispondono alla lunghissima
esperienza dell'artista e del restauratore militante, svelandone alcune
fondamentali chiavi di lettura, per aprire la strada ai lavori eseguiti
nello stretto arco temporale compreso tra il 1997 e il 2000, quando, ormai
novantenne, l'autore si è dedicato, nell'eccezionale ed irripetibile
condizione riservatagli dal tenace temperamento della completa maturità e
pienezza di spirito, alla realizzazione di un'espressione artistica
assolutamente libera da qualsiasi condizionamento.
Leonetto, da personaggio ricco di inventiva, geniale intuizione e giovanile
fervore qual era, ha trasformato l'unicità di questa condizione in un
esercizio intellettuale assolutamente straordinario, realizzando nella nuova
esperienza artistica un "viaggio" stupefacente, contemporaneamente mosso a
ritroso e in avanti nel tempo, dove l'occasione stessa del ricordo diviene
spunto di elevato pensiero filosofico e la percezione del quotidiano finisce
con l'assumere il più alto significato dell'interpretazione pittorica "dalla
sfumatura di un'ombra alla complessa armonia di una campagna, alla
tormentata struttura di un movimento".
In mostra, basandosi sull'insegnamento di Leonetto "la tecnica è un mezzo,
la vitalità della tecnica ne fa un'espressione", oltre alle ceramiche degli
anni '70 e '80 che hanno aperto la strada alla sua più intensa fase di
sperimentazione anche in campo pittorico, già peraltro alimentata dalle
infinite varianti della pittura murale, la materia si fa ancor più
protagonista attraverso le opere degli anni '90 con la scagliola, il mosaico
e, infine, il pastello.
Al centro dell'itinerario espositivo sono poste una serie di pitture
caratterizzate dall'estrema libertà figurativa e da un'incisiva forza
espressiva, resa ancor più pregnante di significati se si considera che
queste opere sono realizzate con la tecnica più umile che si possa
immaginare, quella del pastello.
"La pittura è luce che illumina l'artista felice di diffonderla per altri".
Ecco perché l'arte attraverso i magici pastelli preparati da Leonetto, nell'
alchimia di composizioni materiche sempre diverse, con la paraffina e i
pigmenti mescolati in dosaggi sapienti per ottenere i giusti mezzi
espressivi, ci guida nella dimensione spazio temporale entro un
caleidoscopio infinito di colori ispirati alla natura, dove "tutto è in
movimento, vitalizzato dalla luce dello spazio" nell'ideale allegoria che
sempre ci riporta al "sacro bosco" di Vainella.
Leonetto Tintori, artista e restauratore
Nasce a Prato l'8 novembre 1908.
Personalità straordinaria e poliedrica di artista, la sua attività nel
settore della scultura (ceramica, bronzo, cemento, legno, gesso) e della
pittura (affresco, tempera, pastello, scagliola, mosaico) si articola in un
lungo percorso creativo a partire dagli anni '30. Tra i fondatori e i
protagonisti della cosiddetta "Scuola di Prato" Tintori ha vissuto la sua
arte in un particolare isolamento, dopo le primissime esposizioni collettive
bisogna attendere gli anni '50 ed alcune sporadiche apparizioni tra '70 e
'80 per avere un riscontro pubblico del suo intenso operare artistico. Molte
sue opere sono inserite nel parco e nella casa-museo di Vainella, dov'è
attiva la scuola da lui stesso fondata con il sorprendente laboratorio di
ricerca sulle tecniche della pittura murale.
"Amava la natura, l'immersione nella natura e amava profondamente l'umano,
il dialogo, la compagnia: Vainella si anima di alberi, di fiori, di
sculture; le sculture sono spesso dialogo tra loro e con l'ambiente; a
Vainella aveva accettato di accogliere i giovani per i corsi di
perfezionamento", così sintetizza efficacemente G. Segato nella sua
prolusione critica. "... E tutto parallelamente all'impegno come
restauratore" .
Restauratore di pitture murali e dipinti su tavola, la sua notorietÃ
internazionale lo colloca come caposcuola tra le figure più rappresentative
della scuola moderna. Collabora fin dalla seconda metà degli anni '30 con la
Soprintendenza fiorentina, dal 1954 al 1980 come restauratore - capo,
contribuendo in maniera decisiva al rinnovamento del gabinetto di restauro,
agli Uffizi fino all'alluvione del 1966 e, successivamente fino al 1982, in
Palazzo Pitti.
L'elenco degli interventi condotti da Tintori è tanto vasto da riempire
molte pagine dell'album ideale del restauro italiano del'900, come si può
vedere scorrendo il curriculum delle principali opere che è stato ordinato
cronologicamente in questa pubblicazione. In ambito internazionale,
ininterrottamente dagli anni '50 alla fine degli anni 70 è chiamato a
importanti consulti ed interventi all'estero: già in più riprese dal governo
messicano per restaurare le moderne pitture di Rivera ed Orozco e per
studiare i dipinti Maya nel tempio di Bonampak; su incarico della Rockfeller
Foundation studia dipinti murali in gran parte del continente asiatico
(Thailandia, India, Corea, ecc.); con l'Università di Roma partecipa ad una
spedizione archeologica nel Sudan; svolge consulenze e lavori in Spagna
(Università di Madrid), in Inghilterra (London Gallery) e negli Stati Uniti
(Metropolitan Museum di New York), ecc. Infine partecipa a molti progetti di
ricerca scientifica applicata alle problematiche del restauro delle pitture
murali in collaborazione con i maggiori studiosi e ricercatori mondiali, in
tale ambito pubblica numerosi saggi e contributi sulle principali riviste
tecniche e scientifiche a livello internazionale. Nell'ambito pubblicistico,
più in generale, Tintori è stato autore di una corposa produzione scritta
(biografie, relazioni di restauro, studi sulle tecniche artistiche) che
testimonia oggi il suo grande impegno civile e tecnico scientifico per la
salvaguardia del patrimonio culturale ed artistico mondiale.
Nel 1981 fonda la scuola sulle tecniche della pittura murale presso il
proprio laboratorio in località Vainella nella frazione di Figline e, nel
1988, fa dono della struttura che accoglie allievi da ogni parte del mondo
al Comune di Prato.
Muore a Prato il 2 luglio 2000.
catalogo Lalli editore, L. 30.000
Ufficio Stampa
Silvia Bacci tel.0574 616403
ore 10-13.00 16.00-19.00
chiuso il martedì e domenica pomeriggio
ingresso libero
Antiche stanze di S.Caterina
via Mazzamutti,1 - Prato