Personale. In mostra una sequenza di oli su tela e di tecniche miste su carta in cui l'artista propone una sintesi della propria espressione pittorica piu' recente e della propria concezione della vita.
L’esposizione, che comprende una sequenza di oli su tela e di tecniche miste su carta realizzate dall’artista nel 2007 appositamente per la mostra, si concluderà domenica 25 novembre.
Sergio Gerzel è alla sua prima esperienza espositiva: dipinge con passione da più di un decennio e si accosta con riservatezza e modestia a questa personale (che fa seguito alla partecipazione a numerose collettive), in cui propone una sintesi della propria espressione pittorica più recente e della propria concezione della vita. Al centro delle sue composizioni c’è l’unione fra gli esseri umani e, in particolare, la rappresentazione della coesione del nucleo familiare, che l’artista, avvalendosi del colore a olio, identifica nella Sacra Famiglia.
A tale primo gruppo di opere di grande dimensione, tutte realizzate nel 2007 appositamente per l’esposizione, il pittore accosta anche un lavoro in cui compare la figura del Cristo morente, la resurrezione del quale è originalmente raffigurata da un caleidoscopio cromatico dipinto nella parte inferiore dell’opera. Assieme a questi oli viene esposta anche una serie di tecniche miste su carta (carboncino, pastello e acrilico) di recentissima fattura, in cui il simbolismo presente nelle tele si sviluppa in una sorta di messaggio di lieve valenza surreale e d’impostazione più libera, nel quale la fantasia dell’artista si libra con maggiore evidenza secondo suggestioni oniriche e fantastiche. Vi compaiono altresì reminiscenze auliche sospese in un’atmosfera leggermente ieratica, sottolineata da rimandi mitologici, i quali, attraverso l’allusione a Minerva e alla donna guerriera, narrano di sottili equilibri interiori.
Gerzel, triestino di nascita, ha appreso dapprima le tecniche pittoriche nell’atelier sardo di Antonino Amore, pittore, scultore e poeta siciliano di famiglia borbonica, attivo nella Roma postbellica, fervida di fermenti e di idee, in cui visse le esperienze dell’avanguardia a fianco di Burri, Guttuso e Fontana, dopo essere stato accolto nel ’46 nella casa studio di Giacomo Balla, dove abitò fino alla morte del grande futurista. Dalla frequentazione dell’atelier di Amore, Gerzel ha tratto in parte la forza dei volumi importanti e dei segni decisi e l’interesse per la figura del Cristo, che hanno caratterizzato la sua prima maniera.
Successivamente – conclude il critico - il pittore ha studiato con l’artista triestino Diego Polli, già allievo di Pietro Annigoni, mentre attualmente sta affinando la propria arte sotto lo sguardo attento di Franco Chersicola nel fascinoso, antico atelier del maestro, situato sulle pendici delle alture che sovrastano il golfo del capoluogo giuliano. (M. Accerboni)
Inaugurazione 23 novembre ore 19.30
Lega Navale Italiana
Molo Fratelli Bandiera 9, Trieste
Orari: sabato e domenica 10-12, 16-19
Ingresso libero