Antiche Stanze di Santa Caterina
Prato
via di Santa Caterina, 17
0574 1835025

Leonetto Tintori
dal 7/11/2001 al 28/2/2002

Segnalato da

Silvia Bacci



approfondimenti

Leonetto Tintori



 
calendario eventi  :: 




7/11/2001

Leonetto Tintori

Antiche Stanze di Santa Caterina, Prato

L'Arte attraverso. Nel 93° anniversario della nascita una mostra ed un catalogo raccontano l' opera di Leonetto Tintori, riconosciuto maestro nell'arte e nel restauro del '900, con le testimonianze dei suoi ultimi intensissimi anni attraverso i lavori più recenti di scultura e di pittura realizzati nello straordinario spazio-casa-laboratorio di Vainella. La mostra propone un repertorio di opere che corrispondono alla lunghissima esperienza dell'artista e del restauratore militante, svelandone alcune fondamentali chiavi di lettura.


comunicato stampa

L'Arte attraverso
COMUNE DI PRATO
ASSESSORATO ALLA CULTURA E SPETTACOLO

Nel 93° anniversario della nascita una mostra ed un catalogo raccontano l' opera di Leonetto Tintori, riconosciuto maestro nell'arte e nel restauro del '900, con le testimonianze dei suoi ultimi intensissimi anni attraverso i lavori più recenti di scultura e di pittura realizzati nello straordinario spazio-casa-laboratorio di Vainella.
A poco più di un anno dalla morte, la figura di Leonetto Tintori riserva nuovi sorprendenti motivi di interesse derivanti in primo luogo dall' osservazione della sua ultima produzione artistica, in grado di suscitare forti emozioni evocando elementi naturali ed il "passaggio" del tempo, la transizione dall'arte classica fino alle espressioni più peculiari del secolo appena trascorso, attraverso la memoria visiva del pittore che - come ci dice lo stesso Tintori - "dà vita a ricordi presenti o lontani indimenticati".
La mostra propone un repertorio di opere che corrispondono alla lunghissima esperienza dell'artista e del restauratore militante, svelandone alcune fondamentali chiavi di lettura, per aprire la strada ai lavori eseguiti nello stretto arco temporale compreso tra il 1997 e il 2000, quando, ormai novantenne, l'autore si è dedicato, nell'eccezionale ed irripetibile condizione riservatagli dal tenace temperamento della completa maturità e pienezza di spirito, alla realizzazione di un'espressione artistica assolutamente libera da qualsiasi condizionamento.
Leonetto, da personaggio ricco di inventiva, geniale intuizione e giovanile fervore qual era, ha trasformato l'unicità di questa condizione in un esercizio intellettuale assolutamente straordinario, realizzando nella nuova esperienza artistica un "viaggio" stupefacente, contemporaneamente mosso a ritroso e in avanti nel tempo, dove l'occasione stessa del ricordo diviene spunto di elevato pensiero filosofico e la percezione del quotidiano finisce con l'assumere il più alto significato dell'interpretazione pittorica "dalla sfumatura di un'ombra alla complessa armonia di una campagna, alla tormentata struttura di un movimento".
In mostra, basandosi sull'insegnamento di Leonetto "la tecnica è un mezzo, la vitalità della tecnica ne fa un'espressione", oltre alle ceramiche degli anni '70 e '80 che hanno aperto la strada alla sua più intensa fase di sperimentazione anche in campo pittorico, già peraltro alimentata dalle infinite varianti della pittura murale, la materia si fa ancor più protagonista attraverso le opere degli anni '90 con la scagliola, il mosaico e, infine, il pastello.
Al centro dell'itinerario espositivo sono poste una serie di pitture caratterizzate dall'estrema libertà figurativa e da un'incisiva forza espressiva, resa ancor più pregnante di significati se si considera che queste opere sono realizzate con la tecnica più umile che si possa immaginare, quella del pastello.
"La pittura è luce che illumina l'artista felice di diffonderla per altri". Ecco perché l'arte attraverso i magici pastelli preparati da Leonetto, nell' alchimia di composizioni materiche sempre diverse, con la paraffina e i pigmenti mescolati in dosaggi sapienti per ottenere i giusti mezzi espressivi, ci guida nella dimensione spazio temporale entro un caleidoscopio infinito di colori ispirati alla natura, dove "tutto è in movimento, vitalizzato dalla luce dello spazio" nell'ideale allegoria che sempre ci riporta al "sacro bosco" di Vainella.

