Galleria Art...on Paper
Lugano-Paradiso
Via Cattori, 5a (entrata da via San Salvatore 2)
0041 91 9225553 FAX 0041 91 9225553
WEB
Antonin Strizek
dal 21/11/2007 al 11/1/2008
mer-sab 10-18

Segnalato da

John Dupuy


approfondimenti

Antonin Strizek



 
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21/11/2007

Antonin Strizek

Galleria Art...on Paper, Lugano-Paradiso

L'artista usa una tavolozza mitteleuropea, blu, violetti, ocra, terre, senza ombreggiature o sfumature, tinte che suggeriscono ansieta' e curiosita' e che comunicano un forte senso di estraniamento del soggetto.


comunicato stampa

Antonin Strizek ha studiato all’Accademia di Arti Figurative di Praga dove ha poi insegnato pittura dal 1997 al 2002. La pittura sobriamente illustrativa di Antonin Strizek si compendia sempre in un forte realismo che risulta in cicli di opere, come quella del cinema e degli scenari filmici dove l’ambientazione è preponderante rispetto al soggetto, in una visione figurativa di nature morte di oggetti ordinari, forme geometriche semplici, profonde memorie anticlassiche del paesaggio urbano, evocate dalla normalità più assoluta, combinata con il sentimento struggente e poetico che Strizek percepisce nei suoi soggetti. Strizek si è anche affermato nella Repubblica Ceca per un ciclo di suoi quadri di nature morte, bottiglie e bicchieri, ispirati alle fotografie di Josef Sudek.

Strizek impiega una tavolozza mitteleuropea, blu, violetti, ocra, terre, senza ombreggiature o sfumature, eliminando i colori che tramettono eccitazione ed energia, ma con tinte che suggeriscono ansietà e curiosità e che comunicano un forte senso di estraniamento del soggetto.

La sua vocazione artistica, che a prima vista pare quasi pittura interrotta, non finita, è caratterizzata dalla semplificazione geometrica dei piani di grande formato con forti verticali, orizzontali e diagonali, campiture, masse piatte di colore che diventano robuste scene urbane e di periferia, dove la luce gioca un ruolo inusuale per catturare lo stato d’animo solitario dei suoi soggetti che descrivono il paradosso della vita contemporanea. Non sono popolati i suoi quadri che evocano un potente senso di mistero e complicità transcendendo lo hic et nunc, la contemporaneità, il dettaglio. Così, le sue strade, le sue ferrovie diventano archetipi e non cartoline: la vista anonima esprime tutto il suo carattere più profondo per l’animo umano.

Per ritrarre il suo mistero desolato, ma non melanconico, Strizek deriva i suoi temi caratteristici dalle presenze più comuni, anonime della vita urbana, come strade e lampioni, ferrovie, il tram, i tetti con le antenne televisive, le stazioni di servizio. Tutto quanto caratterizza la vita di una città è assente: i grattacieli di vetro, il traffico fagocitante, la folla sui marciapiedi, il rumore, il ritmo frenentico.

La scena è quasi sempre deserta; nei suoi quadri raramente vi è una figura umana, e quando ve ne è, quello che emerge è l'estraneità dei soggetti e l'incomunicabilità che ne risulta, accentuando la solitudine. Il maggiore fascino appartiene, ovviamente, alla notte, che diviene simbolo della solitudine delle grandi città. In questa poesia del silenzio, gli individui sono quasi assenti, in quanto semplice forma immersa nell’ombra e nella luce, in acuto, stridente contrasto con la luce del cielo, del bagliore della luce artificiale dei lampioni, del taglio di luce sulla fiancata di un edificio.

Il suo impiego della luce ha radici lontane, nell’Europa del Rembrandt della Ronda di notte, di Velazquez e di Francisco Goya, ma Strizek sa anche interpretare il senso americano delle città e delle fabbriche di Edward Hopper e Charles Sheeler. Pittori che hanno conferito nuova vitalità alla tradizione realistica: loro contro l’Espressionismo astratto, Strizek non facendosi soggiogare dal clima postmodernista diffuso in Europa. Sa cercare altrove i suoi punti di riferimento: Il problema con l’arte contemporanea è che se non si vede in una galleria, non si sa che cosa sia.

Scenari che non sono da leggere, ma da investigare: anche le pennellate dense e larghe, i colori, le geometrie e i piani dell’ambiente lineari, dritti, quasi astratti sembrano cercare una storia personale perduta. Grazie alla sapiente composizione geometrizzante della tela, al sofisticato gioco di luci, fredde, taglienti e volutamente artificiali e all’estrema sintesi di dettagli, i suoi paesaggi urbani senza tempo possiedono una qualità cinematografica, composizioni a tutto schermo con un uso drammatico di luci e ombre.

A dominare queste scene di sapore metafisico, dove tutto sembra fisso e immobile, è solo il silenzio.

Inaugurazione 22 novembre 2007 alle 18
sara' presente l'artista

ART...on paper
via Cattori 5a, Lugano
Ingresso libero

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