Roberto Bedani
Graziano Bertoldi
Angelo Bertolini
Borsetti & Fabre
Graziano Carotti
Giuseppe Castellani
Mario Coppetti
Giordano Garuti
Giorgio Mori
Vanni Roverselli
Giovanni Solci
Sergio Tarquinio
Tiziana Cordani
La mostra si articola in due sezioni: nella prima espongono 11 artisti cremonesi che maggiormente si sono relazionati al tema del sacro, nella seconda sezione sono esposte le fotografie di Borsetti & Fabre dedicate all'opera 'Il Cristo morto' di Andrea Mantegna.
In occasione delle celebrazioni per i 900 anni di fondazione del Duomo cremonese, la Fondazione Città di Cremona intende celebrare tale ricorrenza e sottolineare il rapporto forte tra l’istituzione solidaristica e il territorio, evidenziando il legame tra la comunità cremonese e i valori che nella Cattedrale hanno trovato nei secoli compiuta e splendida espressione.
L’esposizione sarà articolata in due sezioni.
La prima raccoglie le opere di 11 artisti cremonesi tra i più conosciuti, in particolare tra quelli che maggiormente si sono applicati al tema del sacro: i pittori Roberto Bedani, Graziano Bertoldi, Angelo Bertolini, Giuseppe Castellani, Giordano Garuti, Giorgio Mori, Sergio Tarquinio; gli scultori Graziano Carotti, Mario Coppetti, Vanni Roverselli, Giovanni Solci.
La seconda sezione ospita la mostra fotografica di Borsetti & Fabre ''Il Cristo del Mantegna e oltre'' dedicata all’opera di Andrea Mantegna appartenente alla Pinacoteca di Brera dal titolo Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti. Le fotografie sono opera del fotografo Carlo Fabre e dell’artista multimediale e performativa Alessandra Borsetti Venier. Sono state esposte recentemente a Villa Contarini a Piazzola del Brenta (Pd) in occasione del quinto centenario delle celebrazioni per la morte di Andrea Mantegna: si tratta di 20 interpretazioni fotografiche di un immaginario “viaggio” dentro lo spazio del quadro, che esprimono in forma teatrale il pathos contenuto nell’opera del maestro. Catalogo Morgana Edizioni, http://www.morganaedizioni.it
Poiché la controfacciata del Duomo di Cremona ospita l’affresco di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone raffigurante appunto il Pianto sul Cristo morto, elaborazione di straordinaria abilità prospettica di poco più tarda del lavoro del Mantegna, e ad essa presumibilmente ispirata, è parso opportuno nell’occasione additare quest’ultimo tema alla sensibilità degli artisti cremonesi, pur lasciando ad essi libera scelta di un soggetto attinente, vincolata soltanto al ricordo della celebrazione della Cattedrale.
Mostra e catalogo sono a cura di Tiziana Cordani. L’esposizione si avvarrà di due visite guidate nei giorni festivi ad opera della curatrice.
''Nel quadro del Mantegna. Tre viaggi di Alessandra Borsetti Venier''
Il primo. Nella primavera del 1985
Andai a Milano alla Pinacoteca di Brera, apposta per vedere il “Cristo morto” del Mantenga. Più che davanti a un quadro, mi trovai affacciata su uno spazio pittorico di 68 x 81 centimetri [...] Mi prese una sensazione di disagio perché non riuscivo a trovare un punto di osservazione che mi rivelasse armoniosamente l’insieme. In quell’incertezza riscoprii l’emozione dell’arte. E una nuova possibilità di pensiero: immaginare di dilatare lo spazio dipinto per scoprire il luogo, gli arredi, gli oggetti, le persone con le espressioni, i gesti intorno al corpo del Cristo deposto. Bisognava entrare nel quadro.
Il secondo. Dentro il quadro del Mantegna
Con Carlo Fabre, nello studio di Borgo degli Albizi a Firenze, ebbe inizio il lavoro di ricostruzione e di riprese che durò quasi un anno. Misi in scena uno spettacolo teatrale che doveva avere come unico spettatore il fotografo e la sua macchina fotografica. Coinvolsi nell’“avventura” Gianni Marrani, un amico attore dall’incredibile somiglianza con il Cristo dipinto da Mantegna. Per gli altri personaggi scelsi la madre di Fabre (la madre della Madonna) mio figlio Gianluca (il giovinetto che porta l’olio sacro) una ragazza dagli incredibili capelli rossi che incontrai casualmente per strada (Maddalena) un amico antiquario (Niccodemo) e me stessa per la Madonna.
Il viaggio dentro il quadro fu raccontato in 20 fotografie che divennero nel 1986 una mostra e un libro: Il Cristo del Mantegna e oltre, Morgana Edizioni, Firenze.
Il terzo. Vent’anni dopo
Nell’allestire presso “La Barbagianna: una casa per l’arte contemporanea” a Pontassieve (Fi), nell’estate del 2005, una mostra dedicata a Carlo Fabre nel decennale della morte, ho presentato anche una parte delle fotografie del viaggio dentro, o meglio, oltre il Cristo del Mantegna.
Di solito vado alla scoperta di nuovi territori per creare nuove possibilità per l’immaginazione. Nel ruolo, in questo caso, di curatore mi ha spinto invece l’intenzione di fare delle verifiche. Ho voluto – elaborando un nuovo itinerario di viaggio – assegnare valore e organizzare sintassi che delineassero il significato della sua straordinaria, poetica e in molti casi visionaria ricerca artistica, che per quasi vent’anni ho appassionatamente condiviso. Se, per nostalgia, si intende il sentimento di perdita del passato e di chi ne faceva parte, allora è stata la nostalgia che fedelmente mi ha accompagnato in questo terzo viaggio con Fabre e Mantegna.
Immagine: Borsetti & Fabre, Il Cristo del Mantegna e oltre
Inaugurazione ore 17
Palazzo della Fondazione Citta' di Cremona
Piazza Giovanni XXIII, 1 - Cremona
Ingresso libero