Leonetto Tintori, artista e restauratore
Nasce a Prato l'8 novembre 1908.
Personalità straordinaria e poliedrica di artista, la sua attività nel settore della scultura (ceramica, bronzo, cemento, legno, gesso) e della pittura (affresco, tempera, pastello, scagliola, mosaico) si articola in un lungo percorso creativo a partire dagli anni '30. Tra i fondatori e i protagonisti della cosiddetta "Scuola di Prato" Tintori ha vissuto la sua arte in un particolare isolamento, dopo le primissime esposizioni collettive bisogna attendere gli anni '50 ed alcune sporadiche apparizioni tra '70 e '80 per avere un riscontro pubblico del suo intenso operare artistico. Molte sue opere sono inserite nel parco e nella casa-museo di Vainella, dov'è attiva la scuola da lui stesso fondata con il sorprendente laboratorio di ricerca sulle tecniche della pittura murale.
"Amava la natura, l'immersione nella natura e amava profondamente l'umano, il dialogo, la compagnia: Vainella si anima di alberi, di fiori, di sculture; le sculture sono spesso dialogo tra loro e con l'ambiente; a Vainella aveva accettato di accogliere i giovani per i corsi di perfezionamento", così sintetizza efficacemente G. Segato nella sua prolusione critica. "... E tutto parallelamente all'impegno come restauratore" .
Restauratore di pitture murali e dipinti su tavola, la sua notorietà internazionale lo colloca come caposcuola tra le figure più rappresentative della scuola moderna. Collabora fin dalla seconda metà degli anni '30 con la Soprintendenza fiorentina, dal 1954 al 1980 come restauratore - capo, contribuendo in maniera decisiva al rinnovamento del gabinetto di restauro, agli Uffizi fino all'alluvione del 1966 e, successivamente fino al 1982, in Palazzo Pitti.
L'elenco degli interventi condotti da Tintori è tanto vasto da riempire molte pagine dell'album ideale del restauro italiano del'900, come si può vedere scorrendo il curriculum delle principali opere che è stato ordinato cronologicamente in questa pubblicazione. In ambito internazionale, ininterrottamente dagli anni '50 alla fine degli anni 70 è chiamato a importanti consulti ed interventi all'estero: già in più riprese dal governo messicano per restaurare le moderne pitture di Rivera ed Orozco e per studiare i dipinti Maya nel tempio di Bonampak; su incarico della Rockfeller Foundation studia dipinti murali in gran parte del continente asiatico (Thailandia, India, Corea, ecc.); con l'Università di Roma partecipa ad una spedizione archeologica nel Sudan; svolge consulenze e lavori in Spagna (Università di Madrid), in Inghilterra (London Gallery) e negli Stati Uniti (Metropolitan Museum di New York), ecc. Infine partecipa a molti progetti di ricerca scientifica applicata alle problematiche del restauro delle pitture murali in collaborazione con i maggiori studiosi e ricercatori mondiali, in tale ambito pubblica numerosi saggi e contributi sulle principali riviste tecniche e scientifiche a livello internazionale. Nell'ambito pubblicistico, più in generale, Tintori è stato autore di una corposa produzione scritta (biografie, relazioni di restauro, studi sulle tecniche artistiche) che testimonia oggi il suo grande impegno civile e tecnico scientifico per la salvaguardia del patrimonio culturale ed artistico mondiale.
Nel 1981 fonda la scuola sulle tecniche della pittura murale presso il proprio laboratorio in località Vainella nella frazione di Figline e, nel 1988, fa dono della struttura che accoglie allievi da ogni parte del mondo al Comune di Prato.
Muore a Prato il 2 luglio 2000.

catalogo Lalli editore, L. 30.000

Ufficio Stampa
Silvia Bacci tel.0574 616403
ore 10-13.00 16.00-19.00
chiuso il martedì e domenica pomeriggio
ingresso libero

Antiche stanze di S.Caterina
via Mazzamutti,1 - Prato

IN ARCHIVIO [15]
Piero Nincheri
dal 9/10/2009 al 30/10/2009

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede