Centro Arte Moderna e Contemporanea - CAMeC
La Spezia
p.zza Cesare Battisti, 1
0187 734593 FAX 0187 256773
WEB
Ottonella Mocellin- Nicola Pellegrini
dal 21/11/2007 al 23/11/2007
da martedi a sabato 10-13, 15-19, domenica 11-19, lunedi chiuso

Segnalato da

UesseArte




 
calendario eventi  :: 




21/11/2007

Ottonella Mocellin- Nicola Pellegrini

Centro Arte Moderna e Contemporanea - CAMeC, La Spezia

Video installazione. L'opera nasce da una riflessione su alcuni aspetti della vita quotidiana in Palestina e Israele. Partendo da una serie di blog ed articoli pubblicati su internet, gli artisti si concentrano sulla contrapposizione tra controllo e terrore, sicurezza e strumentalizzazione della paura e sulla dicotomia spaesamento/appartenenza che caratterizzano la vita in quelle zone.


comunicato stampa

In occasione del Premio Exodus 2007 che si terrà alla Spezia dal 22 al 24 novembre - una edizione speciale che coincide con il Sessantesimo Anniversario della partenza della nave Exodus dal Golfo spezzino - l’Associazione Amici del CAMeC Centro di Arte Moderna e Contemporanea della Spezia – con il supporto fondamentale della Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia, del CAMeC Centro di Arte Moderna e Contemporanea della Spezia e con la collaborazione de La Marrana arteambientale di Montemarcello – presenta una emozionante video installazione degli artisti Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini.

Exodus fu l’occasione di speranza per i primi gruppi di ebrei che tentarono il ritorno alla Terra Promessa, partendo dalla Spezia, in un avventuroso viaggio; la video installazione ha per tema essenziale la tragedia quotidiana oggi in Israele e in Palestina, attraverso le parole dello scrittorie israeliano David Grossman e della giornalista palestinese Leila El Haddad.

Come dicono i due video artisti “questa video-installazione a tre schermi nasce da una riflessione su alcuni aspetti della vita quotidiana in Palestina e Israele. Partendo da una serie di blog ed articoli pubblicati su internet, ci siamo concentrati sulla contrapposizione tra controllo e terrore, sicurezza e strumentalizzazione della paura e sulla dicotomia spaesamento/appartenenza che caratterizzano la vita in quelle zone.

Il nostro lavoro, che cita principalmente tre fonti, è stato quello di dare voce e mettere in relazione le parole di Leila El Haddad, giornalista palestinese che vive a Gaza, e quelle di David Grossman, scrittore israeliano che vive a Gerusalemme ed esponente di rilievo di Peace Now. La terza fonte è il poeta palestinese Mahmoud Darwish, di cui abbiamo illustrato parte di un saggio sui fiori palestinesi, intesi come simbolo di bellezza fertilità e fragilità di quella terra contesa e bagnata dal sangue….. È di tutte e due le parti la sensazione di vivere dentro ad una bolla ermetica, come la denuncia di una costante condizione di precarietà. La disintegrazione della propria identità causata dal fatto di essere soggetti al controllo dell’altro. La preoccupazione nei confronti dei propri figli, la difficoltà nello spiegare, il desiderio di nasconder loro almeno una parte della verità.”

Continuano i due artisti dicendo che” ……oltre al dialogo immaginario tra i due scrittori, l’installazione si avvale di una serie di contributi audio, sempre registrati dalla rete, che raccontano situazioni di panico, difficoltà e violenza. Alla fine, una strofa di Lili Marleen suonata a clarinetto dal musicista israeliano Gilad Atzmon, rimanda inevitabilmente alle tragedie del passato”. La nuova speranza nata con la nave Exodus continua nelle voci e nelle immagini della installazione, che contiene – comunque – un messaggio positivo, di desiderio di ritorno alla pace nella quotidianità della vita.

Inaugurazione 22 novembre ore 12 con la presenza degli artisti

CAMeC
P.zza Cesare Battisti 1, La Spezia
giovedì 22, venerdì 23 e sabato 24 novembre ore 10-13, 15-19
Ingresso Libero

IN ARCHIVIO [50]
Mettiamoci la faccia
dal 9/10/2015 al 20/2/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede